CHAPTER 3

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L'alcol sta iniziando a fare effetto e ormai io non ragiono più con la mia testa. Logan si era allontanato un attimo per poi tornare dopo circa cinque minuti.
"Alex, non è stata una cattiva idea venire qui, vero?"
Senza un motivo non rispondo e lo bacio, ma non uno di quei baci pieni di passione; uno di quelli pieni di desiderio: voglio lui.
Lo prendo per il braccio e lo porto in bagno, lì, riprendo a baciarlo con foga.
"Aspetta, non in un bagno perfavore" Dice lui malizioso.
"Andiamo a casa mia" rispondo.
Usciamo e lui prende la macchina, in poco tempo siamo in camera.
Mi sbatte contro il muro e inizia a baciarmi. Io mi aggrappo a lui con le gambe e ci spostiamo sul letto: lui è sopra di me.
Gli tolgo maglia e pantaloni e lui fa lo stesso. Rimaniamo in intimo entrambi
"Sei sicura?" Chiede
"Si"
"Non mi sembra il caso... più che altro per te"
"Zitto. Ti ho detto che sono sicura"
Sorride e mi toglie il reggiseno, lasciandomi baci e succhiotti sulla parte desiderata. Arriva agli slip e inizia a giocarci e infine me li toglie facendo la medesima cosa con i suoi boxer. Subito entra in me, provo dolore, ma è piacevole. Gemo e ciò lo fa eccitare ancora di più. Inizia a spingere sempre più forte finché non veniamo entrambi.
Si sdraia accanto a me e ci addormentiamo.

È mattina, precisamente sono le nove e diciotto minuti; così segna la mia sveglia. Ho un forte mal di testa, sarà dovuto a tutto quello che ho bevuto ieri sera. Non ci voglio pensare ho fatto un errore ad andare li. Non ricordo di essere tornata come non ricordo cos'è successo. Ricordo solo di aver iniziato a bere un bicchiere dopo l'altro. Noto di essere senza vestiti, non voglio sapere perché, non ci tengo. Mi giro dall'altra parte del letto e trovo... Logan?! Ok è senza maglia e la parte sotto è.. coperta dal lenzuolo. No perfavore ditemi che non è successo niente.
"Logan!" Urlo
Lui sobbalza
"Perché sei qui e perché siamo senza vestiti?!" Chiedo in un misto di preoccupazione e rabbia
"Cosa? Non te lo ricordi?" Chiede ancora addormentato
"No! Altrimenti non te lo chiederei! Non dirmi che.."
"Si"
"Non ci credo! Sei uno stronzo!"
"Ah io? Cosa avrei fatto io?"
"Hai approfittato di me, io non sapevo quello che facevo, non ne avevo idea!"
"Guarda che anche io non eri completamente sobrio!"
"Ma lo eri abbastanza da controllarti!"
"Controllarmi? Il problema era controllare te"
Mi nascondo completamente sotto le coperte
"Non dovevamo andare li!"
"Andiamo! Non è mica successo niente di male!"
"No... proprio niente, oggi quando i miei amici o i miei genitori mi chiameranno e mi chiederanno se ho novità io risponderò <certo, mi sono fatta sverginare dal mio capo>!"
"Eri ancora vergine?" Dice ridendo
"Sì, problemi?! Non avevo tempo di fare la troietta in giro" dico sempre più arrabbiata
"Ok Calmati!"
"Girati e non guardare!" Ordino
"Ti ho già vista sta notte"
"Girati e non guardare!" Urlo
"Ok va bene!"
Cerco una maglietta larga e lunga da mettermi in modo che mi copra.
"Ora vestiti ed esci di qui" dico sbattendo la porta e scendendo in soggiorno. Mi siedo sul bordo del divano e aspetto che arrivi. L'attesa non è molto lunga, dopo nemmeno un minuto scende vestito esattamente come ieri sera.
"Fuori!" Ordino
"Ok, comunque domani devi farti trovare davanti casa mia alle otto del mattino"
"Te lo puoi scordare"
"Come scusa?"
"Io mi licenzio! Me ne torno a casa!"
Non mi risponde ma il suo sguardo scherzoso muta in uno sguardo serio.
Mi si avvicina finché i centimetri che separano i nostri visi si riducono a due.
"Tu non ti licenzi, non puoi farlo, non te lo permetto. Chiaro?" Dice serio con tono roco.
Preferisco non farlo arrabbiare, potrebbe anche farmi male: mi posso aspettare di tutto. Mi limito ad annuire perché non riesco a far uscire la voce.
Si allontana di colpo da me ed esce sbattendo la porta. Io mi appoggio ad essa e mi lascio cadere a terra. Sto li per circa un'ora a fissare il vuoto.
Non mi aspettavo di vederlo cosi.. mi sono spaventata.
Il mio telefono suona: è la mia migliore amica, rimasta in Italia.
"Ciao!" Mi saluta lei
"Hey" cerco di essere più convincente possibile
"Ti sei divertita ieri sera eh?"
"C-cosa?"
"Come cosa? Sei andata persino al telegiornale!"
"Ma di cosa stai parlando?!"
"Aspetta"
Mi arriva un messaggio, una foto. Oh no non è possibile. Sono su una rivista e sto baciando Logan. Questa è la rivista che compra mia cugina. Non è possibile e ora? Sono messa male. Lo vedranno anche i miei, passerò per la troia di turno poi lui ha sette anni in più di me! Non dovevo ascoltarlo, se non l'avessi fatto tutto questo non sarebbe successo.
"No non è possibile"
"Ehy ma che hai?"
"Io non sapevo quello che facevo non ne avevo idea ero ubriaca. Lui mi ha praticamente obbligata ad andarci e io non sono abituata a bere. Sai se i miei hanno già visto?"
"Non credo..."
"Lo vedranno e sarò morta..."
"Dai hai diciannove anni!"
"Sì ma tu non sai com'è la mia famiglia! Senti devo andare, ci sentiamo dopo."
Riattacco e mi vado a vestire. Parto a piedi e abbastanza velocemente raggiungo casa di Logan. Suono e subito viene ad aprirmi
"Cosa ci fai qua?"
"Tu, mi hai messo in un enorme guaio"
"Cos'ho fatto ora?"
Gli mostro la foto
"Questo giornale lo leggono tutti in Italia. Non voglio passare come la troia di turno!"
"Dai Calmati! La gente dimentica in fretta. Aspetta che ci sia un altro scoop e vedrai che nessuno si ricorderà più di questo"
"Sì ma non la mia famiglia"
"Non ti preoccupare, troveremo una spiegazione da dare ai giornalisti"
Senza un motivo mi fondo fra le sue braccia e lui mi stringe a se.
"Sei venuta a piedi?"
"Si"
"Ti riaccompagno a casa"
Saliamo in macchina e arriviamo a casa mia. Sto per uscire ma Logan mi ferma.
"Cosa c'è?" Chiedo.
"Guarda, vedi quelle macchine parcheggiate li distanti? Sono paparazzi. Meglio che stai a casa mia, troveranno qualche notizia inventata se ti vedono."
"Ok...." sono un po' incerta... ma non voglio altre foto.
"Tranquilla non farò niente" mi tranquillizza
"Ok... andiamo"

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