Capitolo 8

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Oggi è il nostro quindicesimo anniversario.
Abbiamo lasciato James con mia mamma, ormai ha 10 anni.
Siamo partiti per Tokyo, finalmente ce l'abbiamo fatta così porterò Liz ai giardini che ha sempre voluto visitare.

L'Hotel è a 5 stelle e la suite reale è tutta per noi. Prima di andare in giro per la città io e Liz ci spogliamo e ci baciamo appassionatamente.
"Ti amo da morire Nathan, grazie per questa vita fantastica che mi stai regalando"
"No amore, grazie a te. Senza di te non sarei l'uomo che sono ora".
Lei mi guarda con quello sguardo irresistibile e non mi trattengo più: la prendo in braccio e la appoggio sul letto e iniziamo a fare l'amore.

...

Arrivati ai giardini lo sguardo di Liz si illumina. Corre a destra e sinistra per fotografare tutto ciò che vede, mi sembra tornata bambina.
Mi prende per mano e inizia a portarmi in giro insieme a lei.
Come minimo abbiamo fatto 1000 foto.
"Tante di queste le stampiamo e le attacchiamo sull'album dei ricordi. Che ne dici?"
"È un'ottima idea Liz."

Tornati in albergo ci mettiamo sul terrazzo ad ammirare le stelle.
"Ti ricordi quando ci siamo visti? Avevi delle lunghe trecce, dei jeans blu scuro e una maglietta del Hard Rock Cafè"
"Wow ti ricordi anche com'ero visita?!"
"Come dimenticarlo. Ho pensato che fossi la cosa più bella mai vista fin'ora e che dovevi essere mia. Non importa quanto ci avrei messo ma ti avrei conquistata in qualunque modo"
"Avresti fatto la cosa giusta. Ti avevo detto che l'amore a prima vista esisteva. Non avevo tutti i torti. Con noi ha funzionato così. Ora è 17 anni che stiamo insieme e non cambierei neanche un giorno passato con te. Ti amo Nathan Andres e ti amerò sempre".
Ci baciamo al chiaro di luna.
"Liz, voglio solo che tu sia felice"
"È lo sono con te al mio fianco. Con te e con James."

...

Anniversario memorabile. Tornati a casa andiamo a prendere James da mia mamma.
"Liz vai pure a casa, io vi raggiungo dopo". Liz prende James e si avvia verso la nostra casetta.

"Che c'è Nathan?"
È il momento: "Mamma siediti. Devo dirti una cosa importante."
Si siede e mi ascolta. Le spiego tutto ciò che sapevo di papà: "... e quindi ti ha tradita... mi dispiace tanto per non avertelo detto prima". Mia mamma inizia a piangere.
"Non è colpa tua figliolo. Tu hai fatto ciò che ritenevi giusto. Non sentirti in colpa. Intanto quello storto è nella tomba. Mi dispiace solo non averlo saputo prima per digli quando fosse un marito pessimo, sopratutto un padre pessimo, non ci si comporta così. Grazie tesoro". Si asciuga le lacrime e mi invita ad uscire.
La lascio mentre si stringe le spalle e piange a dirotto. Ha il cuore a pezzi.

A casa: "Gliel'hai detto?"
"Si Liz. Era distrutta. Dovevo dirglielo prima" scaravento un pugno sul tavolo dalla rabbia.
"Liz non l'hai vista. Era debole."
Liz mi strofina le spalle e appoggia la sua testa sulla mia: "Hai fatto ciò che era giusto. Non te ne dare una colpa".
Annuisco e la abbraccio forte.

...

Ora James ha 12 anni, l'anno prossimo ha l'esame della scuola media e sta studiando come un matto.
Liz è sempre occupata con la casa e con la scuola.
Io sono in ufficio a lavorare per vendere prodotti utili alle aziende.
"Ehi ti vedo molto stressato, ti va di uscire sta sera?"
"No grazie Jane. Sta sera James ha una partita di calcio non posso proprio"
"Come vuoi" e se ne va.
Un mio collega interviene: "La solita noia della monotonia di coppia eh? Prova con qualche rapporto extra coniugale. Vedrai. Ti diverti e lo stress diminuisce. Perché non provi a uscire con quella Jane? È una bella donna ma hai visto che seno? Cioè se potessi ci proverei io ma non ti toglie mai gli occhi di dosso".
Tra me e me penso: 'cosa sarà mai? Usciamo solo una volta dopotutto è un'amica che c'è di male?'.

Raggiungo Jane e ci accordiamo per la sera. Mando un sms a Liz:

'Sta sera riunione extra. Non potrò venire. Augura buona fortuna a James da parte mia'

'Oh peccato ci teneva. Un'altra volta. A sta sera amore'

...

Sono insieme a Jane in un pub a bere qualcosa.
Non rido così da tempo è una donna davvero simpatica.
Ha una minigonna stretta di pelle che le risalta tutte le forme, una maglietta scollata da cui riesco a vedere quasi tutto e un rossetto rosso che fa venire voglia di morderle le labbra.

Le parole del mio collega mi risuonano nella testa come se ci fosse un repet.
Riaccompagno Jane a casa e mi fa salire per bere un'ultima cosa.
Siamo soli, non c'è neanche un rumore.
Lei inizia ad avvicinarsi a me e io le sposto i capelli dietro l'orecchio: "non avevo mai notato che sei così bella"
"Non mi hai mai guardata da vicino".
Lei trascina la mia mano sulla sua vita e si stringe a me.
Mi morde un orecchio e piano piano si sposta verso le mie labbra. È irresistibile. Ci baciamo.

Passano minuti così.

Senza accorgermene ci ritroviamo nudi in camera da letto.
Abbiamo lasciato i vestiti per tutta la casa con la fretta di spogliarci.

Cosa sto facendo? Faccio come mio padre? Tradisco mia moglie?
Troppo tardi.

Ormai il gioco è fatto. Appena finito. Mi sento troppo bene. Era da tempo che con mia moglie non facevo più l'amore, era sempre stanca e presa dalle faccende di casa che non avevamo più un rapporto intimo e a me manca.

Ora con Jane è tutto diverso. È un'esperienza nuova. Basta solo non dirlo a Liz e posso continuare a stare con lei e divertirmi ogni tanto con Jane.
Poi Jane ha un corpo perfetto: va sempre in palestra e si tiene in forma mentre Liz per quanto magra possa essere ha le smagliature e la cellulite. Non c'è paragone.
"È 19 anni che aspetto questo momento. Allora il prossimo appuntamento quand'è, capo?"
"Domani sera? Va bene per te Jane?"
"Non vedo l'ora".

Ti prenderò tra le braccia ogni giorno, fino a che morte non ci separi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora