Capitolo 4

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Passato quasi un anno, io e Liz ci siamo frequentati per tutti i giorni.
Mi alzavo, andavo a lavorare e poi il pomeriggio era per noi.
Ora sono davanti ad una gioielleria.
Le voglio prendere un anello per chiederle di sposarmi... sono così agitato.
Entro e inizio a guardarmi intorno.
Ne vedo uno bellissimo: semplice ma con un piccolo diamante al centro. Lo prendo e il gioielliere mi fa un piccolo pacco regalo.
Arrivo a casa e nascondo il pacco nella tracolla.
Mia madre è felice della notizia mentre mio papà di meno: lui avrebbe voluto che scegliessi Jane... la stagista ormai diventata capo reparto. Lei è ricca e di alto rango mentre la mia Liz arriva da una famiglia modesta.
Ma io la amo e scelgo lei.
Ora devo solo trovare il modo più originale per darle l'anello: come fare? Mannaggia! L'ho preso ma non ho proprio pensato come farle la proposta.
Vediamo un po': a Liz piacciono molto i film, potrei fare una caccia al tesoro con le domande dei suoi film preferiti e se risponde giusto a tutto (cosa che di sicuro farà) allora riceverà l'anello. No è troppo banale.
E se invece glielo facessi trovare in un gelato? Lei va matta per i dolci. No che magari lo ingoia.
Ero sdraiato sul letto nella mia stanza da solo con i miei pensieri soffocarmi la mente.
"Posso?"
"Certo mamma, vieni"
Si siede accanto a me e mi accarezza una gamba.
"Allora come sta il mio ometto? Hai già dato l'anello a Liz?"
"No mamma... non so come fare. Voglio che sia una proposta indimenticabile ma non ho nessuna idea brillante"
Mia mamma si mette nella posizione della statua del pensatore e si concentra su un punto fisso, quando fa così le vengono sempre idee originali.
"Amore, è da un anno che lavori con tuo padre. Soldi ne hai anche troppi. Potresti portarla in un posto dove lei ha sempre voluto andare e poi fare la proposta li?"
Idea brillante come sempre: "grande mamma, grazie sei un mito!" La abbraccio forte e col telefono guardo subito la destinazione da scegliere.

...

È tutto pronto. Suono il campanello.
Eccola, bella come il sole.
"Sei pronta per fare un giro?"
"Etchuuuu! Scusa ba non mi semba il caso oggi. Non mi senbo tanbo bebe"
Tutto il mio progetto salta all'aria.
"Come? Liz è solo un raffreddore? Non potresti fare uno sforzo?"
"E dobe andiabo?"
"Questa è una sorpresa che dovrai scoprire da sola"
"Uh... mi piace quanbo fai il misterioso. 10 minubi che mi preparo e prenbo un'aspirina"

Aspetto e intanto penso alla proposta. Sono agitato. In quest'anno che ci siamo frequentati sono riuscito anche a prendere la patente così addio mezzi pubblici.

Voglio solo che fili tutto liscio.

"Eccomi... andiabo con la tua macchina?"
"Si certo"

Iniziamo il viaggio. "Dobe andiabo Nathan... sono curiosa"
"Quando arriviamo lo vedi amore non ti preoccupare"

Mezz'ora di macchina, le bendo gli occhi con la mia cravatta e la faccio scendere dalle scale tenendola per non farla cadere.

"Ancora un passo e siamo arrivati"
"Meno male. Non ne bosso biù di non vebere nulla ahahah"
"Eccoci. Ferma. Togliti la benda"
Liz si leva la benda e i suoi occhi si illuminano. Non l'ho mai vista sorridere così tanto.
Si guarda intorno come una bambina che ha appena scoperto un posto nuovo.
"Nathan... tutto questo è..."
"Diverso. Lo so... non potevo portarti ai giardini giapponesi a Tokyo. Ma grazie a Lucas l'amico di papà che è un regista sono riuscito a farti fare un set tutto tuo con i giardini che hai sempre voluto visitare..."
Sta zitta e non parla più.
"Ehm... Liz... ti piace? di qualcosa?" Rido mentre a lei scendono le lacrime.
"Nathan è...è meraviglioso. Stubenbo"
Si fionda sul mio collo e mi abbraccia.
Mentre lei è ancora attaccata a me la allontano toccandole la vita e mi metto in ginocchio davanti a lei.
"Oh no... no Nathan" Il suo sorriso è incontrollato quanto le sue lacrime.
Tiro fuori dalla tasca della tracolla il piccolo pacchettino. Lo apro e c'è la scatoletta.
"Liz, vuoi sposarmi?"
L'anello illuminato dalle luci del tramonto si riflette nei suoi occhi.
"Io... io... certo che si"
Le metto l'anello e torno al suo livello. Mi abbraccia così forte che penso che per un momento mi sia mancato il respiro.
"Hai fabbo tubbo quesbo per me... bu sei bazzo... bi amo da morire"
La guardo dritta negli occhi: "Anch'io Liz. Ti amo infinitamente"
"Ber bunizione per aber fatto una brobosta così esagerata ti bacio e bi attacco il raffrebbore"
"Ma n..." Non ho finito la frase che mi bacia.
Un bacio intenso mentre le mie mani sono sulle sue guance bollenti.
Restiamo lì a goderci il panorama per tutta la sera.

Arrivati a casa la riaccompagno e le do il bacio della buona notte dalla porta d'ingresso, dopo di che lei entra.

Tornato a casa trovo mio padre ad aspettarmi sveglio.
"Hai fatto?"
"Cosa?"
"Hai chiesto a quella sgualdrina di sposarti?"
"Non chiamarla sgualdrina! Liz è la persona migliore che conoscono e di sicuro migliore di te!" Lo dico arrabbiato alzando la voce così forte da svegliare mia madre che ci raggiunge in salotto per capire che succede.
"Leonard ma cosa... vieni a dormire e lascia in pace tuo figlio. È libero di sposare chi vuole ormai è adulto"
"Ora arrivo. Hai fatto la scelta sbagliata Nathan. Te ne pentirai"
La mamma se lo porta dietro e corro in camera mia.
Mi metto il pigiama e mi butto sul letto.
Come si è permesso mio padre? Dovrebbe appoggiarmi nelle scelte che faccio invece è sempre contrario.
Chiudo gli occhi e cerco di dimenticare quelle parole taglienti.

Ti prenderò tra le braccia ogni giorno, fino a che morte non ci separi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora