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Jack le ricordava Mike in quasi tutto. Ed era una cosa positiva, data la sua naturale repulsione per le persone. Aveva scoperto infatti parlando con lui che molte delle loro passioni erano in comune, e si era chiesta per la prima volta dopo tanto tempo se sbagliasse a non cercare di conoscere le persone.
Finora questa sua decisione non le si era mai ritorta contro: aveva evitato numerose vote di ricevere delusioni o di stare male per il tradimento di un amico. Le bastava Michael, ecco tutto.
Comunque, dopo aver riordinato le scarpe, il capo aveva voluto farle conoscere altri due dei suoi colleghi.

-Questa è Nicole- le presentò una ragazza dai capelli rosso scuro, chiaramente tinti, ed un pear sing al sopracciglio, che la guardava male, saettando lo sguardo tra lei e Jack.
Alexandra capì quasi immediatamente, ma di certo non si fece intimidire. Non era la prima volta che era costretta ad affrontare varie ragazza gelose, soprattutto avendo come amico Michael, che doveva ammetterlo, di certo brutto non era.

-Sono Alexandra- la guardò con tutto il disinteresse che riusciva a caricare in uno sguardo.

-Spero di troverai bene qui, anche se spesso tra dipendenti è difficile riuscire a trovarsi- si riferiva chiaramente al rapporto che avrebbe potuto formarsi fra lei e l'altro. 

-Okay, non intendo di certo chiederti di uscire a mangiare la pizza- l'altra tacé, dato che probabilmente non sapeva come ribattere. Il suo titolare, o meglio Hank, rise.
-Per favore, cercate di non uccidervi- dunque erano frequenti i litigi fra i dipendenti, almeno così Alexandra suppose. Effettivamente era chiaro come il sole che che quella ragazza il proposito di mostrarsi un po' più disponibile non avrebbe funzionato.
Jack rise, anche se non sembrava aver capito qual era il sottinteso espresso.

-Contaci- gli rispose e metà fra il serio e il divertito. Se non la provocava, lei non avrebbe fatto nulla.

-Grazie mille. Ci sarebbe un altro collega, ma viene qui poco spesso, ed è anche per questo che ti ho assunto-
-Non potresti semplicemente licenziarlo?- chiese lei, non del tutto convinta. cioè, anche a lei sarebbe piaciuto potersi assentare dal lavoro quando più le aggradava, ma non poteva, del resto l'avrebbero probabilmente licenziata. Quanto le sarebbe piaciuto in effetti poter mancare alla maggior parte degli appuntamenti con Ryan, che a dire il vero ormai non le dava più molto fastidio, ma con cui era ancora leggermente arrabbiata per la storia della rivista.
-Preferisco non farlo, ormai è dei nostri- Hank sorrise lievemente, come se provasse affetto per quell'uomo misterioso.
-Quindi anche se io non vengo non mi licenzi- azzardò. 
Nicole la fulminò con lo sguardo, mentre Jack sorrise. La prima probabilmente pensava che non era così apprezzata come l'altro collega assente, mentre il secondo probabilmente era divertito dall'affronto.

-Beh, diciamo che non è la stessa cosa- un sorriso apparve sul volto della rossa, chiaramente soddisfatta. Perché ce l'aveva così tanto con lei? Alexandra pensò che forse era così che si sentivano le persone disprezzate da lei.
-Capito. Altro da fare, oltre alle presentazioni?- chiese, non volendo insistere. Lei e il tizio misterioso si sarebbero conosciuti a tempo debito.
-Se vuoi puoi aiutare i clienti, altrimenti se vuoi puoi anche andare a casa- okay, Alexa non aveva decisamente mai trovato un lavoro così bello, e pensava che non ne esistessero, a dire il vero.

Non volle comunque tornare a casa per correttezza, e dopo aver aiutato nei loro acquisti due persone, cercando ovviamente di essere gentile, decise di tornare a casa.

Fu quello che vide poco prima di aprire la porta che la lasciò spiazzata.


No spoiler



Into the storm»Ryan ReynoldsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora