Con te mi perdevo spesso.
Mi perdevo nei tuoi occhi, nel tuo sorriso, nelle tue carezze, nei tuoi baci, nei tuoi modi di fare... insomma, mi perdevo sempre, qualunque cosa tu facessi.
Non sono la ragazza con la quale puoi avere subito un bellissimo rapporto. Inizialmente sono chiusa e non mi fido di tutti.
Molte persone non sanno come prendermi, non sanno come trattarmi, e invece tu... beh... tu sei stato una di quelle poche persone che mi ha saputo prendere.
Addirittura con te non pensavo, agivo e basta. Eri diventato molto importate per me, e fidati, ce ne vuole per essere importanti per me.
E Dio se ci penso, se penso al rapporto che avevamo, mi vengono ancora i brividi.
E se penso a tutti i baci che ci siamo scambiati, ai baci che mi hai rubato, alle tue braccia che cingevano la mia vita, alle mie mani attorno al tuo collo, al tuo respiro sul mio collo, ai tuoi morsi, alla mia testa sul tuo petto o nell'incavo della tua spalla, alle nostre mani unite, ai nostri abbracci, al tuo modo di mordermi il labbro, ai brividi che mi hai fatto sentire, a quella sensazione allo stomaco inspiegabile.
E se ripenso ai tuoi occhi, Dio come erano belli. Mi ci perdevo sempre in quei fottuti occhi. E poi, sinceramente, tu non guardavi me come guardavi le altre, il modo in cui mi guardavi era completamente diverso. I tuoi occhi erano più profondi e notavo che avevi paura di perdermi, notavo il modo in cui ti brillavano quegli occhi. Erano come se tu stessi guardando la cosa più bella del mondo, mentre per me eri tu la cosa più bella del mondo.
Erano talmente belli i tuoi occhi che certe volte passavo pomeriggi in silenzio a guardarli, cercando di capire cosa trovassi di bello in me. E non riuscivo a darmi spiegazioni. Tu vedevi in me quello che io vedevo in te.
E sai cosa? Era bellissima la sensazione che sentivo prima che mi baciassi, quando mi mettevi spalle al muro e continuavi ad alternare il tuo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi, mentre ti avvicinavi e sentivo il tuo respiro sempre più vicino, sempre più caldo, e mi provocava sempre più brividi.
E per non parlare del tuo sorriso. Dio, eri bellissimo, anche se molti non la pensano come me... ma io penso che tu sia come l'arte, non devi essere per forza bello, ma diventi stupendo nel momento in cui vieni capito. Ed io e te ci capivamo con uno sguardo, e giuro, tu eri la cosa più bella di sto mondo.
Ma la cosa più brutta è che tra me e te corrono centinaia di chilometri di distanza... eppure siamo vicini... e sinceramente non so più come fare senza di te, senza le tue cazzate, i tuoi modi di fare, i tuoi abbracci, i tuoi baci, la tua mano intrecciata alla mia, senza i tuoi occhi, senza il tuo sorriso... come farò ora?
Insomma, mi hai fatto perdere con poco.
Ora siamo distanti e io cerco ancora la strada, ma non quella giusta, ma quella che mi porti da te. Perché io non mi pento di tutto quello che abbiamo fatto, perché io con te ero davvero felice e non mi frega quante volte potrò perdermi nei tuoi occhi. Io voglio essere felice e con te lo ero.
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Short Stories
Short StoryHo sempre amato osservare le persone, immaginare la loro storia, osservarli perdersi in qualche ricordo o in qualche pensiero, vederli sorridere di sfuggita sperando che nessuno se ne sia accorto, sospirare guardando il vuoto o persino battere i pol...