Jaspar - Day Off

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Volvevo scusarmi per l'assenza di questi mesi, ma non me la sentivo di scrivere e non avevo l'ispirazione giusta per questo capitolo, a cui tengo molto. È un viaggio che potete ripercorrere anche sulle mappe di Londra, è tutto studiato e veritiero. Se mai vi capitasse di andarci potreste ripercorrere la stessa strada dei Jaspar! Okay, ora vi lascio. Spero vi piaccia questo capitolo,
Un bacio xx

*Joe*
La mega giornata per Caspar sta per iniziare, ed io ho tutto pronto. Ho avvisato Oli, e anche Barbara ha capito. Tutto bene. Per ora. Ho organizzato tutto nei minimi dettagli, credo che sia la cosa più romantica che io abbia mai fatto per qualcuno, ma Caspar, bhé, per lui farei qualsiasi cosa.
Vado nella sua camera, lo trovo sul lettino, che si sta allacciando i bottoni della camicia. Scorgo una frazione del suo petto nudo, nonostante fra me e Caspar non era mai successo nulla, mi mancava quel tipo di contatto.
"Allora Cas, sei pronto?" chiedo entusiasta, rivolgendogli un sorriso enorme.
"Non vedo l'ora Joe!" dice lanciando un leggero urletto dalla felicità. Dopo aver finito con il mettersi le scarpe si avvicina a me e mi lascia un bacio sulle labbra. Rimango un attimo fulminato dall'accaduto, ma poi Caspar mi riporta alla realtà con uno "Sbrigati Suggy!".
Usciamo dall'ospedale dopo aver firmato tutte le carte e aver salutato affettuosamente Ellis.
Guardo Caspar, sembra davvero felice, mi piace vederlo cosí pieno di vita. Mi era davvero mancato.
Gli prendo la mano, gliela stringo, poi gli sorrido. Eravamo lí, solo noi due, un dialogo di soli sguardi, mano nella mano, come ai vecchi tempi.
Arriviamo al parcheggio e Caspar non si trova davanti la mia solita macchina nera, ma una limousine lucente, con i finestrini oscurati.
"E questa?" mi chiede spalancando gli occhi sorridendo.
"Solo per te Cas" rispondo anche io sorridendo. Mi fa felice vederlo cosí, dopo due anni si merita molto più di questo. Apro la portiera e gli faccio cenno di entrare, Caspar sussulta per un attimo ma poi entra nella macchina e si accomoda sul sedile posteriore. Io faccio il giro della macchina, apro lo sportello e mi siedo a fianco a Caspar.
Faccio un cenno all'autista, che lentamente accende il motore e fa partire quella meraviglia.
Cas mi guarda ancora incredulo, dopo due anni credo che gli manchi tutto del mondo "esterno". Mi avvicino a lui, ma non reagisce, continua a fissare il paesaggio fuori dal finestrino.
"Hey? Tutto bene?" chiedo preoccupato.
"Si, si" dice lentamente "Non sono abituato a tutto questo, sono ancora un po' spaesato, sai com'è" ammette con un sorriso cupo. Dopo poco sposta lo sguardo dal finestrino a me, si vede che c'è molta tensione fra noi, ma lui è deciso ad allentarla. Sono seduto a pochi centimetri da lui, con le mani intrecciate, sono nervoso, cosa che smuove Caspar a reagire a quella situazione.
"Joe" sento sussurrare, giro lentamente il viso verso quella voce e vedo che Caspar ha un braccio alzato. Molti potrebbero non capire, ma per me e Caspar quello era un gesto quotiadiano, lo faceva quando voleva sentirmi vicino. Mi accoccolo vicino a lui come ai vecchi tempi, come quando ci vedevamo un film stesi sul divano durante le giornate di pioggia.
Steso sul suo petto posso sentire il suo battito cardiaco accelerare sempre di più, perché questa cosa mi fa quasi venire voglia di piangere? Perché forse tutto questo domani svanirà e sarà come un sogno. Uno strappo di sogno dalla mia monotona vita, segregato nel cuore di qualcun'altro, intrappolato.
Stringo forte Caspar e poi mi rimetto al mio posto.
"Tutto okay?" chiede il biondo cenere stranito.
"Sí" rispondo di getto "Stavo quasi per dimenticarmi di darti questo!"
Mi sporgo verso il fondo della macchina e tiro fuori un completo azzurro, che Caspar guarda meravigliato.
"È-è quello che credo io?" dice balbettando dall'emozione.
"Proprio quello amore" dico coprendomi la bocca. Non dovevo chiamarlo cosí, non volevo illuderlo.
Lui sentendosi chiamare cosí mi sorride e mi lascia un bacio sulle labbra.
Quel completo l'avevamo visto in una vetrina di Natale qualche giorno prima dell'incidente. Se ne era completamente innamorato. Siamo entrati per farglielo provare e sembrava un autentico principe azzurro, era bellissimo. Doveva averlo.
Gliel'avevo comprato quando stava in ospedale, lo conservo da allora, avrei aspettato anche 10 anni per vederlo sveglio e consegnarglielo personalmente. Poi dopo l'incidente quell'abito è diventato un simbolo della mia speranza che Caspar si svegliasse. Speranza ora realtà.

"Avanti, che aspetti! Provalo Cas" gli esclamo entusiasta. Che aspettava? Era ancora in contemplazione o cosa? Sembrava imbambolato.

Caspar si sveglia come da un sonno profondo e comincia a spogliarsi. Bottone dopo bottone rimane solo in pantaloni, che si sfila con lentezza, quasi provocante e seducente. Quando rimane solo con i boxer addosso mi giro dall'altra parte imbarazzato.

"Hey Joe, non devi essere imbarazzato, infondo mi ha già visto così, anzi, nudo, quindi girati" dice sogghignando.

Mi giro lentamente, sono tutto rosso e ancora visibilmente a disagio.

"Dai Suggyyy" mi incita lui ad avvicinarmi. Avrei voluto sentire il suo corpo vicino al mio più di qualsiasi cosa ora, ma non voglio far uno sbaglio, non voglio illuderlo. Caspar, notando che avevo preso la mia decisione ed ero irremovibile mi prede ai fianchi e mi trascina vicino a lui. Ora il suo petto nudo è a contatto con la mia camicia sottile, tanto leggera che riesco a sentire il calore del suo corpo. Caspar comincia a baciarmi lentamente, aggiungendo morsi di labbro quà e là, sa come eccitarmi. Non riesco a resistere, e all'improvviso tutta la mia vita sparisce in quella macchina, Barbara, la mia partenza, la lontananza. Comincio a baciare Caspar con foga, come se volessi sbrigarmi, come se quella felicità dovesse durare poco. Il biondo strabuzza gli occhi e ricambia il bacio; non è abituato a questo contatto, ma io ne ho bisogno.
Caspar comincia a sbottonarmi la camicia e i pantaloni, presto siamo entrambi nudi, e nonostante lo squallore del posto, il nostro fare l'amore fu perfetto, etereo.
Finalmente esausti e dopo aver consumato tutto il nostro amore, ci fermiamo a respirare, entrambi abbiamo il fiatone.
"Ben tornato Cas" dico sorridendo fra i respiri affannati.
Dopo esserci rivestiti la macchina si ferma, siamo arrivati. Scendiamo e ci ritroviamo il Big Ben davanti ai nostri occhi, è una giornata limpida e soleggiata, non avrei potuto chiedere di meglio. Caspar lo osserva come se non l'avesse mai visto, è incantato.
"Non mi ricordavo che Londra fosse cosí bella, grazie Joe" dice sorridendomi e prendendomi la mano.
"Grazie a te Cas di aver combattuto e di essere qui ora" dico sussurrando.
"L'ho fatto per te, per tutto ciò che mi dicevi, ti amo Joseph Sugg" dice senza staccare gli occhi dal paesaggio. Per non rispondergli gli stringo la mano e lo abbraccio dal fianco.
Dopo che Caspar finisce di ammirare Londra proseguiamo per la The Queen's Walk, attraversando anche il Westminster Bridge ed arrivare dall'altra parte del Tamigi. Arrivati alle rive riprendiamo la Queen's Walk per arrivare l'attrazione più visitata di Londra: il London Eye.
"Joseph Sugg, sai quanto io odi le altezze" dice Caspar già contrario.
"Lo so, anche io, ma ti assicuro che questa volta ne vale la pena Cas, fidati di me" dico guardandolo negli occhi.
"È ovvio che dico di sí, me lo stai chiedendo tu, quindi va bene Suggy!" dice sorridendomi. Mostrati i biglietti ci fanno salire, ci danno una cabina solo per noi due, teoricamente dovrebbero entrarci più di una decina di persone, ma avevo chiesto il favore di farmi avere una cabina "privata".
Arrivati al punto più alto della salita Caspar chiude gli occhi.
"Ho troppa paura per guardare Joe, non ce la faccio" dice quasi urlando.
"Caspar, Caspar, apri gli occhi e guardami" dico al biondo stringendogli entrambe le mani che coprono i suoi occhi.
"Ci sono io qui, non vado da nessuna parte" dico allontanandogli le mani dagli occhi. Caspar comincia a guardare fuori, il paesaggio è mozzafiato, si vede quasi tutta la città, sembra un sogno.
Guardo in basso e faccio un segno.
1...2...3
"Caspar vieni qui!" lo chiamo di fretta.
Ci mettiamo entrambi a guardare verso terra e vediamo dei ragazzi cominciare a ballare a ritmo di una musica lenta. Caspar spalanca gli occhi quando quelle persone si sistemano uno di fianco all'altro alzando ognuno di loro un cartello. La frase completa formata è "Welcome back Caspar, we missed you".
"J-Joe, non riesco a crederci, tutto questo per me?" dice Caspar, ormai arrivato alle lacrime.
"Solo per te Cas, ti amo" dico lasciandogli un profondo bacio sulle labbra.
"Volevo che rivivessimo in qualche modo il nostro fidanzamento, il giorno piú bello della mia vita, sono fortunato ad averti nella mia vita Caspar Lee" dico baciandolo ancora una volta.
Dopo qualche minuto il giro finisce e scendiamo dalla ruota. Usciti dalla porta, una miriade di fan ci accerchiano e cominciano ad abbracciare Caspar uno per uno, dicendo qualcosa di dolce. Caspar è evidentemente emozionato, parla singhiozzando, e le foto che fa sono mosse per quanto trema. Si vede che è felice, è bello essere la ragione della felicità della persona che ami.

To be continued...

N/A
Probabilmente mi vorrete morta, ma sono già 1500 parole, se lo concludevo tutto in un capitolo sarebbe risultato pesante, mi dispiace. Dovrete aspettare per la prossima volta, sperando che non ci metta tanto a scrivere.
Spero di avervi fatto un regalo natalizio e se non dovessi pubblicare nulla entro Natale, auguri!
Un bacione xx

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