CHAPTER 6

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Sobbalzo e quasi per istinto spingo al muro la persona che mi ha spaventata.
"Non mi uccidere grazie"
"Ah.. Logan.."
"Ti sei spaventata" Dice soddisfatto
"No, non è vero!"
"Invece si, ti sei spaventata e anche molto" ride
"Sei un cretino non dovevi farlo! Ho perso sette anni di vita!" Dico scontrosa e poi mi unisco alla sua risata.
"Ma non hai fame?" Chiede poi
"No, perché dovrei?"
"Be sono le quattro del pomeriggio e non abbiamo pranzato"
"Non ho fame"
"Io si"
"Mangia"
"Da solo?"
Mi fa una faccia simile a quella di un cane bastonato a cui non posso resistere... è sempre stato il mio punto debole: quando qualcuno voleva farmi fare qualcosa mi faceva quella faccia e io cedevo sempre.
"Va bene..."
"Brava bimba"
"Amm... bimba?"
"Si che c'è? Non ti piace?"
"Direi di no"
"Te ne troverò un altro"
Sì, in realtà mi piace, ma vorrei che a dirmelo fosse qualcun altro. Ma lasciamo perdere.
"Cosa mangiamo?" Chiedo
"Bo... ci facciamo un hamburger?"
"Ok"
Iniziamo a mangiare.
Ad un certo punto sentiamo dei rumori provenire dal piano di sopra, molto simili a quelli del film. Come il pavimento che scricchiola e la porta che cigola.
"Logan basta con questi scherzi"
"Ma non sono io, io sono qui con te... non riuscirei a fare rumore da sopra"
"Ok, allora cos'è, se non sei tu?" Dico sarcastica
"Santo cielo Alex questa volta non sono io!"
Faccio per rispondere ma la luce si spegne.
"Ok, perfetto" dico
È ancora buio perché le tapparelle sono ancora abbassate.
Sentiamo qualcuno scendere le scale poi la porta della cucina aprirsi.
Mi alzo dalla sedia e indietreggio fino ad andare addosso a qualcuno, che spero sia Logan. Siamo all'angolo della cucina e siamo abbastanza vicini. Poi una luce, un flash: un'altra foto. Le luci si riaccendono e io sono ancora attaccata a Logan.
"Sono arrivati a tanto? Vuoi dire che ci hanno guardati per tutto il tempo per poi farci una foto?"
"Senti... non ci possiamo fare niente"
"<a casa mia non possono venire>! Ho visto come non possono venire! Un'altra foto! Senti non posso licenziarmi e tornare a casa?"
"No non ti licenzi e non torni a casa."
"Ma perché?!"
"Perché non lo fai!"
"Non è una spiegazione!"
"Vuoi una spiegazione? Eccoti la spiegazione!"
Appena finisce la frase mi bacia, un bacio lungo circa mezzo minuto.
"Perché devo capire cosa provo per te" ammette abbassando lo sguardo
"Io..."
"No non rispondere, se vuoi licenziarti fallo, non mi importa, infondo non ho fatto che causarti guai"
Ma io non voglio licenziarmi... sto in silenzio e non rispondo, lo guardo negli occhi; quegli occhi marroni...
"No.." dico solo
"Cosa vuoi fare?"
"Sto qui..."
È come se al posto mio stesse parlando una macchina, sono come ipotizzata dai suoi occhi, dal suo sguardo.
Ora sto pensando solo a quel bacio... era così... perfetto. Ma di sicuro non adatto a me. Lui deve capire cosa prova per me, non ha detto che prova qualcosa; sono sicura che arriverà ad una conclusione più giusta, ovvero che io sono piccola, io non sono nessuno. Poi sono qui da poco, non avrebbe molto senso.
Non riesco a staccare il mio sguardo dal suo.
"A casa mia?" Chiede lui
A casa sua? Sto a casa sua? Non lo so, cosa posso fare? La risposta mi esce automatica.
"No, a casa mia.."
"Ok... andiamo ti accompagno"
Arrivata a casa entro in camera mia e mi butto sul letto. Ammetto che anche io devo capire se provo qualcosa per lui... ma in ogni caso, anche se fosse, non potrei mai ammetterlo davanti a lui: io ho diciannove anni, lui ne ha ventisei. Questa cosa sarebbe abbastanza esagerata. Poi io avevo una cotta, se così si può dire, per quel ragazzo, era nella mia scuola e non sapevo il suo nome... gli andavo dietro come tante altre ragazze. No ok, forse non era amore. Ma poi cos'è l'amore? Non l'ho mai provato è impossibile trovargli una definizione. L'amore è solo una cosa stupida: esiste per far soffrire. O almeno questo è quello che ho visto succedere alle mie amiche.
Ma i miei pensieri, gira e rigira portano sempre a quel maledetto bacio. Non ho idea del perché continui a pensarci, però è stato bello. Era una cosa sincera, di certo non come quelli che mi ha dato da ubriaco, se ricordo bene. Forse era anche meglio di quello di questa mattina, quello che mi ha svegliata.
E se veramente provassi qualcosa per lui? È brutto non avere le mie amiche qua, non voglio parlare ad uno schermo...

In questa settimana non dovrò lavorare. Meglio, così lo vedrò di meno, anzi non lo vedrò proprio. Però io voglio vederlo. No non voglio...
Non ci capisco più niente, mi ha scombussolata questa cosa.
Poi mi chiedo perché in questi giorni non abbia sentito nessuno della mia famiglia, riguardo alla foto... riguardo a tutto, neanche una conferma del mio arrivo, proprio niente. Si, mi ha chiamata mia cugina per sapere di Logan.
Logan.
Ecco quel nome che ritorna ancora... aiuto com'è possibile? Ok, forse un po' mi piace, ma per quanti ne so, piacere è diverso da amare. A meno che da piacermi, possa passare ad amarlo. Ma non è possibile, lui non è nessuno per me, se non il mio capo.

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