capitolo 4: che succede?

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Tornai a casa, un po' stralunata, mi guardai allo specchio, ero davvero carina, forse un po' pallida. Andai in cucina, mi preparai un panino, dopo 10 minuti tornarono i miei, non mi calcolarono di striscio, cenarono e se ne andarono a letto, così me ne tornai in camera presi le cuffiette e misi un po' di musica, alzai il volume al massimo e mi addormentai tra le note delle canzoni. Mi risvegliai frastornata, non mi ero neanche messa il pigiama la sera prima, mi lavai scesi a fare colazione, solite due fette di pane con marmellata, risalii, mi cambiai e andai a scuola. Per la strada incontrai Tom che non si fermò neanche a salutarmi, arrivai davanti scuola, tutti che parlano del 18anni di stasera, Bernadette si avvina e mi bisbiglia "Cos'è successo con Tom? Perché non vi siete salutati?" "Ci siamo lasciati Be" lei mi guarda un po' perplessa, capta il mio imbarazzo ed evita domande inutili, così cambia discorso "Cosa ti metti stasera?" "Ancora non lo so, deciderò sul momento" "Va bene, ci vediamo in classe". Mi perdo con lo sguardo nel vuoto, poi mi giro, vedo Bernadette che parla con altre ragazze e dall'altro lato Tom con i suoi compagni di classe, in un angolo vicino a loro vedo Mark, mi sta fissando, incrocio il suo sguardo, quanto cazzo mi mette in soggezione quel ragazzo, mi fissa e non se ne frega niente se lo noto, al suo post Tom avrebbe sicuramente spostato lo sguardo, ma lui no, lui non è Tom. Entro in classe, la campanella suona, Bernadette si siede accanto a me prende i libri e ascolta tranquilla la lezione, io non riesco a non pensare alle parole di Mark, così alzo la mano "Prof, posso andare in bagno?" La prof di greco mi guarda storto ma alla fine mi manda, esco dalla classe, il silenzio dei corridoi è assordante, esco in cortile, vado in un posto appartato e mi accendo una sigaretta, uno, due, tre tiri, la sigaretta è l'unica cosa che mi rilassa, l'unica cosa che mi fa stare tranquilla e in pace con me stessa..."Hei Pam" mi giro...è Mark, si avvicina, sfila una marlboro rossa da un pacchetto "Hai da accendere?" Prendo l'accendino e glielo porgo, mi ringrazia e inizia a fumare placidamente, quel silenzio è assordante, così rompo il ghiaccio "Che materia hai?" "Filosofia, una vera palla, tu?" "Greco", continua a fumare e non mi degna più di uno sguardo, non riesco a trattenermi, i pensieri mi rimbombano in testa "Perché mi hai detto quelle parole ieri?" Lui alza lo sguardo e mi fissa, "Quali parole Pam?" Lo guardo un po' stupita "Vuoi dire che non ti ricordi cosa hai detto?" "Certo che mi ricordo" "E allora?Perché le hai dette?" Si gira dall'altro lato "Perché avrei dovuto non dirle? Dico ciò che sento, dico tutto ciò che voglio dire Pam", detto ciò fece un ultimo tiro, spense la sigarerta e si incamminó, poi si voltò di scatto "Ci sei stasera al 18anni?" "Si" risposi, non ebbi neanche il tempo di domandargli il perché, se n'era già andato in classe. Così spensi la sigaretta e tornai in classe, non riuscii a concentrarmi neanche per un minuto delle lezioni, a ricreazione Mark era con Tom e altri suoi amici e non mi degnó di uno sguardo, io rimasi con Bernadette, fumai una sigaretta, presi un panino e me ne tornai in classe, alla fine delle lezioni tornai a casa con Bernadette, non le raccontai cosa era accaduto il giorno prima, vidi Tom tornare a casa, non mi salutò per l'ennesima volta, come biasimarlo, il giorno prima gli avevo detto che non l'amavo più dopo 4 anni di relazione. Bernadette venne a mangiare a casa mia, poi si mise a studiare mentre io sceglievo cosa mettermi per la festa, dopo un po' la bloccai dallo studio "Be, hai mai fatto sesso?" Lei si girò e mi guardò sbigottita "Sì, perché?" "E com'è?" Allora il viso di Bernadette divenne scuro per un secondo, la sua espressione era un misto di incertezza e sbigottimento "Vuoi dire che non hai mai fatto sesso? Sei fidanzata da 4 anni, Pámela dici davvero?" Io rimasi in silenzio e annuì, poi le domandai di nuovo "Com'è?" Così mi guardò di nuovo in modo strano, poi disse "É la sensazione più bella di tutte, è una cosa meravigliosa e straordinaria" rimanemmo in silenzio, poi disse "Io vado, si è fatto tardi e devo preparmi per stasera, ti vengo a prendere sotto casa alle 9 non fare tardi" "ok, a dopo", uscì dalla porta di casa e io iniziai a cercare un vestito per la serata. Alla fine optai per un tubino nero, e un paio di tacchi a spillo, mi truccai con un po' di ombretto e mascara, mi feci i boccoli, mi guardai allo specchio, ero davvero bella!
Sentii il clacson della macchina, Bernadette era arrivata, presi la poschete e le sigarette e uscii di casa.

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