Griggs i pochi giorni che non passava a lavorare li passava in un solo posto, era un locale non molto lontano dalla zona dove si trovava la prigione. Lo aveva trovato mentre con un amico provava la sua nuova auto e per sbaglio quasi investì una delle ragazze del locale. Per scusarsi, be lo fece come ogni uomo sa fare, con la sola lingua che conosceva. Da quel giorno era diventato il suo luogo di relax abituale, nonostante ci fosse poco di cui rilassarsi in un posto del genere, c'erano gangster ovunque, il gioco d'azzardo era l'unica cosa conosciuta e le donne si facevano pagare con spiccioli. Ma era piacevole lo stesso, un vecchio magazzino di carne dove si diceva che qualcuno continuasse ancora a rifornirlo di carne fresca. Quel giorno era particolarmente affollato, ed era anche il suo girone fortunato dato che stava vincendo il secondo round contro un coreano circondate da tre ragazze bionde gemelle tra l'altro. Si era messo in tiro per l'occasione, mai presentarsi con un aspetto da strafalcioni, sembrerebbe poco professionale. Una bella camicia colorata e una giacca bianca elegante abbinata ai pantaloni dello stesso colore. Gli mancava solo un tiro, e se i dadi truccati avessero funzionato si sarebbe portato a casa più soldi di quanti ne guadagnava, se qualcosa fosse andato storto...be lui era un sorvegliante di una prigione fantasma di altissima sicurezza con pazzi maniaci dalle capacità sovrumane, sicuramente la sua pistola non si sarebbe spaventata nel puntarla contro un criminale coreano.
-Ultimo tiro-avvertì alzando i dadi. Il coreano fece uno sguardo crudele, aggrottando la fronte e alzando un sopracciglio inarcato, il solo sguardo che aveva sempre avuto da quando avevano iniziato a giocare. Lo invitò a tirare, ma qualcosa lo fermò, una mano di uno dei suoi uomini. Un ragazzo giovane di colore con uno sguardo tra l'amareggiato e l'impaziente-Devi venire subito-ordinò.
-Non ora ragazzo sono impegnato se non lo vedi-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e sospirò, e all'improvviso Griggs si ritrovò al buio, qualcuno gli aveva appena coperto la testa con una specie di sacchetto di lino, simile a quelli che aveva visto in testa ai prigionieri dei terroristi durante le spedizioni. Cominciò a divincolarsi, mentre qualcuno se lo caricava in spalla e cominciava a trasportarlo, non sapeva dove. Usò anche le mani per poter liberarsi, ma sembrava inutile. Sentì il rumore di una porta che si apriva e poi ebbe una forte fitta in tutta la schiena quando lo "posarono" sulla sedia. Quando finalmente gli tolsero il sacchetto, aveva il cuore in gola, non era mai stato così nervoso, non si era mai ritrovato in una situazione del genere e la cosa non gli piaceva. Non doveva mostrarsi nervoso o sarebbe stato ancora peggio. I suoi occhi ci misero un po' per adattarsi alla vista della luce più forte ma piano piano riuscì a definire la stanza in cui si trovava. Una stanza che sembrava fatta di alluminio, le pareti erano grigie e intorno a lui c'erano enormi pezzi di carne, grossi quasi quanto lui, una marea di coltelli e banconi da lavoro. Era in una magazzino di carne, probabilmente era dove macellavano la carne.
Intorno a lui c'erano anche alcuni uomini, vestiti in modo strano, anche se nel suo stile, uno di loro si appoggiò al bancone-Amico che sta succedendo?-chiese con un tono ironico, quello simile a quello che utilizzava quando doveva fare il lecca piedi con i suoi capi.
Il ragazzo si appoggiò al bancone-Questo non è uno scherzo, li abbiamo fermati in tempo...volevano bruciarti casa con i figli dentro-si tolse gli occhiali e si morse il labbro inferiore, mentre Griggs rivolse lo sguardo ad un altro gruppo di ragazzi, uno di loro portava tra le mani una testa di panda. Ora più che spaventava si sentiva stranito e anche un po' perplesso.
Dietro di lui un ragazzone con indosso un grembiule stava lentamente affettando la carne, ogni volta che il coltello veniva a contatto con la carne, lui trasalì-Certo...continua pure-
La porta si aprì di nuovo e stavolta entrò un uomo vestito in modo elegante, un poco basso ma muscoloso che teneva tra le mani una valigetta. Lo vide aprirla e tirare fuori un cilindro di soldi che passò al ragazzo con gli occhiali, lo aveva venduto...devo scegliermi meglio gli uomini pensò-Ehi, scusa amico? So di essermi ritrovato in qualche situazione difficile, ma non è colpa mia...-non fece in tempo a finire, che l'uomo in elegante lo bloccò-Ti conviene tenere la bocca chiusa-
-Allora me ne posso andare questo è assurdo-
Proprio mentre lo diceva, due mani bianche, uno di quelle vi era tatuata una bocca sorridente, cominciò a massaggiargli le spalle, vide le maniche di una giacca verde smeraldo e una voce sibilante-Bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla...tutte queste chiacchere non ti faranno benedisse dando un colpetto più forte su entrambe le spalle. Quando l'uomo dietro di lui si avvicinò in modo che lo potesse vedere faccia a faccia, rimase pietrificato...merda, è l'uomo di Harley...il clown. Stava sorridendo, mettendo in mostra i denti metallizzati e il sorriso smagliante, si raddrizzò e avvicinò lentamente la mano alla bocca di Griggs. Sulle dita c'erano vari anelli e pensò che si aspettasse che dovesse baciarli. Griggs lo fece, lentamente e anche leggermente imbarazzato, nonostante nessuno stesse ridendo nella stanza. Joker attese qualche secondo ma poi sorrise di nuovo e si mise a cavalcioni su Griggs che scostò il capo un poco, e lo cominciò ad accarezzare dolcemente sul viso-è stato un bacetto sincero-sussurrò mente continuava a muoversi sulle gambe dell'uomo-Si...-accennò Griggs.
-Tu sarai mio amico-affermò Joker abbandonando temporaneamente il sorriso, per poi riacquistarlo di nuovo subito dopo-Non vedo l'ora di mostrarti i miei giocattoli...-disse schiaffeggiandogli la guancia-Ci divertiremo un sacco insieme-
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She needs a Gangsta
FanficLo amavo, ma non per il modo in cui riusciva a zittire i miei demoni ma per il modo in cui riusciva a far ballare i suoi demoni con i mie. -Dottoressa Quinn, io sono più che sicuro che lei potrebbe capirmi, le piacerebbe?- -Non è Quinn...- -Lo so-e...