*Joe*
Ero sveglio, era arrivato il giorno.
Mi giro dall'altra parte del letto e trovo Caspar ancora addormentato.
"Hey Cas, svegliati" gli sussurro scuotendolo, per poi lasciargli un bacio sul naso.
"Non è stato un sogno, allora" dice sorridendo, senza aprire gli occhi.
"No, sono davvero qui" pronuncio.
Mentre lo guardo innamorato, sento bussare alla porta.
"Hey voi due! Lo so, siete molto carini e mi fate davvero commuovere, ma domani si celebra un matrimonio e abbiamo solo poche ore per andare a comprare i vestiti e prendere l'aereo, su su su!" pronuncia una voce all'esterno.
L'avevo subito riconosciuta, era impossibile confonderla.
Mi alzo e vado ad aprire: sulla soglia mi trovo Troye e Tyler, sorridenti come non mai.
"Auguri bro!" esclama Ty, dandomi una calorosa stretta.
Troye aspetta che Tyler entri per salutarmi, o meglio, per abbracciarmi.
"Sai quanto puó essere geloso se mi vede abbracciarti" pronuncia, per poi tuffarsi fra le mie braccia.
Mi era mancato, entrambi mi erano mancati, senza di loro non sarei qui adesso, con un anello al dito ed un matrimonio a poche ore di distanza.
Chiudo la porta e mi dirigo con Troye verso la camera da letto.
"Ma Hey! Ecco la star! Bentornato dormiglione!" sento Ty salutare Caspar.
Emetto una risata sommessa, era davvero divertende il fatto che Tyler sapesse scherzare su tutto, perfino su un coma.
"Hey hey, c'è anche la tua dolce metà!" esclama Caspar vedendo entrare Troye.
Il castano gli sorride.
"Ci sei mancato Cas, bentornato, amico" dice abbracciandolo.
"Okay" sospiro "Ora che i convenevoli sono stati fatti direi di metterci in marcia. Il programma è questo: io con Troye, Caspar con Tyler, ci vediamo alle 15 in areoporto!" decreto con fare da capo, e gli altri subito accolgono lo spirito.
"Okay, boss" annuisce Tyler.
"Ai suoi ordini, mio amore" pronuncia Caspar, sorridendo.
"Owh, okay, sei troppo dolce. Tyler fallo uscire, se no me lo tengo tutto per me. Ci vediamo fra qualche ora!" saluto i due, per dirigermi con Troye verso la macchina.
"Allora... è molto tempo che non ci vediamo, qualche novità?" chiedo al castano, mettendo in moto la macchina.
C'era un po' di tensione nell'aria, non ci vedevamo da quando Caspar era stato male e l'ultimo ricordo che avevamo insieme era... quel bacio inatteso e non voluto.
"Sto scrivendo un album" lascia cadere lí silenziosamente, come un petalo di rosa.
"Cosa?! M-ma è magnifico, Troye! Sai già come si chiamerá?" chiedo entusiasta.
"Ho pensato a Blue Neighbourhood, è un titolo che mi ronza in testa da anni, e non sapevo come concretizzarlo. Ora lo so" annuncia felice.
"Sono fiero di te, posso solo immaginare quanto tu ti stia impegnando per questo progetto e quanto ci tenga" ammetto.
"Ho già inciso delle canzoni, vuoi sentirle?" chiede emozionato.
"Ohw, wow, c-certo che voglio! Cavolo sei Troye Sivan, come faccio a rifiutare?" rido.
Troye sfila dalla tasca dei pantaloni una pennetta piccolissima, che subito inserisce nel lettore musicale della macchina.
"Puó sembrare una canzone sdolcinata, ma per me ha un grande significato, credo di renderla un singolo quando tutto sarà pronto. Ho già in mente il videoclip nella mia testa!" esclama sognante.
La canzone si chiamava "Talk Me Down".
Era veramente bellissima. Troye aveva una voce triste, tormentata, sofferente. Era perfetta.
"È meravigliosa Troye, davvero, wow" decreto subito dopo la fine del brano.
"Grazie Joe, presto ti invieró le altre canzoni. Vorrei far uscire l'album a Dicembre, sai com'è, la vicinanza a Natale e tutte quelle cose lì... Per il marketing è ottimo!" dice, con gli occhi brillanti.
"Ovviamente voglio una copia personale eh" scherzo.
"Ho già organizzato la bundle per te" sorride complice.
"Sei il migliore" pronuncio sorridendo.
"Ora, lasciamo perdere i sogni e parliamo di qualcosa di concreto e vicino: come vuoi il vestito?" chiede curioso.
"Solitamente il marito è vestito di nero, vero?" domando.
"Credo di sí, è il primo matrimonio gay al cui assisto in realtà..." ride grattandosi la testa.
"Voglio un vestito bianco, non credo che Caspar voglia rispettare pedissequamente la tradizione, no?" chiedo con uno sguardo talmente pregante che Troye si sente costretto ad annuire.
"No, non credo" dice, quasi sotto torchio.
"Perfetto! Vada per il bianco allora!" esclamo felice.
Mi sembrava un sogno, il mio matrimonio, seriamente?
Non potevo crederci, assolutamente meraviglioso.
"Hai già qualche negozio in mente dove possiamo andare?" chiede Troye visibilmente preoccupato.
"Cos'è che ti turba?" chiedo curioso.
"So quanto ti piace essere perfezionista e non voglio andare in giro per mille negozi, non possiamo perdere tempo, dobbiamo prendere un aereo!" sputa, senza nemmeno respirare.
"Okay, calmo, ho solo tre negozi in mente che mi piacerebbe spulciare" annuncio, sorridendo.
Troye tira un sospiro di sollievo.
"Grazie a Dio" sussurra guardando in alto.
"Cosa?!" gli chiedo scorbutico.
"Niente, niente" dice Troye ridendo.
"Mh" pronuncio, mettendo il broncio.Arriviamo ad Oxford Street e cerco un parcheggio in una delle strade parallele.
"Odio il traffico di Londra" sbuffo.
"Guarda Joe! Quello se ne sta andando! Accelera" urla Troye ansimante, per non perdere il posto.
Parcheggio e guido Troye verso il primo negozio.*Troye*
Joe mi conduce nel primo negozio e mi apre la porta come un vero gentiluomo; mi fa cenno con la mano di passare, come un portiere.
"Grazie" dico imbarazzato.
"Al suo servizio" scherza Joe.
Rido nervosamente ma poi freno la mia risata.
Quel posto era davvero meraviglioso, i miei occhi cominciano a illuminarsi.
Lampadari di cristallo, specchi attaccati alle colonne, posizionati lungo tutto il perimetro del negozio, la fragranza di un profumo buonissimo appena spruzzato. Mi inebrio di quell'odore e poi guardo Joe.
Aveva gli occhi lucidi, penso che sia surreale preparare il proprio matrimonio, soprattutto per lui, dopo tutto ciò che aveva affrontato con Caspar.
"Da quella parte!" urla Joe, vedendo dei completi bianchi da lontano.
Corriamo in quella direzione e cominciamo a vederni alcuni: Joe quelli a destra, io quelli a sinistra.
"Joe che ne pensi di questo?" chiedo, mostrandogli un semplice vestito bianco con il colletto nero.
"Non è male... ma è troppo normale" dico, strorcendo il naso.
Alla fine, Joe si ferma ad osservare una stampella, con gli occhi sbarrati.
"Trovato" sussurra.
Mi dirigo verso di lui e guardo il vestito che aveva scelto, era davvero bellissimo. Il bianco panna era intercalato da alcuni ricami di raso su tutta la giacca, ed i pantaloni, squisitamente dritti, si sarebbero adattati perfettamente alle gambe di Joe, facendolo sembrare piú alto.
"Penso che ti starebbe un incanto, Joe" gli sorrido sincero.
"È questo" annuisce.To be continued...
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Suggspar 2
Fanfiction*seconda parte di Suggspar - a Jaspar ff* *allerta spoiler* Caspar si sveglia dopo due anni di coma aspettandosi di vedere Joe al suo fianco, ma non è così. Cosa è successo nel frattempo nella vita di Joe? Caspar riuscirà ad accettarne le conseguen...