«E allora vai?»
«Si» era buio e i suoi genitori caricavano il camion con le ultime cose. Noi eravamo un paio di isolati piú avanti.
«Non posso credere che stia accadendo sul serio»
«Cosa?»
«Tu che vai via. Per sempre. E io rimango.»La luna piena brillava in cielo insieme a mille stelle. Faceva un po' freddo ma, in quel momento, il freddo era l'ultimo pensiero.
«Forse era meglio se non ci fossimo mai incontrati» disse lui
«E rinunciare al tempo trascorso? A tutte le cose fatte assieme?»Il vento inizió a soffiare. I suoi occhi erano ancora piú belli con la luce della notte.
«Sapevi che sarei partito»
«Sapevi che ti avrei amato»Iniziai ad avere freddo.
Erano le 3 del mattino e i miei genitori avevano fatto questa piccola eccezzione.«Mi mancherai»
«Anche tu»Si sentiva solo il fruscio delle foglie.
«Questa notte é l'ultima»
«Già»Un messaggio al suo cellulare.
Dopo averlo letto lo bloccó e lo mise in tasca.«Devo andare.»
«Ora?»
«Si»
«Ah...» é l'unica cosa che riuscii a pronunciareSi avvicinó lento a me. Mi accarezzó con due dita la guancia e mi sorrise.
Ricambiai quel sorriso.
Lui avvicinó lentamente le sue labbra alle mie formando un incastro perfetto. Aprí lentamente la bocca, e anch'io lo feci facendo incontratre le nostre lingue.
Misi una mano dietro la nuca e una gliela infilai tra i capelli. Lui si limitó a stringermi la vite.
Socchiusi lentamente le labbra facendo finire il bacio.«Non voglio che tu parta» dissi con voce tremante
«Non voglio partire nemmeno io»Iniziai a piangere sentendo il camion che si avvicinava e mentre le mie lacrime rigavano le guance, vedevo i suoi occhi e un sorriso falso sul suo volto.
Lo ammirai molto per questo gesto.
Alla fine, stava soffrendo lui piú di tutti, anche piú di me, ma si sforzava di sorridermi per farmi credere che andasse tutto bene.«Ciao allora» indicai il camion
«Ciao. Oh, sta sera fa freddo!»Sorrise nuovamente sfilandosi la felpa. Me la appoggió alle spalle e mi diede un altro piccolo bacio.
Poi si giró e se ne andó.
Vidi in lontananza la sua ombra salire nell'auto e partire.
Mi girai anch'io e andai verso casa. Misi per bene la felpa e affondai le mani nelle tasche, per far si che si riscaldassero. Un bigliettino. Piegato per benino con il mio nome scritto grande in rosso. Lo aprii."Non sarà mai un addio, ricordalo. Ti amo"
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Short Stories
Short StoryHo sempre amato osservare le persone, immaginare la loro storia, osservarli perdersi in qualche ricordo o in qualche pensiero, vederli sorridere di sfuggita sperando che nessuno se ne sia accorto, sospirare guardando il vuoto o persino battere i pol...