1. l'ultima volta
ottobre 2010
Non l'avevo mai vista così debole. La donna che mi è sempre stata a fianco, mia madre, adesso lì distesa su un lettino dell'ospedale. I medici hanno detto che non resisterà ancora a lungo, ma io non ci credo perché è la donna più forte che io abbia mai conosciuto. Papà è qui accanto a me, non so se sia pessimista quanto i medici o ottimista come me; a giudicare dalla sua espressione credo che sia d'accordo con loro.
Tutti in questa stanza ripetono le stesse cose cioè che sta peggiorando, e infatti ecco il momento tanto temuto, la morte della donna più importante della mia vita. Come può sparire una persona così in fretta dal mondo?
settembre 2016
C'ho messo tanto ad accettare la decisione di mio padre,andarsene da un paesino tranquillo come Greybull per andare in una metropoli così caotica come San Francisco,ma dopo tutto non posso biasimarlo ci sono troppi brutti ricordi legati a questo posto. Finisco in fretta di impacchettare le mie ultime cose da portare a San Francisco mentre mio padre sta dando indicazioni all'autista del camion dei trasporti dove si trovava la nostra nuova casa."Abigail muoviti" grida mio padre. Presi la mia valigia e i due pacchi appena chiusi e scesi. Appena mi vide mi sorrise dolcemente e mi baciò la fronte "Preso tutto?"mi chiese sempre sorridendo "Certo. Ho diciassette anni, papà, so badare a me stessa" dissi in finto tono di rimprovero "e comunque potevi venire ad aiutarmi a portare giù queste cose" continuai indicando la valigia e i miei due pacchi. "Ma non avevi diciassette anni?" scherzò, gli mostrai la lingua e porsi le mie cose all'autista che andò a caricarle nel camion. Mio padre andò verso la macchina ed io lo seguii più lentamente, prima di entrare mi guardai intorno, questa sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto quella casa, quel giardino, quel paesino, l'ultima volta che avrei percorso quella strada e avrei salutato le persone che passavano, l'ultima che avrei comprato il pane da Isabel o l'acqua al supermercato, l'ultima volta che avrei fatto tutto ciò che riguardava questo adorabile posto. "Dai, entra" mi incitò mio padre interrompendo i miei pensieri. Mentre guidava gli chiesi se poteva fermarsi un secondo al parco dove avrei dovuto salutare le persone che più mi avevano aiutato, oltre a mio padre. "Non metterci troppo" mi disse, scesi e andai verso Christian ed Eliza i miei migliori amici. "Ciao" disse Eliza sull'orlo del pianto, non risposi ma la abbracciai e lei scoppiò in un lungo pianto. Abbracciai anche Christian e dissi le solite cose che si dicono quando si parte "statemi bene,badate a voi stessi e magari qualche volta venite a trovarmi" annuirono in silenzio. Dopo aver abbracciato entrambi di nuovo me ne andai.
***
Il taxi si fermò davanti alla nostra nuova casa. Devo dire che è splendida e mi piace tantissimo. "Wow" dissi i vad alta voce per farmi sentire da mio padre "Ti piace?" mi chiese "La adoro" risposi guardandomi intorno "Che ti aspettavi da un ingegnere bravo come me?" disse fiero "Mh bravissimo" ribattei ironicamente per poi scoppiare a ridere.
Arrivata in camera iniziai a mettere a posto le mie cose. Per prima cosa appoggiai sul comodino la foto della nostra famiglia scattata pochi mesi prima della morte di mia madre. Finito di sistemare i vari oggetti e i vestiti decisi di andare di al piano di sotto. Quando scesi un odore di bruciato mi invase le narici, entrai in cucina e vidi mio padre alle prese con i fornelli. "Che stai facendo?" chiesi curiosa "Non lo vedi? Preparo degli hamburger" mi rispose "Tu non hai mai cucinato" ribattei "Nuova città nuove abitudini" disse lui. Alzai gli occhi al cielo e iniziai ad apparecchiare.
Quando finii di cenare ed aiutare mio papà a pulire decisi di andare a ndormire perché ero stanchissima e mi ero promessa che il giorno dopo sarei andata a fare un giro in cittàspazio autrice
Abbiamo deciso (finalmente) di pubblicare questo libro. I capitoli verrano aggiornati o tutti i giorni o un giorno si uno no o una volta a settimana, non ci sarà una costante. Un bacio e buona lettura.
-Thronexia👽
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everything can change
Genç Kurguil dolore che abbiamo sofferto in passato ha molto a che vedere con ciò che siamo oggi