13. Soli contro il mondo

4K 326 23
                                    


Erano trascorse solo poche ore da quando aveva partorito, ma nessun trattamento speciale venne riservato a Louis.

L'attendente lo fece alzare dal letto e, strattonandolo per un braccio, lo portò negli appartamenti di Harry.

L'uomo lo lasciò davanti alla porta dorata che, ormai, conosceva bene e, quando fu solo, bussò alla porta.

Non appena gli venne detto di entrare, varcò la soglia, ma non fece nemmeno in tempo a muovere un passo, che un capogiro lo fece cadere a terra privo di sensi.

Quando si riprese, si ritrovò sdraiato sul divano, con un panno bagnato sulla fronte.

Si mise seduto a fatica e si guardò in giro, incrociando lo sguardo di Harry.

" Hai appena partorito, non dovevi alzarti " disse il principe.

" Dillo al tuo attendente...mi ha letteralmente trascinato qui ! " ribatté sprezzante Louis.

" Comunque non è necessario che tu riprenda il lavoro, rimani sdraiato sul divano a riposare "  sussurrò Harry con tono calmo.

Il Greco si stese quindi sui morbidi cuscini e rimase in silenzio per parecchi minuti, finché la domanda che gli ronzava in testa da un po' non gli uscì dalle labbra.

" Il bambino....che fine ha fatto?"

Harry osservò il volto di Louis e vide che il ragazzo non lo guardava negli occhi.

" L'ho fatto uccidere. Tu non l'hai voluto e io non avevo nessuno a cui affidarlo " spiegò come se nulla fosse.

Il Greco sussultò leggermente, ma non disse nulla al principe persiano.

Dopo alcuni istanti, Harry lo vide asciugarsi gli occhi e si rese conto che stava piangendo.

Allora si alzò senza proferire parola, uscì dalla stanza e ritornò pochi minuti dopo con in braccio un piccolo fagotto.

Si sedette su una sedia accanto a lui e disse:

" Tuo figlio sta bene. Ti ho detto di averlo fatto uccidere per vedere la tua reazione e ho capito, ho capito che, nonostante tutto, ami il bimbo che hai messo al mondo "

Louis si mise a sedere incredulo e osservò il suo bambino.

Harry glielo tese e lui lo prese in braccio con le lacrime agli occhi.

" Tu non hai colpe, povero piccolo " sussurrò " e...e mi dispiace di non averti voluto, ma che vita ti posso dare io? Sono uno schiavo, non ho nulla e devo dipendere in tutto dagli altri.
Siamo soli, soli contro il mondo..."

Termopili ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora