capitolo 2: e tu chi cazzo saresti?

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Uscii dalla classe, andai nel cortile, salutai un po' di persone e andai verso Tom, salutai i suoi compagni di classe, ragazzi svegli e un po' troppo vivaci, parlavano tutti d'estate, di sbornie e quá e lá lasciavano sfuggire qualche bestemmia, Tom si voltò verso me e Bernadette, ci guardò e ci disse "vi presento il nuovo arrivato, Mark" si voltò e dietro di lui comparve un ragazzo moro, ora non pensate che io sia banale, ho sempre pensato che Tom fosse uno dei ragazzi più belli dell'intera scuola e non scherzo, ma questo tipo era davvero affascinante cazzo! Aveva dei lineamenti perfetti, occhi azzurri/verdi e capelli castani, aveva un po' di ricrescita di barba e un sorriso perfetto, lo scrutai due secondi poi gli porsi la mano "piacere pámela" "È un bel nome paméla" Mi rigirai verso di lui di scatto "No,no, Pámela non Paméla, come lo pronunci tu è tipicamente americano, invece il mio è un nome inglese" "ok,scusa", mi girai verso Tom, sfilai una sigaretta dal pacchetto, presi l'accendino e l'accesi, quant'era buono il sapore del tabacco nei bronchi, come può qualcosa che fa così tanto male farti sentire così bene? Rimasi in silenzio per un paio di minuti poi qualcosa mi urtó e la sigaretta cadde a terra, abbassai subito lo sguardo verso il mio "piccolo tesoro" mi chinai per raccoglierla ma vidi una scarpa che la pestó e la sbricioló sotto la suola. Alzai lo sguardo di scatto e vidi sopra di me Tom, per un secondo, per un solo secondo lo fissa e potei percepire le sue labbra pronunciare quella fatidica frase "Il fumo fa male!", non ci vedetti più dalla rabbia, diventai rossa e mi misi ad urlare: MA CHE CAZZO FAI? MI SPIEGHI COSA CAZZO FAI? C'È QUALCOSA DI BUONO CHE COMBINI? MA COME CAZZO TI PERMETTI, COGLIONE! Tutti mi fissarono per un paio di secondi, ma che cazzo me ne frega, mi aveva buttato la sigaretta a terra e si permetteva pure di fare l'ironico? Tom mi stette davanti, muto come un pesce, vidi il suo sguardo perso che mi fissava e aspettava una battuta o qualcosa che lo avrebbe tolto dai casini, ma non arrivó nulla, poi ad un tratto sentii una voce "Ma chi cazzo sei tu per trattarlo così?" Mentre mi giravo verso colui che aveva pronunciato queste parole dissi di scatto "E TU CHI CAZZO SARESTI?" ...Mark, poi ricominciò a parlare "Sono un normalissimo ragazzo che pensa che una bambinella viziata come te dovrebbe moderare i termini" lo fissai per un secondo, sembrava che urlasse con gli occhi ma in realtà il suo tono di voce era calmissimo, "Bambinella viziata a chi? Chi pensi di essere? Ma levati dal cazzo che non ti conosco neanche", mi sentii superiore per un secondo, avevo zittito due ragazzi in meno di un minuto... "Senti.." mi girai e sentì Mark che stava ancora parlando "Senti...per prima cosa tu con me moderi i termini, non stai parlando con una tua amica, ma bensì con me, non ti conosco e non ci tengo a conoscerti, ho solo difeso un mio amico dato che l'hai aggredito in modo pietoso davanti a tutti solo perché ti ha spento una sigaretta, ora me ne vado, non ho tempo da perdere con bambine come te, ciao paméla, buona continuazione" Rimasi immobile, che potevo dire? Se ne stava andando, la rabbia verso Tom mi era passata e non sapevo più che dire, forse ho esagerato, ma come si é permesso a intromettersi? Ma chi si crede di essere sto tizio? Bah...DRINNNNNN la ricreazione era finita, rientrai in classe, non volsi neanche un secondo lo sguardo verso Tom o Bernadette, mi sedetti al banco e Bernadette mi disse "Ma che ti è successo?" "Niente, sono solo stanca" non mi divulgai molto, non ne avevo voglio, aspettai la fine delle lezioni, presi lo zaino e me ne andai a casa dopo aver salutato Bernadette, volevo solo tornare a casa e starmene in tranquillità e..."PAMELAAA!!" mi girai e vidi Tom, oh dio! "Dimmi Tom.." gli dissi, lo guardai negli occhi e lui abbassò lo sguardo poi mi riguardó, quasi urlando mi disse "Non mi è piaciuto come mi hai trattato, dobbiamo mettere in chiaro le cose, non puoi pretendere che io ti stia sempre dietro, oggi hai esagerato, mi aspetto delle scuse e... mi aspetto molto da te e..." "Tom..." mi fissò di nuovo negli occhi "Tom...non ti amo più, non penso di averti mai amato, è meglio che chiudiamo tutto qui, non voglio farti soffrire ma non sei il ragazzo per me e io non sono la ragazza per te, scusa per oggi, non dovevo aggredirti in quel modo ma mi è servito da lezione per capire che non ti amo, mi dispiace, ora devo andare, ci sentiamo". Mi fissò, forse si stava mettendo a piangere, non potevo guardarlo, non provavo neanche un minimo senso di pietà o di colpa, non ce la facevo più, 4 anni di relazione così sono pesanti ed è solo tempo perso, mi girai e me ne andai verso casa, forse un po' d'erba mi avrebbe fatto bene, in fondo è appena finita la mia prima grande storia d'amore o forse no?

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