cap.13

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AMANDA'S POV

"Amanda stai parlando sul serio?" esclama Sasha.

Annuisco e tutti mi guardano, mentre io fulmino con lo sguardo quella stupida. In lontananza vedo anche il suo amichetto, che cerca di salire sul bus per evitare questa situazione.

"Dove credi di andare?" gli urlo dietro. Per un momento fa finta di niente ma, quando nota che tutti lo fissano, mi guarda. Si indica per capire se mi riverissi a lui e, con grande piacere, gli faccio segno di venire da noi.

"Anderson questa me la paghi." dice Steve fiondandosi sul ragazzo e iniziando a picchiarlo. La biondina cerca di separarli, ma non si è accorta che non la stanno minimamente ascoltando. Alla fine decidono di intervenire Aaron e l'altro ragazzo, credo si chiami Erick.

"Crystal, è vero?" le chiede il suo ragazzo.

"No! Certo che no. Sicuramente avrai visto male, Amanda." 

"Chiediamo ad Anderson. E' vero?" gli chiede Sasha.

"No. Io e Crystal non ci parliamo nemmeno. Solo in classe. E poi secondo voi lascerebbe il suo ragazzo per stare con me? State tranquilli che io e Crystal siamo solo compagni di classe." detto questo se ne va. Ho notato molta tristezza mentre parlava, ma anche rabbia. Sicuramente ha una cotta per lei, poverino.

"Sasha ti prego andiamocene." inizio a piangere. La mia migliore amica mi avvolge con il suo braccio e mi porta via da quel gruppo di sfigati. Appena rientrate a casa ci mettiamo a ridere.

"Amanda sei un'attrice fantastica!" dice Sasha con le lacrime agli occhi.

"Lo so, grazie. Ma hai visto la faccia della biondina?"

"Quanto è ingenua. Ma li hai seriamente visti oppure ti sei inventata tutto?"

"Li ho visti. Erano al molo magico."

"E tu che ci facevi là?"

"Dovevo vedermi con Dan."

"Con Dan?"

"Si." divento rossa in faccia. Io e Dan ci siamo avvicinati nell'ultimo periodo e credo di essermi presa una bella cotta.

"Non dirmi che c'è del tenero fra voi due."

"Nono." forse è meglio non dirglielo. Tra Sasha e Dan non scorre buon sangue.

"L'importante è che ora smetteranno di cercare informazioni su Audrey. Se dovessero scoprire la verità saremmo tutti nei guai." 

"Già."

Il telefono di Sasha squilla, così va in un'altra stanza. Probabilmente è lui. Quel ragazzo sta rischiando tantissimo. Nel frattempo vado in cucina per bere qualcosa.

"Ma in questa casa c'è solo alcool?" dico ritrovando solo bottiglie di vodka nel frigo. 

Alla fine opto per della vodka alla fragola. Mi siedo al tavolo e penso a tutto ciò che stiamo facendo. Tutti questi complotti, bugie, ragazzi che spariscono in in altro continente. Alla nostra età non dovremmo fare queste cose, ma dovremmo divertirci ed essere spensierati. Mi chiedo ancora come abbia fatto a finire in questo macello. Ah già, Sasha mi ci ha messo. Ricordo ancora il primo giorno in cui l'ho incontrata, abitavo ancora qua. Avevamo all'incirca sei o sette anni, e io avevo creato il mio "gruppetto" di sfigate che mi seguivano dappertutto. Un giorno arrivò Sasha con i suoi lunghi capelli neri e quel portamento che attirò subito la mia attenzione. Attirò la mia attenzione perchè avevo paura che lei potesse rubarmi tutto. Era molto simile a me, e lo è ancora. Andai subito da lei con fare minaccioso.

"E tu chi sei?" le chiesi.

"Ciao! Piacere, io sono Sasha. Tu come ti chiami?"

"Io sono Amanda. Cos'hai intenzione di fare? Vuoi rubarmi le mie amiche?"

"Ma io sono appena arrivata, non conosco nessuno."

"Se vuoi puoi unirti a noi, però dovrai fare quello che ti dico io."

"Va bene, grazie mille."

E così Sasha entrò a far parte del mio gruppo. Con il passare degli anni diventammo molto amiche e mi ci ero molto affezionata, così tanto da nominarla vice-capo. Quando seppi del mio trasferimento in Francia fu un colpo al cuore. Avevo faticato tanto per creare il mio solido gruppo e guadagnarmi il rispetto di tutti, e poi c'era Sasha. Prima di partire le diedi il comando di tutto quello che avevo costruito e lei mi promise che non avrebbe fallito. E adesso ecco la Sasha del presente: prepotente, stronza, che progetta piani assurdi. Non volevo che diventasse così, ma ormai il danno è fatto. Sorrido per quei ricordi e mi accorgo di aver finito il contenuto nel bicchiere.

"Sasha sei ancora al telefono con..." urlo, ma vengo fermata.

"Non dire il suo nome!"

"Ma se siamo solo noi due in casa"

"Non importa. Ormai pure i muri hanno le orecchie."

"Ookay... che ti ha detto? Come stanno?"

"Tutto bene, per fortuna. Quei deficienti sono andati al Princeton per cercare Jake, lo sapevi?"

"Emh no, ma come fanno sapere che va al Princeton?"

"Steve. Sicuramente lui l'ha detto alla sua ragazza e lei sarà andata e dirlo al suo compagno di avventure. Abbiamo rischiato. Per fortuna Alex sa tutto e si è inventato una scusa."

 "Dici che dobbiamo coinvolgere anche lui?"

"Stai scherzando? Quello è attaccato al culo di Wood. Andrebbe a spifferare tutto."

"Ah già. Senti, sei sicura che smetteranno di cercare?"

"Ci stavo pensando anche io. Wood è testarda e non si arrederà facilmente. Dobbiamo cercare di sviare le loro teorie."

"Cioè?" 

"Far credere che Jake è vivo e vegeto e che è tutto apposto."

"Ti ricordo che hanno quel bracciale. Come lo spieghi?"

"A quello penserai tu. Loro sono convinti che sia tuo, inventati qualcosa."

"Va bene."

"Chiama Dan e digli di venire qua, così vediamo cosa inventarci. Io vado a richiamarlo."

"Okay capo." ironizzo.

Questa situazione sta iniziando a stufarmi. Prima era molto più eccitante, ma adesso si stanno complicando le cose ed è complicato. Compongo il numero di Dan e aspetto che mi risponda.

"Amanda, dimmi." risponde quasi subito.

"Devi venire da Sasha. Abbiamo un piano."

"Un altro?"

"Già. Sbrigati."

"Arrivo."

Questo è l'inizio di qualcosa di nuovo. Più pericoloso e più sconvolgente.


°SPAZIO AUTRICE°

Ecco il capitolo 13! Lo so che è corto, ma l'ho fatto molto di fretta per rimediare al fatto di non aver scritto per qualche settimana. Spero che la storia vi stia piacendo e ci rivediamo presto :)) 

Quella ragazza così misteriosa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora