capitolo 6: vattene!

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Tornammo dagli altri, nessuno si era accorto della nostra assenza, mi allontanai da Mark e andai a prendere un altro cocktail, appena lo afferai Mark mi comparve dietro e mi bloccò "Hai bevuto abbastanza stasera, non credi?" "Ma levati dal cazzo" presi il cocktail e me ne andai, lui mi seguì "Non mi rispondi così Pam, chiedimi subito scusa, esigo subito delle scuse" io mi girai, gli lanciai un'occhiataccia "Io non chiedo scusa a te" mi voltai e me ne andai, mi strattonó per un braccio "Tu mi chiedi scusa o non te ne vai da nessuna parte" istintivamente gli rovesciai il cocktail addosso, lo resi fradicio, scappai dentro, presi la poschete e me ne andai a casa, fortunatamente nessuno si accorse di noi, erano tutti ubriachi e fatti e chi non lo era stava ballando dentro, trovai un passaggio, mandai un messaggio a Bernadette e la avvertii che stavo tornando a casa e di non preoccuparsi per il passaggio del ritorno e cosí tornai a casa. La porta era aperta, i miei non erano a casa, probabilmente erano andati a qualche festa in discoteca o avrebbero fatto nottata, così andai in cucina bevvi un bicchiere d'acqua, presi un'apirina e mi misi qualcosa di più comodo. Controllai che la porta di casa fosse chiusa e mi misi a letto con le cuffiette, mi stavo quasi addormentando quando sentii un rumore dal piano di sotto...scesi in fretta le scale e sentii qualcuno che bussava con violenza alla porta, erano le 3 di notte, chi cazzo poteva essere? Aprii la porta e vidi davanti Mark...era rosso come un diavolo, entrò in casa e richiuse la porta, non avevo paura ma sentivo una lieve sensazione di disagio, "VATTENE!" urlai, ma non mi ascoltò, mi venne incontro minacciosamente e mi disse "Ora Pam, mi chiedi scusa per i modi che hai usato poco fa o io non me ne vado più" cosa potevo fare? Non volevo dargliela vinta, ma erano le 3 di notte, ero stanca e volevo che se ne andasse al più presto, così gli domandai scusa, a quella parole il suo volto cambiò espressione, sembrava rinato, così si voltò e si diresse verso la porta, ad un tratto però si fermò, non capii mai cosa gli fosse passato per la testa in quel momento ma fu come se si rese conto che era in casa mia con me quasi nuda e tutti soli, per un momento ebbi un brivido di terrore, poi quando si girò vidi il suo sorriso e tutto divenne tranquillo. Si lanciò su di me, mi sbatté contro il muro, gemetti silenziosamente, mi bació con passione, mi premette una mano sul seno, sentivo che gli diventava duro, "Pam voglio cacciarlo di fuori" lo guardai in silenzio, si slegó i pantaloni, era bello e duro, lo presi in mano e sentii Mark gemere "Pam muovi la tua manina sul mio cazzo, fallo diventare più duro" io obbedii, feci ciò che lui mi chiese e lo sentii gemere, non c'era sensazione più bella di vederlo gemere in quel modo, così continuai, lui dopo una manciata di secondi mi mise un paio di dita in bocca e mi sbatté sul pavimento con violenza "Stai sotto piccola, brava bimba, continua a masturbarmi, più forte piccola, fammi arrivare" così obbedii e movvi la mano più velocemente, su e giù sul suo attrezzo, lo sentii gemere di nuovo "Piccola ti voglio arrivare in faccia, dimmi di si" io non capii niente e annuii "Grazie piccola" passarono un paio di secondi e dal suo attrezzo uscì un liquido bianco, mi spruzzó in viso e Mark disse "Leccalo bimba, lecca il mio sperma" io obbedii, aveva un retrogusto salato, ma non era tanto aspro, ne leccai un po' poi smisi, lui era arrivato all'apice e vedevo la soddisfazione sul suo viso, si chinò su di me, mi diede un bacio sulla fronte, "Sei bellissima, ora vai a lavarti il viso, ho deciso, stasera dormo con te". Io rimasi un po' sbigottita, vuole dormire con me? Perché no? In fondo i miei non ci sono e domani mattina non c'è scuola, annuì andai a lavarmi e tornai da Mark. Si era messo un pigiama di mio padre, era bellissimo "Spero di non dare fastidio ahaha, Pam su vieni vicino a me, mi diede un bacio sulla fronte e mi mise a letto come una bambina "Non dormi con me?" Domandai, "Vuoi che dorma con te?" Chiese lui "Perché no, risposi" non avevo paura di lui, mi sentivo protetta, mi aveva portato delle sensazioni che Tom non mi aveva mai suscitato in 4 anni..."Va bene" disse lui, alzò un lembo delle coperte e si mise al mio fianco, "Buonanotte Pam", "Buonanotte Mark".

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