«Vado a fare un giro.» salutai mia mamma ed uscii di casa.
Mentre stavo camminando, tirai fuori il telefono dalla tasca, che aveva preso a vibrare, e lo sbloccai. Nel farlo non mi accorsi di essere andata addosso a qualcosa, anzi qualcuno, il telefono mi cadde dalle mani e mi abbassai per raccoglierlo, quando due occhi azzurri mi si pararono davanti.
Mi precedette e raccolse il telefono prima di me, me lo diede e sorrise.
«Scusa. Si è rotto?» chiese lui e io guardai il mio telefono, ancora perfettamente intatto.
«No, no. Colpa mia, non stavo guardando dove andavo.» mi scusai.
«Comunque piacere, sono Antoine.» si presentò sorridendo. Dovevo ammetterlo, era davvero molto carino.
«Sono Rosie.» lo salutai.
«Posso offrirti qualcosa da bere? Per scusarmi per il piccolo incidente.» chiese lui e io accettai l'invito. Dopotutto mi sembrava un bravissimo ragazzo.Andammo in un piccolo bar lì vicino, e ci sedemmo ad un tavolino.
«Allora, Rosie, sei di Torino?» mi chiese e io scossi la testa. Dal suo accento potevo benissimo immaginare non fosse italiano, ne tantomeno argentino.
Stavamo comunicando in inglese.
«Io sono di Laguna Larga, in Argentina. Tu invece, non mi sembri per niente italiano.» dissi ridendo. Lui rise e poi scosse la testa.
«No infatti, sono francese.» disse lui e io annuii.
«Si sente infatti.» scoppiammo a ridere entrambi, poi ordinammo due cioccolate calde.
«E cosa ci fai qui a Torino?» chiesi poi ad Antoine.
«Questo sabato faremo un'amichevole contro la Juventus, io gioco nell'Atletico Madrid, conosci?» mi chiese lui e i miei occhi si illuminarono.
«Che bello.» dissi io e lui annuì.
«Ti va di scambiarci i numeri? Magari dopo la partita andiamo a berci qualcosa, ti va?» chiese lui e io per un attimo pensai a Paulo, cercai di cancellare il suo viso dalla mia mente e tornai con gli occhi sul biondo.
Presi il mio telefono e lo poggiai sul tavolo, per scambiarci i numeri.
«È Paulo Dybala?» chiese guardando il mio blocco schermo. Annuii guardando quella foto. Era davvero bellissima, ritrae entrambi sorridenti abbracciati.
Mi sarebbe piaciuto ricordare di più su quella foto, eravamo così carini insieme.
«Ah, vi conoscete?» chiese lui, e un po' titubante annuii.
«È complicato Antoine.» dissi poi e lui annuì non capendo. Non volevo dirgli del mio incidente e che non mi ricordavo nulla del mio rapporto con Paulo e quant'altro.
«Ah voi...»
«No, no!» mi affrettai a dirgli, forse stava fraintendendo.
«Non voglio farmi gli affari tuoi, quindi non ti chiederò nulla.» disse lui e mi sorrise. Mi trovavo bene con lui, come negarlo, era gentile e dannatamente carino.
«Bene Rosie, mi ha fatto molto piacere conoscerti. Ti mando un messaggio più tardi.» disse e mi guardò per qualche secondo, prima di darmi un veloce abbraccio.
Rimasi per un attimo sorpresa da quel suo gesto, ma ricambiai l'abbraccio.
«Ciao.» lo salutai e tornai a casa.
Quando arrivai trovai mio zio già in casa, insieme a mio padre.
«Tesoro, come stai?» mi chiesero.
«Bene!» sorrisi.
«Sto andando agli allenamenti, vuoi venire?» chiese lui e valutai la proposta, prima di accettare. Mi ricordavo che da piccola ogni tanto ci giocavo a calcio.
«Questo sabato, posso venire a vedere la partita contro l'Atletico?» chiesi e mio zio annuì.
«Certamente, ma tu come sai che c'è la partita?» mi chiese lui.
«Ho conosciuto Griezmann, chiedo si chiami così, e mi ha messo al corrente di questa partita.»
«Simpatico Antoine?» chiese lui e io annuii.
«Si è anche molto gentile, mi ha offerto una cioccolata.» dissi e lui annuì sorridendo.
«Ehi Rosie.» Alvaro mi venne incontro e mi diede battè il cinque.
«Ciao.» ricambiai il suo saluto.
«Ti presento gli altri ragazzi, vieni.» mi disse e mi portò in mezzo agli altri giocatori.
«Ehi Rosie!» un ragazzo molto alto e di carnagione scura mi salutò. Aggrottai le sopracciglia e lo guardai.
Alvaro gli disse qualcosa e lui si avvicinò maggiormente a me.
«Sono Paul Pogba.» agitò la mano in alto e mi salutò anche lui.
Mi presento altri della squadra, tra cui il magico trio Bonucci, Barzagli, Chiellini.
Dopo pochi minuti ci raggiunse anche Paulo.
«Ehi Rosie.» mi diede un bacio sulla guancia. Milioni di brividi percorsero la mia schiena, di nuovo. Gli sorrisi cercando di nascondergli il mio imbarazzo.
«Paulino eccoti!» gridò qualcuno, mi girai di scatto, perché quel nome mi sembrava famigliare?[...]
«Mi stanno simpatici i tuoi compagni di squadra.» confessai e finii i pancake amorevolmente cucinati dal ragazzo vicino a me.
«Sì, ma chi è il tuo preferito?» chiese lui facendo gli occhi dolci. Scossi la testa e scoppiai a ridere.
«Non tu Paulino.» gli scompigliai i capelli e lui mise il broncio. Scoppiai a ridere e lui mi guardò male.
[...]Scossi la testa e mi presi la testa fra le mani, tanto che mi dovetti sedere un attimo a terra. Ero confusa, avevo appena avuto un flashback.
«Rosie! Oh dio, tutto bene?» chiese Paulo abbassandosi alla mia altezza. Scossi la testa.
«Ho avuto flashback...» dissi e lui mi prese le mani.
«Vuoi raccontarmelo?» chiese lui e si sedette affianco a me.
«Eravamo io e te, stavamo mangiando dei pancake e stava scherzando su chi dei tuoi compagni mi stesse più simpatico, io ti ho chiamato Paulino, è un soprannome che ti davo spesso?»
«Mi ricordo quel giorno.» disse e sorrise. Vorrei potermi ricordare più dettagli, ma ancora una volta il mio cervello non lo vedo propenso a collaborare.
«Man mano ricorderai tante cose Rosie, è normale che tu abbia questi flashback, ma stai tranquilla, ti aiuteranno a ricordare.» mi strinse la mano.
«Okey, ora vai ad allenarti se no mio zio si arrabbia.» gli dissi e mi alzai. Allungai le mie mani per farmi alzare, lui le afferrò e mi trascinò su di lui.
Mi lasciò un bacio sulla fronte e tutta quella situazione mi mise in tremendo imbarazzo.
Lui notando la mia faccia imbarazzata si affrettò a scusarsi, «Scusami, non so che mi sia preso.» disse lui e io scossi la testa, sorridendo.
«Non fa niente, tranquillo.» gli dissi e lui sorrise. Io tornai a sedermi in panchina, osservando quel ragazzo tanto dolce che non so per quale motivo mi ronzava sempre attorno.---
SPAZIO AUTRICE
Sono in vacanza e non ho i giga, così passo i giorni a scrivere i capitoli che poi quando avrò il wifi pubblicherò.
Spero vi piaccia questo capitolo, a me piace. Rosie inizia a ricordare delle cose e lei e Paulo sono tenerelli.
In più nella storia si è aggiunto anche io mio caro Griezmann, vediamo cosa combinerà. Spero vi piaccia.
Votate e commentate. Un bacio.
-Fede
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Mi Joya //Paulo Dybala
FanfictionIn un piccolo paesino dell'Argentina, Laguna Larga, vivono due bambini, Paulo e Rosie, che condividono la stessa passione: il calcio. Ogni giorno i due giocano a calcio insieme, e si divertono. Ma cosa succederà se un giorno Paulo sarà costretto ad...