Jaspar - Finally

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*Joe*

"Hey Cas" dico, spingendo la porta per poi chiudermela alle spalle.
"Hey Joe" pronuncia Caspar ancora arrabbiato.
"Scusa per... Prima" dico amareggiato.
"N-non fa nulla" dice Caspar allargando le braccia, facendo cenno di abbracciarlo. Non me lo faccio ripetere due volte e mi ci fiondo letteralmente. Appoggio le labbra nell'incavo del collo di Caspar, e mi inebrio del suo odore. Quando io e Caspar stavamo insieme aveva un odore familiare, di lenzuola appena lavate, di sapone, ma nello stesso tempo di sudore e qualcosa di dolce. Non so come spiegarlo. Ora era diverso, un odore non familiare, quasi sconosciuto.
All'improvviso sento qualcosa di caldo scendermi sulla guancia. Sono lacrime, ma non le mie. Sono di Caspar. Mi stacco da lui e lo guardo negli occhi.
"Che hai Cas?" chiedo preoccupato.
"Sono solo felice di vederti Joseph" dice sorridendo.
"Aw, Caspar" dico abbracciandolo più forte.
"Mi sei mancato tanto" dico sospirando. Gli strofino una mano sulla schiena per calmarlo. Caspar singhiozza per un po' e poi smette, ricominciando a respirare regolarmente.
"Insomma, domani ti dimettono, dove vorresti andare?" chiedo staccandomi dall'abbraccio.
"Ovunque con te Joe" dice dolcemente.
"Londono Eye? Vista panoramica? Cena di costolette da Friday?" domando senza tregua.
"Tu sí che mi conosci Suggy" dice lasciandomi un bacio a stampo.
Caspar se ne pente subito, glielo leggo sul viso. Un brivido mi attraversa la schiena.
"Scusa, non so neanche se sei fidanzato o no, non volevo..." dice abbassando lo sguardo.
"Non importa, oggi e domani sono i tuoi giorni, è ammesso tutto" gli sorrido.
Caspar mi sorride e mi lascia un altro bacio, più profondo, che io ricambio dolcemente. Mi era mancato.
Ci stacchiamo un po' imbarazzati, non siamo più abituati a questo tipo di cose ed è un po' strano a dirla tutta.
Prendo le mani di Caspar e le stringo. Caro dolce vecchio Caspar.
Mi avvio fuori dalla porta e trovo Emily che mi sorride maliziosa.
"Hey smettila di sorridere in quel modo, lo sappiamo tutti e due che si sente tutto in questo corridoio" dico di getto, provocando la risata della ragazza.
"Siete troppo carini" dice sincera lei. Poi mi sorride e dice "Però non dovresti dirgli bugie Joe, non farlo soffrire".
Ha ragione ma non posso dirglielo subito, non ora.
"Appena sarò pronto lo dirò a Caspar, domani è il suo giorno, non voglio rovinare tutto" dico nervoso.
La verità è che avrei voluto che questa cosa non fosse successa, mai, ma Caspar era in coma e una cosa tira l'altra ed è successo. Ma non potevo turbare Caspar con quest'annuncio.
Le sorrido e mi incammino alla ricerca di Ellis, le devo chiedere a che ora dimetteranno Cas. La trovo poco dopo al banco delle infermiere, la chiamo sussurrando e lei, appena mi vede, mi accoglie con un enorme sorriso.
"Joe!" esplode in un grido di gioia.
"Quando sei tornato?" chiede, con un sorriso che non si accennava a diminuire. Mi abbraccia dolcemente e le rispondo con un semplice "Circa un'ora fa..".
"Hai fatto il viaggio appena hai saputo di Caspar, eh? Che romanticone Joe" dice ammiccando. Se solo avesse saputo.
"Già..." le rispondo ridendo imbarazzato. Dopo qualche secondo di silenzio le chiedo della dimissione e mi risponde che sarebbe avvenuta verso le 12. Perfetto.
"Grazie El" le dico eccitato pensando a tutto quello che avrei potuto organizzare per il giorno dopo. Mi avvio verso la camera di Cas e appens entro gli rivolgo un sorriso.
"Che succede Joe?" dice ridendo.
"Succede che domani sarà il miglior giorno della tua vita!" dico lasciandogli un bacio sulla guancia.
"A domani Cas!" dico entusiasta.
"J-Joe!" urla lui, come per fermarmi. Mi giro lentamente e lo vedo abbassare lo sguardo per un momento.
"P-potresti rimanere qui con me? Solo per stanotte" dice con sguardo supplicante. Per un po' ci penso, ma poi Caspar mi convince dicendo un semplice "Ti prego Joe, non ti vedo da due anni, solo una notte, e poi potrai tornare alla tua vita a L.A.".
"Mi avevi convinto già al "solo per stasera" Cas, certo che resto" dico, ancora una volta sorridendo. Caspar mi sorride dolcemente "Grazie Joe, sei il migliore" dice con un fil di voce. Lo abbraccio forte e sospiro, non avrei mai voluto lasciarlo, non avrei dovuto. Mi stacco lentamente e sorrido, per l'ennesima volta. Forse questo è l'effetto della felicità, una felicità che mi è stata negata per due anni e che finalmente avevo riacquistato.
"Devo fare alcune telefonate Cas" dico aprendo dalla porta "A tra poco".

*Caspar*
Finalmente Joe era tornato da me. L'avevo rivisto, baciato, abbracciato tutto quello che desideravo da giorni era successo. Ma qualcosa è cambiato. Joe è qui, con me, ma sembra distante. Per quanto voglia farmi felice non riesce a mascherare che si sta sforzando per farmi contento e non che lo vuole fare. Non lo biasimo. Non era costretto a tornare, eppure lui, in un giorno, era venuto da me. Per me. Non perché doveva, ma perché voleva. E quello lo so che è cosí; si vede dai suoi occhi, lucidi, sinceri, dai suoi abbracci, dalle sue parole, non credo di aver mai conosciuto una persona più sincera di Joe in vita mia, so che non farebbe mai nulla per ferirmi, ed io mi fido di lui. Perché... Perché... Io dopo tutto lo amo ancora. Nonostante tutto. Lo vorrei gridare al mondo, vorrei dirlo a Joe, ma non riesco. Non so come Joe ha passato questi ultimi due anni, quindi mi limito a reprimere questo sentimento, fino a quando non sarò pronto a diglielo, ad ammetterlo, sia a me che a me stesso. Per ora mi limito a sorridere, a baciarlo con gli occhi, e sognarlo con la mente. E questo mi basta, Joe mi basta.

To be continued...

N/A
Visto che questa settimana non ho aggiornato, vi beccate un doppio aggiornamento, posterò il "sequel" fra qualche giorno. Contenti? Spero lo siate, buone vacanze! 😘

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