Nessuno tocca la regina

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Fu come un perfetto due, accompagnato da un'orchestra. La melodia era perfetta, ogni singolo accordo veniva suonato alla perfezione. Ogni giorno Gotham tremava, gli abitanti ammutolivano al solo pronunciare il loro nome. Joker finalmente era tornato alla sua vecchia gloria, accompagnato dalla più dolce e bella delle ricompense. Harley si divertiva ad approfittare, a manipolare, a far cedere in tentazione ogni singola persona pura. La regina di Gotham, questo era diventata. Joker non poteva fare a meno di lei, del suo viso, dei suoi occhi che lo scrutavano e della sua pelle contro la sua sotto le coperte.

Un pomeriggio, lei aveva visto un bellissimo vestito in una vetrina di un negozio. Era corto, fatto a scacchiera solo che i pezzi erano a rombo ed il colore era nero e bianco-grigio. Esclamò felice quando o vide e chiamò il suo Puddin-Cosa ne pensi di questo Puddin?-

Il signor J fissò il vestito e all'immagine di Harley con indosso quel solo pezzo di stoffa diventò famelica. Non gli bastava mai, ne aveva sempre bisogno ogni giorno di più. Nonostante i suoi capricci, che metteva a tacere in qualsiasi modo che sia con la forza o con la dolcezza, quella piccola pazza era diventata parte della sua anima. Era devoto a lei, unica fonte di distrazione.

-Penso che il mio zuccherino dovrebbe prenderlo-

Harley sorrise, indossava un top e un paio di jeans che le lasciava scoperta la pancia-Posso?-

Joker la incitò con la mano a farsi avanti e lei schioccò le dita, un segnale con cui ordinava agli uomini di J di darle la mazza da baseball. L'aveva decorata con qualche scritta e disegno, adesso si che era perfetta. Con un forte colpo spaccò la vetrina del negozio e sfilò dal manichino il vestito. Osservò che qualche ragazzino la stava guardando un poco straniti, una bambina la stava indicando intontita. Teneva tra le mani un pacchetto di gomme da masticare, Harley saltò giù dalla vetrina, lanciò il vestito ad uno degli uomini di J e prese dalle mani della bambina il pacchetto-Fanno male queste ai bambini-

-Quanto sei buona zuccherino!-esclamò battendo lentamente le mani. Harley sorrise. La sera, ebbe un'altra idea che la elettrizzava, quella di tatuare tutto quello che le capitava. Aveva già visto gli innumerevoli tatuaggi del suo Puddin e ne andava pazza, voleva farne però uno a lui.

-Basta che tu sia delicata tesoro, non vuoi che mi faccia del male vero?-chiese stringendo un po' troppo la presa sul suo braccio. Le faceva male, ma non lo disse non voleva che si arrabbiasse, odiava quando si arrabbiava. E non perché a volte le metteva le mani addosso, ma perché non voleva vederlo stressato o triste-Certo sarò molto attenta, ma devi spogliarti tesoro-

Joker sorrise malizioso e si sfilò la maglietta, scoprendo i tanti tatuaggi, e soprattutto il suo corpo meraviglioso, poi tirò giù la zip dei pantaloni e Harley sussurrò eccitata-Zap-

Prese la penna per poter tatuare e fece girare J, che quando sentì il tocco della penna dovette aggrapparsi alla gamba di Harley, stringendola con forza per sopportare il dolore. Harley comprese che doveva fare male, quindi non gli disse niente "Non voglio che soffra". Quando finì, la scritta Puddin era ben visibile sulla schiena del suo uomo.

-Come è venuto tesoro?-

-Bellissimo!-posò la penna e diede dei leggeri baci su dove aveva tatuato, per cercare di alleviare il dolore. Sperò che non gli facesse più tanto male, che con il leggero tocco delle sue labbra il dolore sparisse, proprio come il bacio del principe azzurro che baciava la principessa e la svegliava. Joker alzò il capo, ipnotizzato dal tocco della ragazza.

-Stai diventando brava tesoro-

-Ah si?-

Joker le prese le mani e la mise a cavalcioni su di se. Le accarezzò i fianchi dolcemente e poi strinse le braccia dietro la sua schiena, come se volesse stritolarla per poi divorarla-Metti quel bel vestito stasera, stasera andiamo a divertirci-

She needs a Gangsta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora