"Perchè mi stai fissando?".
"Perchè non mangi carne?".
Calum continua ad osservarmi come se fossi uno strano esperimento chimico da almeno mezz'ora, ed il suo sguardo non accenna ad abbassarsi.
Solo perchè mi sono preparata un piatto di riso con verdure lasciando a lui i resti del pollo arrosto di Sydney.
"Perchè non mi piace? Non mi va di mangiare carne" spiego, scrollando le spalle prima di infilzare una carotina.
"Come fa a non piacerti la carne? Dopo la Nutella, la pizza e il caffè è la cosa migliore del mondo" ribatte, appoggiandosi meglio allo schienale del divano, ed io mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo.
"Concordo sulla Nutella, sulla pizza e sul caffè, ma al quarto posto della mia classifica ci sono le patatine fritte. La carne semplicemente non fa per me" concludo, alzando di più il volume della televisione per fargli capire che la conversazione è finita.
"Certo che sei strana forte".
"Senti, mister, non so neanche perchè condivido il mio cibo, il mio divano e la mia tv via cavo con te, per non parlare della mia aria, quindi vedi di portarmi rispetto" esclamo, lanciando un'occhiataccia a Calum, quando un sorriso malizioso si fa largo sul suo viso.
"Oh, tesoro, ti assicuro che su questo divano c'è stato anche qualcosa che mi apparteneva" mormora, alzando ed abbassando le sopracciglia più volte, e non appena capisco cosa intende, mi alzo di scatto, sedendomi per terra.
"Il tuo sperma sul mio divano di pelle grigia! Oh, Sydney stasera mi sente".
"Oppure sarai tu a sentire noi, tesoro" ammica il moro, guadagnandosi un verso disgustato da parte mia.
"Non è il caso che ti fingi schifata, so che vorresti fare anche tu un giro sulla mia giostra".
"Avrai anche un bel fisico, Calum, ma sono più attratta dal cervello di una persona, quindi tu sei fuori dal mia radar, visto che ne sei sprovviso" sorriso innocentemente, facendogli alzare gli occhi al cielo, finchè non posa il piatto sul tavolino, sedendosi anche lui per terra, avvicinandosi poi a me e togliendo anche il mio piatto dalle mie mani.
"Ma che diamine stai facendo? Ridammi la mia cena!" Esclamo, cercando di uscire dalla trappola mortale che è il suo corpo, ma Calum mi ha intrappolata, prendendo i miei polsi tra le sue mani.
"Smettila di mentire, lo so che ho un effetto su di te" sibila con tono suadente, guadagnandosi un sopracciglio inarcato da parte mia.
"Semmai mi fai effetto, nel senso che mi fa schifo".
"Peccato che tutto questo ben di Dio sia della tua migliore amica" continua lui, imperterrito, avvicinando il suo viso al mio, tanto che riesco a vedere una minuscola cicatrice vicino al suo sopracciglio, probabilmente dovuta alla varicella.
No, Virginie, concentrazione.
Come direbbe Troy Bolton: Getcha Head In The Game.
"Glielo lascio ben volentieri" sibilo a denti stretti, fulminando con lo sguardo il moro che annuisce.
"Mh-mh. Se proprio ti faccio cosí tanto schifo, perchè non ti sei ancora liberata?".
E solo ora mi accorgo che tutto questo tempo lui mi ha lasciato una via di fuga, ma che dopo il primo tentativo fallito io ho smesso di combattere.
Quanto sono idiota.
"Levati subito da me" ordino, perentoria, e Calum scoppia a ridere divertito prima di alzarsi in piedi di scatto, passandosi le mani sui pantaloni.
"Sei decisamente qualcosa, Virginie" mormora prima di riprendersi il piatto e concentrarsi nuovamente sulla televisione, lasciandomi del tutto spiazzata.
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The Sis Code || Calum Hood
FanfictionTra amiche ci sono delle regole non scritte. La prima: se una sta male, l'altra deve starle accanto nonostante tutto. La seconda: in caso di delusione amorosa, non rivolgere più la parola all'ex dell'amica. La terza e più importante: mai e poi mai i...