CAPITOLO 16

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Lo lascio avvicinare,lascia un semplice bacio a stampo sulle mie labbra, mentre con una mano mi accarezza il viso. Gli sorrido e lui ricambia

-Sei sicuro di quello che dici?...infondo noi non ci conosciamo.-

-vuoi scherzare abbiamo passato una giornata intera a conoscerci...- dice ironicamente.

Sembra tutto così irreale, non posso credere che in un solo giorno sia successo tutto questo, e non pensavo di riuscire ad essere così comunicativa...alla fine dei conti credo che neanche io conosca me stessa...quindi non dovrei dare tutta questa importanza al fatto che non ci conosciamo.

-non scherzare...dico sul serio.- abbasso lo sguardo; ma lui mi tira su il mento

-anche io sono serio...non è importante conoscersi perfettamente prima di mettersi assieme, l'importante è imparare a conoscersi mentre si sta insieme...voglio dire che quando qualcuno ci piace si cerca in tutti i modi di apparire perfetti, di far scomparire momentaneamente quelli che secondo noi sono i difetti...ma che vanno a completare quello che siamo.Quindi non farti questo problema perché il non conoscersi è inevitabile anche tra gli amici di una vita.- sembra malinconico sull'ultima frase e ripone le mani nelle tasche della felpa guardando il pavimento.

-Non credo che tu possa considerarlo amico- gli dico riferendomi a Larry.

-Io non so proprio come ho fatto in passato a considerarlo come tale- squilla il telefono, ma questa volta è il mio, dico a Brian che è mia madre e lui sbianca e si siede sul letto io intanto rispondo alla chiamata.

-Pronto...mamma?...si ok,te lo passo.- 

-Pronto...Tefi? Tutto a posto?...davvero, ti ringrazio.- chiude e vedo il suo volto rilassarsi.-Ha detto di non preoccuparmi che...che mio padre è fuori pericolo!-

-wow che bella notizia!i tuoi zii invece?...-

-Non si sono ancora svegliati e continuano ad essere molto gravi...ma almeno mio padre sta bene.- dice anche se posso percepire ancora della paura nei suoi occhi.

-E i tuoi cugini sono ancora in ospedale?-

-Credo di sì...perché mia madre è ancora lì, e non c'è nessun altro che possa andarli a prendere.- 

-Come?! Sono ancora rinchiusi in ospedale con i genitori che sono ancora in condizioni gravi?-

-Già...ma non si può fare niente, mia madre anche se mio padre è fuori pericolo non vuole andare via dall'ospedale...-

-Potremmo andare noi due...se ti va- gli chiedo-il pullman per l'ospedale passa qua sotto casa...e ci vogliono meno di dieci minuti, altrimenti si può andare a piedi...mia madre si è trasferita vicino apposta per qualsiasi emergenza.-

- Mi sembra una grande idea, immagino come si sentano, e paragonato a come mi sentivo io prima credo che quello che provano loro adesso sia niente, insomma loro hanno entrambi i genitori in situazione critica...-

-ok allora andiamo- gli sorrido. Prendiamo dei soldi in caso di emergenza e i cellulari, usciamo di casa e decidiamo di andare a piedi...tanto è uguale e per Brian prendere una boccata d'aria non sarebbe male.

-Tua sorella non era in casa vero?-

-Non lo so, per lei sparire è una cosa normale...quindi non mi faccio tanti problemi ormai.- gli rispondo, ma in effetti è strano, non l'abbiamo più vista da quando la stavamo osservando fuori dalla finestra e sinceramente mi dispiace che sia sparita come se niente fosse, dopo quello che è successo prima di pranzo. Credevo che sarebbe cambiato qualcosa...ma forse mi sono solo sbagliata.

Dopo l'ombra...la tua luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora