Andai in cucina e mangiai insieme ai miei, fingendo andasse tutto bene.
«Paulo se n'è andato arrabbiato.. o più che altro era triste.» disse mia mamma e mio padre si girò verso di me. Alzai le spalle e continuai a mangiare. Non ne volevo proprio sapere, poteva andarsene dove voleva, non lo avrei rincorso.
«Vado a dormire.» annunciai e mi rifugiai in camera mia. Mi addormentai subito, fortunatamente.---
Era da poco più di una settimana che ignoravo Paulo, ogni tanto lo vedevo con la sua ragazza, che scoprii chiamarsi Antonella. I primi giorni provava a venire da me per chiarire ma lo cacciavo, ho bisogno del mio tempo.
«Vuoi venire agli allenamenti?» chiese mio zio e stranamente annuii. Avevo bisogno di sfogarmi, e quale occasione migliore del mio amato calcio. Presi la mia borsa e uscii di casa con lui.
Quando arrivammo andai a cambiarmi, salutai tutti, ma mi accorsi che lui mancava. Scossi la testa, alzando le spalle e andai vicino a mio zio.
«Il signorino Dybala sempre in ritardo.» sbuffò mio zio segnando qualcosa su una cartellina. Dopo pochi minuti che iniziò l'allenamento arrivò verso di noi con il fiatone.«Scusate, scusi mister, ho avuto un contrattempo.» si giustificò lui, non poteva essere più falso di così. Scossi la testa e lui mi guardò.
«Avrà dovuto aiutare sua madre in casa, sicuramente.»sussurrai prima di allontanarmi, per andare al mio solito angolo a palleggiare per conto mio.
«Ehi Rosie, abbiamo quasi finito di allenarci, vuoi fare una partitella? Vieni con noi dai.» mi chiamò Gigi, scossi la testa e continuai a palleggiare. Lui annuì incerto e tornò dal resto del gruppo.
Mi arrivò un pallone affianco e lo presi, mi girai e Paulo si avvicinò a me per chiedermi il pallone. Glielo lanciai dietro e per sbaglio lo beccai in pieno viso.
«Oh, scusa Paulo.» dissi avvicinandomi a lui. Lui si massaggiava la guancia. Gli misi una mano sulla guancia e lo guardai. Come faceva ad essere così bello anche dopo aver preso una pallonata in faccia.
«Non fa niente, credo di meritarmelo.» disse lui e abbassò la testa. Tolsi la mano dalla sua guancia e guardai altrove, ancora arrabbiata con lui.
«Mi manchi Rosie.» disse lui poi. Tornai con lo sguardo su di lui e scossi la testa.
«Non ti credo.» sbuffai e mi allontanai. Non disse una parola, si alzò e tornò ad allenarsi. A fine allenamento salutai tutti. Feci per entrare in macchina ma qualcuno mi fermò. Mi girai e vidi Paulo che mi stava trattenendo da un polso.
«Mister la rubo un attimo, poi la riaccompagno a casa.» disse Paulo e mio zio annuì. In quel momento lo stavo odiando per non avermi trascinata con se via da lui.
«Mio Dio Paulo mollami, non voglio parlare con te.» cercai di togliere le sue mani dalle mie e feci per andarmene. Lui rimase lì fermo. Arrivai alla fine del marciapiede e mi bloccai. Non conoscevo le strade di Torino, e sicuramente mi sarei persa. Così tornai indietro. Paulo sorrise e alzai gli occhi al cielo.
«Solo perché non so la strada.» sbuffai e lui annuì ridendo.
«Mi dispiace che tu abbia dovuto vedere quella scena tra me e Antonella.» disse lui e abbassai la testa.
«Solo che sono così confuso. Quando ti ho rivista dopo tanti anni, mi sono sentito mille volte meglio. E ti giuro che quando ti baciavo, l'ho fatto perché era quello che mi sentivo di fare in quel momento. Poi sono tornato un attimo con i piedi per terra, e mi sono reso conto di avere una fidanzata. Ma riuscivo a pensare solo a te! Riempivi le mie giornate. E non nego che forse sono sempre stato innamorato di te.» e all'ultima frase mi sentii morire. È sempre stato innamorato di me.
«Hai tradito entrambe...»«Dopo la mia partenza, pensavo non ci saremmo più visti, e ho provato a dimenticarmi di te. Poi ho conosciuto Antonella, e mi ci sono fidanzato, lei mi ricordava così tanto te. E quando stavo con lei mi sembrava di stare con te. Poi quando ti vidi agli allenamenti mi sentii nuovamente felice. Perché finalmente dopo tanto ce l'avevamo fatta. Eravamo riusciti a vederci di nuovo. Ti ricordi da bambini? Dicevamo sempre il nostro motto: 'io e te contro tutti'. E Rosie tu mi manchi da morire. Voglio abbracciarti quando mi pare, voglio baciarti quando mi pare. Voglio svegliarmi la mattina e trovarti a fianco. Voglio stare con te Rosie.» disse e quasi mi vennero le lacrime.
«Si ma Paulo, tu hai baciato Antonella, che giustamente è la tua ragazza, e pensavi che non sarei mai venuta a saperlo. Io per te non sono nulla. Sono semplicemente un'amica. E forse, sono solo un peso qui ed è meglio che me ne vada, non voglio mettermi in mezzo.» conclusi e quasi mi vennero le lacrime. Ero davvero disposta a lasciarlo andare, per permettergli di vivere felicemente la sua vita.
«Lo sappiamo da tanto ormai che io e te non siamo semplicemente amici. Ma di più. Io.. ne parlerò con Antonella, lei è una brava ragazza e capirà.» disse poi lui.
«Parlare di cosa?» chiesi. Non vorrà mica lasciare la sua ragazza per me? Antonella non lo accetterà mai.
«Di noi, del fatto che sei tornata e mi hai scombussolato il cervello. E che dopo tutti questi anni, io sono ancora innamorato di te. Pensavo di no, di averti dimenticata, ed invece è ancora così.» Abbassai la testa e cercai di trattenere il più possibile un sorriso. Lui mi alzò la testa con la mano e provò a darmi un bacio, ma mi spostai. Il mio cervello mi disse di farlo.
«Quando ne parlerò con Antonella vorrei ci fossi anche tu.» spalancai gli occhi. Assolutamente no.
«Cosa? Non se ne parla. Ci parli tu. Io non mi ci metto ulteriormente in mezzo.» dissi e lui scoppiò a ridere.
«Poi mi ammazzerebbe.»
«No dai, capirà. Tengo a lei, mi è stata vicina per due anni, merita delle spiegazioni.» mi spiegò. D'improvviso mi sembrò tutto così sbagliato.
«Non voglio che tu lo faccia.» esclamai.
«Cosa, perché?»
«È sbagliato, io sono arrivata dopo.»
«No tu non sei mai andata via, io voglio te, lo capirà.» annuii.
Mentre scesi dalla macchina mi diede un bacio sulla guancia, mentre rientrai in casa sentii sussurrare qualcosa, mi girai di poco."Quanto la amo"
SPAZIO AUTRICE
hi guyyyssss
Allora che ne pensate? vi piace?
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Mi Joya //Paulo Dybala
FanfictionIn un piccolo paesino dell'Argentina, Laguna Larga, vivono due bambini, Paulo e Rosie, che condividono la stessa passione: il calcio. Ogni giorno i due giocano a calcio insieme, e si divertono. Ma cosa succederà se un giorno Paulo sarà costretto ad...