1° Capitolo

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Questa storia è stata tradotta dall'Inglese. Se volete leggere l'originale, basta cercare Mermaids and the Vampires Who Love Them di BritanieCharmantine.
Mi scuso in anticipo per gli errori ortografici e grammatici che troverete nella storia.
Detto questo, vi auguro buona lettura.

***

Non posso credere che i miei genitori mi stanno facendo cambiare liceo. Sono stata alla South Pacifica High per tre anni. Sono il capitano delle squadra di nuoto, una campionessa di immersioni nella mia squadra di debutto e non ho mai saltato un'appuntamento. Ora le mie occasioni per trovare un ragazzo sono diventate zero. Voi crederete che, con tutte queste "qualità", potrei far cambiare facilmente le idee ai miei genitori. Ma la conversazione, in breve, è andata più o meno così:

"Ma, mamma!" Dissi, telepaticamente. (È così che comunichiamo noi sirene sott'acqua. Mandando dei segnali da un cervello all'altro. Possiamo modellarli come vogliamo, e, siccome ho sedici anni, sono molto brava con l' "annoiata" e l' "arrabbiata". Sto cercando di raggiungere il "sexy", ma credo che la mia voce sexy suoni come se io avessi nuotato dalla spiaggia all'isola Farallon. È piena di ansimi e suono anche un po' disperata.)

"Waverley Marie Fishwater," disse, telepaticamente. Aveva la voce da "mamma arrabbiata" e devo dire che le veniva molto bene, ormai. Sono la più giovane di sedici fratelli e sorelle. "Tuo padre non poteva rifiutare quest'oppurtunità. Ci sposteremo al Nord, e te lo farai piacere." Scansò i miei capelli verdi, che fluttuavano nell'acqua, dalla mia spalla e mi baciò la fronte. "Andrà tutto bene, amore." La sua voce telepatica divenne meno dura. "Ti amano tutti. Riuscirai a farti dei nuovi amici."

Sì, mia madre pensa che dicendolo, diventerà automaticamente vero. È per metà fata, ma non allena la sua magia da molto, quindi, di solito, quando dice che succederà qualcosa, poi non succede niente. È davvero pigra. "Tu non capisci." Replicai telepaticamente, mentre la allontanavo.

"Prendi le tue conchiglie e i tuoi reggiseni. Nuoteremo domani all'alba. Dì addio ai tuoi amici. Li potrei vedere la prossima estate." Mi disse telepaticamente con voce sottile. Si girò graziosamente con un piccolo colpo di coda ed uscì dalla nostra caverna sottomarina.

Era del tutto ingiusto. Sono l'unica Fishwater avanotta* a cambiare scuola.

Quindi ora sto nuotando verso la casa della mia amica Carla Reefcraft per dirle la nuova notizia. Io e Carla siamo migliori amiche sin da quando avevamo sei anni. Carla sarà devastata. Perchè questo mi fa sentire meglio? Sono una sirena terribile.

L'acqua nella loro laguna è più calda della nostra. I Reefcraft sono una famiglia ricca. La Signorina Reefcraft ha una salina, mentre il Signor Reefcraft gioca a golf tutto il giorno con gli umani. Oh, non credo di averlo detto, quando non siamo in acqua la nostra coda si stacca in due, diventando due gambe e assomigliamo, così, agli umani, apparte per i capelli verdi opalescenti e gli occhi arcobaleno. Abbiamo parucche e lenti a contatto, quindi possiamo ambientarci abbastanza bene. Gli umani, però, odorano male. Come alghe bruciate dal sole.

"Hey, Wave. Come va?" Chiese Carla. I suoi capelli erano raccolti in un'intrigata acconciatura facendo sembrare che la ragazza avesse un'enorme tiara sulla testa. "Ti va di andare sulla terra e vedere le nuove montagne russe? Aspetta, c'è qualcosa che non va?"

Non potei farci niente. Scoppiai a piangere. Le nostre lacrime sono iredescenti ed hanno proprietà magiche, quindi non piangiamo spesso, perchè la parte dell'oceano dove piangi inizia ad avere strani effetti collaterali, tipo palme che spuntano dal fondo dell'oceano od uccelli che volano sott'acqua, transformandosi poi in pesci. Lei sa che sono triste perchè non riesco a fermare queste stupide lacrime. "Mi trasferisco." Le dissi telepaticamente in tono molto patetico. Sì, credo di essere brava anche con il "patetico".

"Cosa?" Si avvicinò, nuotando, e mise le sue mani sulle mia spalle.

Questo mi fece piangere ancora di più. Una palma sbucò fuori dal fondo sabbioso dell'oceano, facendo saltare dei granchi. Mi guardarono male. "Scusate." Gli dissi telepaticamente, ma non credo che loro capiscano il Sirenese, che è molto simile all'Inglese. Io non parlo il Granchiese, quindi siamo nella stessa barca. "Mia madre me l'ha appena detto. Mio padre ha trovato un nuovo lavoro al Nord." Mio padre è un professore di Matematica. Lavora nella mia scuola, e ciò è totalmente imbarazzante. Alcune mie amiche pensano sia carino, cosa assolutamente schifosa!

"Non puoi restare qui? Sono sicura che i miei genitori ti lascerebbero vivere con noi quindi potresti finire la scuola nella Pacifica. Dobbiamo laurearci al Great America insieme. È il nostro sogno."

"Lo so, ma sembra che i miei genitori mi voglino bene. In nessun caso mi lasceranno restare. Sono l'ultima loro bambina. I genitori odiano il concetto del nido vuoto. Per la Barba di Nettuno, non ho nessun controllo sulla mia cavolo si vita."

"Quando te ne vai?"

"Domani mattina."

"Santo granchio! Beh, abbiamo ancora dodici ore. Cerchiamo di non buttarle al vento."

"Okay." Le disse telepaticamente. Avevo finalmente smesso di piangere, ma non prima che cinque uccelli cambiassero specie.

Il fratello di Carla, Finn, nuotò verso di noi. Devo ammettere che ho avuto una cotta per lui, da quando i suoi pettorali iniziarono a farsi vedere e la sua vita divenne più sottile.

"Hey, sorella. Hey, bellezza." Aveva la voce telepatica modellata sul "sexy". Non importa quanto fredda sia l'acqua, quando sono vicina a Finn, è come se fossi in una calda acqua geotermale. "Che succede?"

"Niente, Finn. Non avevi un'appuntamento con Shelly Sharkweather?" Disse Carla.

Shelly Sharweather? Ugh! La ragazza più bella della nostra scuola. Ottimo corpo, naturalmente. I suoi capelli luccicano, praticamente, e così anche la sua pelle. La sua scala sono i colori dell'olio caduto sull'acqua. È davvero carino, ma anche mortale. "Stai uscendo con Shelly?" Ho cercato di parlargli con una voce controllata.

"Perchè? Non ti piace, Fishwater? Vuoi uscire con me?" Lui ama punzecchiarmi.

"Eww, no." Gli dissi. "È come se fossi mio fratello." Volevo morire. Se le sirene potevano arrossire, la luce proveniente dal bagliore delle guance farebbe sembrare l'acqua rossa di sangue, come se uno squalo avesse appena attaccato.

"Si trasferisce." Disse Carla.

"Non ci posso credere."

"Sì. Andiamo al Nord. Mio padre ha un nuovo lavoro per una nuova scuola esperimentale. Ha detto che è sulla integrazione e roba simile. Imparare le altre culture. È sulla terra."

"Non è per caso West Marin Heights?"

"Sì." Dissi telepaticamente. "Come lo sai?"

"Ho sentito delle cose, ma non posso credere che i tuoi ti mandino lì. Pensavo ti volessero bene."

"Loro mi vogliono bene." Uh, oh, forse no. Forse mi stanno punendo per i miei piagninesti. Dovrebbe essere normale per la mia età. È parte del processo di separazione. "Perchè? Cosa c'è che non va con la West Marin Heights?"

"Niente." Disse. "Apparte ai vampiri."

"Cosa?"

"Sì. È una scuola per vampiri."

"Ma io sono una sirena."

Mi guardò come se avessi due code. "Meglio che ti guardi la coda, cioè, volevo dire spalle."

"Devo andare." Dissi.

"Aspetta, le montagne russe." Disse Carla.

"Ci vediamo dopo." Dissi nuotando come un torpedo. Il mio cuore batteva così forte, che avevo paura che gli squali potessero sentire il sangue scorrermi nelle vene. Perchè i miei genitori stanno cercando di uccidermi? Non sono poi così orribile. Ma quale altra spiegazione avranno? Tutti sanno che il sangue delle sirene è come la droga dei vampiri.

*avannotto
‹a·van·nòt·to›
s.m.
Individuo giovane di alcuni pesci d'acqua dolce.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 25, 2016 ⏰

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