CHAPTER 1

342 18 4
                                        

Alex Newman, diciannove anni, alta, capelli lunghi castano chiaro, occhi azzurri, laureata da poco in lingue.
Circa una settimana fa ho ricevuto una telefonata di lavoro: il mio primo lavoro.
Per me è un lavoro come tanti altri, ma secondo mia cugina sono la persona più fortunata al mondo; non perché ho trovato lavoro subito, come ho pensato io, ma perché lavoro per un certo Logan Henderson. Non so chi sia, non l'ho mai sentito nominare; ma è l'idolo di mua cugina. La mia dolce cuginetta: nove anni, sempre sorridente. La adoro. Trasmette gioia a chiunque parli con lei.
Ma torniamo a me.
Sono italiana, nonostante il mio cognome non lo sia. Mio padre è Americano, ma si è trasferito in Italia a tre anni. Io, mi ritengo italiana, siccome nata in Italia, con madre Italiana.
Ora sono appena arrivata nella nuova casa, pagata dal mio capo. È stupenda. La mia famiglia è benestante, ma una casa del genere non avrebbe mai potuto permettersela. È un'enorme villa, fin troppo grande per una persona sola.
Comunque sia mi devo cambiare e vestire per bene, per poi partire e andare ad incontrare il mio nuovo capo, nonché idolo di mia cugina.
Mi faccio una doccia veloce e mi metto un vestito abbastanza elegante. Non sono una ragazza che ama i vestiti, ma per fare una buona impressione mi tocca accettare l'eleganza. Mi lascio I capelli sciolti ed esco.
Cerco di chiamare un taxi: impresa impossibile, non c'è n'è uno che si fermi. Ci rinuncio e mi incammino a piedi. Con questi odiosi tacchi dopo poco che cammino ho già malissimo ai piedi. Mi siedo su una panchina.
Perfetto, il mio primo giorno e arrivo in ritardo: sarò licenziata in tronco.
Un ragazzo mi si avvicina.
<<Ehy, perché sei qui tutta sola? >> Sembra gentile, è un ragazzo sulla ventina, occhi marrone scuro, abbastanza alto.
<<Prendere un taxi è impossibile, arriverò in ritardo>>
<<Dove devi andare? Ti ci accompagno io >>
<<Amm... da un certo Logan Henderson. Devo lavorare per lui e...>> Non riesco a finire la frase perché il ragazzo scoppia in una risata <<Che ti ridi?!>> Chiedo
<<Niente, sì, so dove abita la persona che stai cercando. Ti porto da lui. Per che ora devi essere la?>>
<<Per le quattro>>
<<Hai ancora un'ora e mezza di tempo>>
<<Sì, ma se fossi andata a piedi ci avrei messo tantissimo tempo>>
<<Giusto, senti... ti va di andare a prenderci qualcosa al bar, ci va circa mezz'ora ad arrivare là. Arriveresti un'ora prima>>
<<Ok dai, ci sto>>

Andiamo al bar e ci sediamo: parliamo un po'.
<<Dunque.... tu come ti chiami?>> Chiede lui
<<Alex Newman>> rispondo
<<Che tipo di lavoro dovrai svolgere?>>
<>Sinceramente non lo so di preciso, oggi mi devo incontrare con Logan esattamente per questo motivo>>

Ha intenzione di farmi l'interrogatorio? Cosa gli importa di cosa devo fare con quel Logan.

<<Quanti anni hai?>> Chiede lui
<<Che ne dici se io faccio un po' di domande a te? Dato che per ora tu hai chiesto e io ho risposto>> Dico scocciata
<<Ok, ci sto. Invertiamo i ruoli. Allora... cosa vuoi chiedermi? Prima però rispondi alla mia ultima domanda>>
Mi sorprende che riesca a mantenere la calma, non è che io abbia un carattere così socievole
<<Diciannove, ho diciannove anni. Tu piuttosto, quanti anni hai?>>
<<Ventisei>> risponde
Ventisei? Sul serio? Ne dimostrava un di meno... gliene avrei dari ventitré...
<<Che lavoro fai?>>
<<Io... canto.>>
<<Canti? E... come sei? Come te la cavi?>>
<<Diciamo bene>>
<<Modesto eh? Comunque, il tuo nome?>>
<<Logan Henderson>>
<<Cosa?>>

Ma sul serio? Mi ha fatto fare la figura della cretina. Gli costava tanto dirmi che era lui? Per una buona mezz'ora non ho fatto che parlare con un ragazzo che mi ha presa in giro!

<<Logan Henderson>> ripete lui
<<Ho capito chi sei! Ma ti costava tanto dirmi che eri tu? Cioè che era lei?>>
<<Dammi del tu, lo hai fatto fin'ora>>
<<L'ho fatto fin'ora perché non lo sapevo. Devo dare del lei al mio capo>>
<<A me non importa>>
<<Importa a me, sono sempre stata abituata cosi>>
<<Mi darai del tu, sono il tuo capo. Decido io>>
<<E va bene!>>
<<Vuoi sapere di che lavoro si tratta, visto che non lo sai?>>
<<Magari...>>
<<Lavorerai poco, ma verrai pagata bene. Dovrai farmi da speaker durante le interviste, mentre per il resto del tempo potrai startene tranquilla a casa tua.>> Spiega <<A proposito della casa, ti piace?>>
<<È magnifica, non ho mai visto una casa più bella di questa>>
<<Bene, ora vai a sistemare le tue cose, domani per le nove e mezza dovrai essere a casa mia, così ti metterò alla prova: devo fare un paio di interviste per delle riviste italiane."
"Quelle che compra mia cugina...>> bisbiglio
<<Come?>>
<<Emm.. no niente. Tu sei l'idolo di mia cugina... mi parla spesso di te. Quando le ho detto per chi avrei lavorato è impazzita dalla gioia, continuava a dire che ero la persona più fortunata del mondo>>
<<E tu ti ritieni tale?>>
<<Non... non credo di dover rispondere.>>
<<Ok, non ti preoccupare. Prima o poi mi risponderai. Ora ti riaccompagno a casa.>>
<<No grazie, torno a casa a piedi>>
<<Allora a domani>>

Non rispondo e mi incammino verso casa. Erano le quattro quando sono partita e ora che sono appena arrivata si sono già fatte le cinque meno un quarto. Mi faccio una doccia come si deve, ci metto tanto. Mi voglio rilassare. Lavo anche i capelli. Poi mi metto dei pantaloncini di felpa e una canottiera larga, voglio stare comoda.: domani dovrò di nuovo indossare uno di quegli odiosi vestiti.
Non ho fame.
Mi stendo sul letto e penso attentamente alle sue ultime parole "prima o poi mi risponderai" Chissà cosa voleva dire...
Lentamente chiudo gli occhi e mi abbandono ai sogni.

My feelengs ||.LH.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora