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-Aspetta...quindi mi stai seriamente dicendo che ti hanno fotografato inserendoti in un giornale di gossip?-
-Non proprio, veramente mi hanno accusato di essere una troia.-
Appena aveva ricevuto il messaggio da Ryan, era rimasta incuriosita, ed era andata subito a leggersi l'articolo sul sito di E!News, da cui arrivava la notizia. Leggendola si era pentita di aver chiesto il lavoro. Voleva solo dei soldi, non di certo immischiarsi in faccende più grandi di lei, finendo addirittura su una rivista letta dalla maggior parte degli americani. Il suo primo pensiero era stato di denunciarlo; anche se dopo si era resa conto che lui non aveva nessuna colpa, e che avrebbe sicuramente perso la causa, dato che non aveva neppure i soldi per pagarsi un avvocato.
Ovviamente non intendeva fargliela passare liscia, facendo finta di niente. Voleva dimostragli che a lui lei non ci teneva neppure un po'. Lo avrebbe fatto soffrire, purché comprendesse.
Lo avrebbe fatto faticare tanto da non riuscire neppure a parlare. Sarebbe stata una cosa positiva infondo; il fatto di non dovere sentire tutte le scemenze che diceva. La sua reazione era stata quella di recarsi immediatamente a casa di Michael, anche solo per un consiglio. Ovviamente avrebbe dovuto immaginare che avrebbe fatto lo stupido come il solito.

-Sì, bé, è una questione di punti di vista. Potresti quasi ricevere dei soldi sai. Gli dici che ti hanno messo in una rivista di fama mondiale senza chiedere il tuo consenso, e che gli farai causa, e bum, soldi che cadono dal cielo quasi come manna-
-Potrebbe funzionare, però chi mi assicura che non mi dicano "ci denunci pure, abbiamo i nostri avvocati"?-
Il ragazzo tacque. Succedeva di rado che non sapesse cosa dire. Era da lui che Alexa aveva imparato.

-Lascia perdere, va bene? Chiama Reynolds e insultalo. Ti farà stare meglio-

Non fece così. Non intendeva sprecare minuti di chiamate solo per lui. E chiamarlo era uno dei primi passi per dimostrargli che infondo a lui ci teneva.

-Comunque gay, perché invece di rovinarci la giornata parlando di questo non facciamo una partita alla Play?-

Alexandra era negata nei videogiochi, e Michael lo sapeva bene. Al contrario, lui era un fenomeno. Era per questo infatti che voleva sempre competere con lei, per vincere ogni volta. In un certo senso la ragazza non capiva il perché del far finta di fare qualcosa. Perché invece di giocare a calcio virtualmente, non si andava fuori a fare una vera partita? Perché, invece di sparare a dei mostri, non si andava al poligono di tiro per scaricare la tensione? 

Com'era prevedibile, appena pochi minuti dopo aver iniziato a giocare, il suo amico le aveva già fatto 5 goal, mentre lei cercava ancora di riuscire a prendere possesso della palla per almeno una volta. Si divertirono molto, soprattutto grazie alle battute del ragazzo che coglieva l'occasione per prenderla in giro in quel suo modo affettuoso di sempre. Chiacchierarono a lungo, e Alexa venne a sapere che Michael era in cerca di un appartamento, per poter restare in città con lei. Le aveva addirittura proposto di andare con lui, e lei la proposta faceva piacere, dato che si era accorta quanto scomoda fosse la macchina per dormire. Aveva addirittura già trovato lavoro come barista in una piccola paninoteca. Non lo pagavano molto, ma contava di riuscire ad avere abbastanza soldi per un affitto di qualche mese.
Proprio mentre stava per mettere la cena in microonde, il telefono della ragazza squillò. Sul display c'era scritto "numero sconosciuto". O erano i soliti venditori, o poteva essere una truffa. Alexandra decise comunque di rispondere, perché di certo questo non la spaventava; e fu alquanto sorpresa di trovarsi a parlare con una voce femminile.
-Sono Blake Lively-

Un altro dei mille nomi di cui lei non era a conoscenza. Restò interdetta, senza rispondere, e la donna all'altro capo del telefono specificò sbuffando:

-Sono la moglie di Ryan. Certo che è proprio vero che è rimasta alla preistoria, in fatto di conoscenza di personaggi famosi- osò dire.

Come si permetteva di rivolgersi così ad una sconosciuta, soprattutto se era la moglie di quello squinternato?
-Ah, presumo mi vorrà fare la predica per quell'articolo- a dire il vero neanche lei era molto educata.
-Il contrario, vogliamo aiutarti a sistemare le cose. Ryan ha già chiamato il regista per far eliminare l'articolo- 
Alexa si sentì sollevata. Un po' gli era grata, a dire il vero. Anche se non lo avrebbe mai detto a nessuno.

-Okay, va bene- rispose secca. Di certo non avrebbe ringraziato. 

-Non c'è di che cara-

Blake sorrideva all'altro capo del telefono. Non voleva essere ostile, anzi, voleva solo essere sua amica.

Into the storm»Ryan ReynoldsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora