capitolo 32 - un nuovo inizio

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... Furono passati alcuni giorni da quel di così tortuoso e allo stesso tempo pauroso. Quella casa che prima appariva bella e accogliente, ora appariva triste e buia. Chris fu felice di poter stare con la piccola Valéry, e di aver salvato la vita anche a Linda, nonostante la loro separazione. Linda appariva grata al marito, tutta la rabbia cessò di esserci e tutto per lei fu tutto come prima, finalmente una famiglia unita. Nella mente perversa di Chris però, albergavano altri pensieri maliziosi e alcuni, sulla loro posizione economica. Dovette pur fare qualcosa, qualcosa che sapeva fare bene, con la differenza che si sarebbe fatto pagare, e, il segreto doveva restare celato. Nessuno doveva sapere, Linda non lo doveva scoprire.

Una sera, Chris raccontò su quei fogli di carta, del suo primo appuntamento dove si era fatto retribuire.

"Sto sbagliando, sto sbagliando tutto ma, i soldi servono. Mi piace il sesso, e se so che c'è chi mi paga, perché non approfittare? Non mi importa di quello che potrebbero pensare, ho bisogno di soldi. Ieri è stata la prima volta in cui ho fatto sesso per soldi, non è stato male, è stato forse più intenso. Sono stato contattato da una donna di nome Jennifer che era disposta a pagarmi. Ne ho subito approfittato. Ci siamo incontrati in un parcheggio, poi siamo andati da lei. Una casa davvero bella e ben arredata. Mi ha fatto accomodare sul divano di pelle, accanto un tavolino di ferro battuto con un vetro in superficie. Adagiato sopra vi era una pianta molto ingombrante ma dava all'ambiente un tocco in più. C'erano anche tante fotografie adagiate in modo preciso che ritenevano lei nei suoi molteplici  viaggi in giro per il mondo. Rimasi solo per alcuni minuti fino a quando la sentii arrivare. Portava un profumo addosso, dolcissimo, più annusavo, più mi perdevo. Si sedette accanto a me e rimase in silenzio. Non sapevo che fare. Cerco di prendere confidenza e leggermente titubante passo la mano lungo tutta la coscia. Le venne la pelle d'oca ma non disse nulla, si girò, e mi bacio. Fu un bacio malizioso, malato, passionale allo stesso tempo. Sentivo i brividi percorrermi tutto il corpo. Reagì di conseguenza, raggiungendo con la mano il fondo dei suoi slip di pizzo rosso. Sento il suo respiro farsi più profondo, più caldo, mi fa capire che non vuole che smetta. Con delicatezza Jennifer si slacciò il nodo della vestaglia di seta color amaranto, poggiando poi le mani sullo schienale del divano, divaricando le gambe come per dirmi di andare più a fondo.  Non esitai a farmi scivolare lentamente verso il pavimento dove ci fu un grande tappeto bianco. Sentivo il suo profumo, il suo odore. Comincia a leccarla, seguendo le lettere, poi feci a modo mio, leccandola con più passione. Ebbe un buon sapore. Lei gemeva, ansimava in continuazione. Si sollevò, e mi aiutò a togliere la camicia. Rimasi li a torso nudo. Io mi levai il resto, rimanendo totalmente nudo davanti a lei che, poggiando le mani dietro, sui miei glutei, lo prese in bocca, leccando lentamente  il glande ormai turgido. Ci passò la lingua tutto attorno per poi prenderlo tutto, succhiando il mio pene dolcemente. Ero in ecstasy. Gli afferrai il viso, e mi inginocchiai nuovamente, questa  volta per poterlo infilare. Fu così umida che fu una penetrazione come Poche nella mia vita. Fu calda, e mi piaceva sentire i suoi lamenti quando la sbattevo tutta dentro. Si udiva il rumore dei miei testicoli contro la sua vagina.. i suoi pugni cercavano  di afferrare la pelle del divano, ma non riuscì. Gridava, gemeva, Fino a quando non raggiunse un copioso orgasmo, e uno di seguito. Io continuavo a spingere, fino a quando ho smesso, per chinarmi e leccare la sua umidità Fino a farla venire ancora. Mi alzai, gli afferrai la testa e la avvicinai al mio pene, invitandola a finire il lavoro. Il mio orgasmo fu così tanto, che il mio sperma gli uscì dal lato della bocca, dove lei con l'anulare dentro, lo portò nuovamente alla bocca. Lo pulì bene, lo Leccò fino a quando il mio apparato riproduttivo tornò alle dimensioni normali.. tenni gli occhi chiusi per calmarmi, dopo di che, mi rivestì,in attesa dei miei soldi. Passarono alcuni minuti e Lei, fu ancora mezzo distesa, quando poi si alzò, e mi diede i miei trecento dollari.. la salutai, invitandola a contattarmi di nuovo quando sentiva  il bisogno.
Fui sollevato, soddisfatto, tornai a casa coi miei soldi da mettere in cassaforte..

Quella non fu l'unica volta, c'è ne sarebbero state delle altre ma per Chris, dei nuovi problemi si sarebbero presto presentati..

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