capitolo 9

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Stamattina a scuola è stata pesante, ma finalmente nel pomeriggio arriva il premio di consolazione.

Almeno un po'.

Ho la seconda lezione con Riccardo e chissà, forse riuscirà ad essere un po' meno serio e distaccato. Forse potrò chiedergli se quella che ho visto al campo di calcio era veramente la sua ragazza.

Quando entra in casa, ci mettiamo in salotto.

Sydney non c'è per fortuna, ma mia madre sì e ancora rompe perché non vuole che mi metta in camera da sola con lui.

Come se, con lei in casa, potessi fare chissà cosa, comunque preferisco non contrariarla.

Ci piazziamo sul tavolo del salotto e lei arriva con un vassoio con le tazzine del caffè.

Mi fa piacere che sia così cortese con Riccardo. Anche questo mi aiuta a smorzare un po' la tensione fra di noi perché, inutile dirlo, è bello da morire e mi mette un po' di soggezione.

Se lui fosse per davvero il mio ragazzo, non so se riuscirei a respirare quando sono con lui o se rimarrei in apnea per tutto il tempo.

Riccardo passa velocemente a chiedermi se ho svolto gli esercizi e se mi è tutto chiaro, se ho dei dubbi o delle nuove richieste.

Lo fisso mentre muove quelle sue labbra meravigliose, carnose al punto giusto, magari così morbide e fresche.

«Un ba...»

Sento la mia voce che si sta lasciando andare ad una richiesta dettata dall'impulso e non certo dalla testa. Riesco a frenarmi in tempo prima di completare la parola che sarebbe stata "un bacio".

Mi blocco e abbasso lo sguardo, sperando che non mi abbia sentito, ma purtroppo non è così.

«Un ba...? Cosa volevi chiedermi di preciso Alex?»

Eh, bella domanda!

E adesso cosa gli rispondo? Mica gli posso dire la verità...

Avvampo e abbasso lo sguardo, anche se mi sa che ha capito che la mia non era proprio una richiesta di natura matematica.

Dunque, Alex pensa!

Pensa in fretta! Trova un parola di senso compiuto che abbia attinenza al programma!

Ba, ba...

Babà? Sì, al rum, quello che mi farei adesso per cercare di giustificare la mia ennesima figura di merda potendo incolpare l'alcol.

Badante? Non ne ho ancora bisogno, ma per Riccardo fare i un'eccezione.

Bagnoschiuma? Sì, mi servirebbe proprio, visto che ho la sudorazione a mille ed il cervello incapace di trovare una parola.

Bavaglio? Sì, ne avrei proprio bisogno, così evito di parlare a vanvera.

Batticuore? Inutile dirlo, quasi non respiro. E poi Riccardo è così bello...

Si solleva un po' la manica della maglie lasciandomi intravvedere parte del tatuaggio e il mio respiro si blocca.

Barlume?

Credo di aver passato in rassegna mentale tutto il vocabolario Treccani e non ho trovato una parola decente.

«Allora?» mi sollecita e quando fisso i miei occhi nell'azzurro sfavillante dei suoi, per me è una Caporetto completa.

Oddio, quant'è bello!

«Un barlume di chiarezza si sta facendo spazio in me» riesco alla fine a pronunciare e mi metto a ridere. Non so neanch'io se perché mi sembra di essere sul punto di declamare una poesia di chissà quale poeta o perché mi rendo conto che sto dicendo una colossale stronzata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 20, 2017 ⏰

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