CAPITOLO 27(parte 2)

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-Ma che roba è?- chiedo con la bocca intorpidita.

-E' vodka...ma sei ubriaca?!-

-Cosa te lo fa credere?!- ovvio che non sono ubriaca...e poi anche se fosse, lui non è messo meglio di me, o forse solo un pochino.

-Hai un naso perfetto...- dico cominciando a ridere come se fosse la cosa più divertente che avessi mai detto, gli tocco il naso con l'indice e lo ritraggo in modo giocoso.

-Sì...ne sono consapevole...ma quella è la mia bocca.-

-Smettila, mi confondi...taci.-

-Non ce n'è bisogno, sei perfettamente in grado di confonderti da sola...-

-Ho detto taci...shhh- cerco di beccargli la bocca per tappargliela, ma gli colpisco la fronte.

-Puoi stare ferma con ste' mani? Giuro che se non la smetti ti lego alla sedia!-

-Non al letto?!- chiedo continuando a ridere,facendo il labbruccio, è così bello con i suoi capelli biondi...o marroni non riesco a mettere a fuoco, sento una strana sensazione in tutto il corpo...forse è meglio se mi siedo.

-Cosa stai dicendo, Sparolata...-

-Levati...devo sedermi...- lo scanso per raggiungere il letto dietro di lui, ma perdo l'equilibrio. Fortunatamente mi prende per il gomito facendomi ristabilire l'equilibrio, parzialmente. Con un passo più lungo di quanto pensassi di poter fare, cado sul letto a pancia in giù, per poi cercare di girarmi.

-Credi di riuscire a rimanere seduta?- Chiede, sarcastico, con finta aria di preoccupazione.

-Certo che posso...io posso fare tutto, adesso dammi quella bottiglia- ordinai allungando una mano.

-Credo che stai esagerando...-

-Chi sei? Mio padre ?- cominciai a ridere nervosamente come se fosse la cosa più naturale del mondo, e a battere violentemente la mano destra sul cuscino al mio fianco.

-Ti senti bene?-

-Certo benissssimo, non vedi come sto ridendo? Non riesco a smettere.-

-Comunque non farmi sentire come il tuo paparino, di solito sono gli altri a fare a me,quello che sto facendo con te.

-Sei bravissimo a fare il paparino...ti ci vedo come papà, avrai dei bellissimi bambini, un maschio e una femmina, biondi come te, una con gli occhi verdi come tua nonna e l'altro marroni come i miei...e li chiamerai Hailee e Bruno perché ci sta. Ma tu non li abbandonerai...perché saranno la cosa più importante per te, qualsiasi cosa accada tu non lo farai, perché tu non sei come lui.-

-Forse dovrei regalarti delle carte...quelle degli indovini, potresti fare carriera.- gli prendo la bottiglia dalle mani, in un suo momento di distrazione, e bevo l'ultimo sorso, dopodiché comincio a cercare un modo per togliermi il vestito, rigirandomi su me stessa.

-Potresti anche darmi una mano...- urlo sentendo le sue risate.

-Anche due se vuoi.- si avvicina con un sorrisetto malizioso e io gli do la schiena per farmelo slacciare. Sento le sue mani fredde sfiorarmi la schiena, man mano che fa scendere la cerniera lampo,facendomi venire i brividi.

Mi giro guardandolo negli occhi, sfidandolo a non abbassare lo sguardo mentre con uno piccolo strattone faccio cadere il vestito ai miei piedi. Continua a non distogliere lo sguardo anche mentre mi abbasso per togliermi i tacchi che mi donavano quella decina di centimetri in più che mi facevano arrivare alla sua altezza. Adesso che gli arrivo alle spalle comincio a perdere quella sicurezza così strana, probabilmente derivante della vodka.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2017 ⏰

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