Dodicesimo Capitolo

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Dopo che Nath chiuse la chiamata, vidi Nicholas stranito, che iniziò ad annusare con lo sguardo rivolto verso l'alto. "Lara, usciamo fuori, adesso!" Mi prese da un braccio e saltammo fuori, correndo il più veloce possibile. Sentimmo un boato, vedemmo il tetto della casa che saltava in aria. Successivamente, cedette a pochi metri dai nostri piedi. "Cosa diamine è appena successo?" Chiesi, scombussolata da ciò che avevo visto. "Devono aver saputo da Erika che ero un loro nemico, o avranno scoperto te in qualche modo." Dopo aver sospirato, disse: "Però cazzo, la mia casa! Ora come farò? Dannazione!" Iniziò a sbattere i pugni per terra e ad imprecare in svedese. "Come facciamo adesso? Dove andremo?" Decisi di fermare quelle domande, prima che diventassero troppe. "Andremo a vivere a casa mia e di Nath. Sai, ci sono altre persone come noi e stiamo cercando di proteggerli da questi stronzi." dissi sorridendo e lui annuì, ma si bloccò di nuovo. "E come dovrei fare? Non ho né vestiti né documenti..." lo rassicurai, dicendo che con il tempo avrebbe ricevuto da dei conoscenti di Nathan un documento falso. Per quanto riguardava i vestiti, ne avrebbe potuti acquistare di nuovi. Si arrese, e mi porse la mano, per aiutarmi ad alzarmi da terra. Venimmo bloccati da un rumore in lontananza, era il rumore di un motore, anzi, di più motori. "Nicholas, ora io mi trasformerò, tu salimi in groppa, saranno venuti per controllare se siamo morti." dopodichè mi trasformai, e lui fece ciò che gli avevo detto. Iniziai a correre tra gli alberi, e quando pensai di averli seminati, ritornai umana. Sentii un freddo allucinante, essendo nuda, e Nicholas prontamente mi fece mettere il suo giaccone, rimanendo con solo un maglione. Il giaccone mi arrivava quasi alle ginocchia, dato che Nicholas era alto. Dopo un po' di camminata, entrammo in un negozio di abbigliamento vicino alla città, sorprendendo la commessa, date le condizioni in cui eravamo. Quando arrivammo alla cassa, pagammo con la carta di credito che Nicholas aveva nel portafoglio, in una tasca del giaccone. Presi una tuta, dell'intimo, un maglione e degli stivali, e prima di uscire chiesi alla commessa:"Ehm... potrei indossare i vestiti nel camerino? In questo momento ne avrei davvero bisogno..." dissi, facendo una risata forzata. Lei annuì, un pò incerta. "Adesso che si fa?" Mi chiese Nicholas, dopo essere usciti dal negozio."Andiamo alla stazione, e partiamo per l'Austria." dissi, sicura di me. "L'Austria?!"
Dopo aver fatto il biglietto, sempre con i soldi di Nicholas, salimmo sul treno. Il viaggio fu silenzioso e pieno di sguardi imbarazzati da parte di entrambi. Era tutto incasinato, ma noi eravamo lì, a ridere e a combattere il terrore. Arrivammo a casa, e appena aprii la porta, venimmo travolti da Nathan, che ci abbracciò. "Siete vivi! Non sapete quanta paura ho avuto, quando il telefono di Lara era irraggiungibile, ho temuto il peggio..." disse tra le lacrime. "Ah, Lara. Buon compleanno." Disse Nathan, dandomi un bacio sulla guancia. "Oh, è oggi? Auguri!" Disse Nicholas, che mi diede, a sua volta, un bacio sulla guancia. Dopo essere entrati, presentai a tutti Nicholas. Dalila, in particolare, rimase molto sorpresa. Alla fine incontrava la persona da cui il mio cervello veniva tormentato. Finalmente ero a casa, con accanto la persona che amavo. Mentre noi tre discutevamo sul virus, Nathan ci fece vedere alcune cose che aveva hackerato. "Nicholas, come avrai già scoperto, Erika, la tua ragazza fa parte della squadra dei nostri genitori, o meglio, ex-genitori." disse Nath, sdrammatizzando. "Non è più la mia ragazza..." disse Nicholas.
"Allora, la tua ex doveva già sapere che tu eri contro la campagna del virus, e che hai tentato di sabotarlo, ma inutilmente. Voleva farti innamorare di lei e quando ti avrebbe avuto in pugno ti avrebbe ucciso, ma per fortuna qualcosa è andato storto e si è limitata a tenerti all'oscuro della sua vita privata, finchè tutto non sarebbe passato." Nicholas abbassò lo sguardo. "Sospettavo che lei mi nascondesse qualcosa, ma non capivo cosa. Una volta ho origliato una sua conversazione al telefono, parlava di date, e di una sorpresa che avrebbe fatto abboccare il pesce, ma non capivo cosa intendesse. Ho capito solo una data: 15/04/16. Ma non mi sembrava nulla di sospetto."
Strano. Cosa sarebbe successo il quindici Aprile? Non ci riflettei più di tanto, perché Nicholas ricominciò a parlare. "Inoltre, ho scoperto che lei era incinta, l'unica cosa che mi dispiace è sapere che tra cinque mesi quando nascerà il bambino non avrà accanto un padre e avrà una madre crudele che chissà cosa gli farà. A pensarci mi vengono i brividi..." appena sentii quelle parole sbiancai totalmente. Non poteva essere, ero andata da lei un mese fa, e mi aveva detto che era incinta di tre mesi. Poteva aver mentito a Nicholas sul concepimento del bambino. Loro notarono la mia preoccupazione e si fecero seri. "Cosa succede Lara?" Mi chiese Nicholas. "Erika, quando ero a casa sua, mi disse che era incinta di tre mesi da te e che tu eri in Svezia da i tuoi familiari. Questo è successo un mese fa." Lui rimase sorpreso dalle mie parole.
"Ora si spiega tutto... Ecco perchè voleva affrettare il matrimonio, avrebbe potuto elaborare meglio la mia morte." disse, affranto. "Alla fine non era neanche mio figlio..." Dopo aver discusso, Nathan prese Nicholas in disparte, e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Subito dopo si diressero in cucina. Incuriosita, li seguii. Aprii la porta, e vidi i ragazzi tutti di fronte a me."Buon compleanno Lara!" Gridarono in coro. "Ragazzi... non ce n'era bisogno..." Nel trambusto, Dalila cominciò a parlare. "Eccome se ce n'era bisogno! Tu e Nathan siete le persone che ci hanno ospitato e ci hanno dato la possibilità di vivere una vita migliore. Siamo felici di festeggiare insieme a te." Passammo la sera a parlare e a mangiare tutti insieme. Verso la fine, con mio stupore e felicità, Nathan portò anche una torta. Quando fu il momento di andare a letto, però, rimasi un pò spiazzata. "Nicholas, mi dispiace, ma dovrai dormire nel letto di Lara, abbiamo esaurito le camere per gli ospiti..." disse con un sorrisetto sulle labbra. Lo aveva fatto per me. Nicholas avrebbe potuto dormire nella camera di Marco, ma Nath aveva mentito. Lo ringraziai con il pensiero, e mi diressi verso la mia camera, con Nicholas al seguito. La nottata fu alquanto imbarazzante, visto che nessuno dei due riusciva a chiudere occhio. "Sai, sono felice di averti qui con me, almeno ora so che stai bene." disse Nicholas, sorridendo e cingendomi il fianco con un braccio. Io gli sorrisi e mi appoggiai sul suo petto. "Invece io avevo paura di perderti, a causa di una pazza che ha mentito sul proprio figlio.
Dovevo capirlo, è una persona che ucciderebbe chiunque le capiti a tiro, e non vorrei che tu fossi uno di quelli. Sei importante per me." dissi, prima di addormentarmi insieme a lui.

*Spazio Autrici*
In questo capitolo troviamo un Nicholas a cui capita di tutto: la casa esplosa, il figlio non suo e la ex fidanzata pazza...che dire, fatelo santo! Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto. Buona giornata.

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