Passò un altro mese, eravamo a Febbraio, le condizioni climatiche erano sempre basse. Il vento sbatteva contro la finestra di casa e faceva molto rumore, abbastanza da svegliare la maggior parte dei ragazzi. Mi si avvicinò Dalila, che con voce assonnata mi augurò il buongiorno. Le preparai una tazza di latte e le chiesi come stesse.
"Tutto sommato bene, ma ho constantemente delle visioni. A volte sono belle, ma a volte pultroppo sono brutte..." Incuriosita, le domandai:"Cosa hai visto nelle visioni?" lei mi rispose:"Ho visto dei bambini correre verso una casa, con una donna ed un uomo che li chiamano. Uno dei bambini ha un viso familiare, ma non riesco a ricordare quando l'ho visto. In un'altra visione ho visto un incendio, ho sentito le urla di una ragazza, e poi ho visto qualcuno che la trascinava via." Dopo aver preso un grande respiro, mi disse una cosa che mi spiazzò: "In tutte queste visioni vedo sempre un lupo maschio, con gli occhi rossi e il manto bianco, che osserva le scene e poi inizia a correre verso le persone." Un licantropo dal manto bianco? Ognuno di noi ha il pelo diverso, ma stranamente, i ragazzi figli di genitori licantropi hanno un pelo differente dal mio...Ma certo! Questi sono licantropi a cui non hanno iniettato il virus. Se questo si inietta su qualcuno che era già un licantropo, può avere diversi effetti, come il cambiamento del pelo, e il non riuscire a controllare il proprio corpo. Dopo un'ora si svegliarono tutti, ed iniziarono a mangiare. Nel pomeriggio Nath scoprì qualcosa hackerando il sistema della W.L.C. . Una donna di nome Erika Lancastern era appena entrata a far parte di quella squadra. "Io questa ragazza l'ho già vista... Ah, ma certo! Lei è la nuova vicina dei nostri genitori. Erika è quella che ci sta provando con Nicholas, sicuramente sa già tutto. Dobbiamo fermarla prima che faccia qualcosa di azzardato." Disse Nathan.
"Cosa dobbiamo fare?" Domandai. "Dobbiamo ritornare in Austria." Dopo avergli dato del pazzo, io e Nath decidemmo di partire da soli, per evitare di destare sospetti. Partimmo la sera con la sua macchina ed arrivammo in tarda mattinata. Quando arrivammo, affittammo una camera di un hotel vicino al luogo in cui saremmo dovuti andare. Quando arrivai a casa di Erika, suonai il campanello. Per fortuna c'era solo lei in casa. Mi chiese chi fossi, e dissi di essere la sua nuova vicina, e che ero venuta per conoscere il vicinato. Lei, da brava ingenua, ci cascò e mi fece entrare. "Io sono Erika, sono felice che ci sia una nuova vicina a farmi compagnia. In questi giorni il mio ragazzo è dai suoi genitori in Svezia, e mi sento tanto sola." cantilenò. "Mi dispiace... come mai non sei con lui?" Chiesi, fingendomi curiosa. Da una parte ero felice che non era con lui, almeno per ora era salvo. "Non vuole che faccia troppi sforzi e per non farmi stancare, dopotutto sono incinta di tre mesi..." sbiancai appena sentii quella parola e mi chiese: "Stai bene tesoro? Sei sbiancata di botto." E ridacchiò come un'oca. "Sì sì, sto bene, devo aver preso freddo fuori. Comunque, vedo che stai per traslocare." Dissi, e lei con un'altra risatina mi rispose "Sì, abbiamo deciso con il mio Nicholas di trasferirci a casa sua, così dopo il parto ci sposeremo, ed avremo tutto l'occorrente a portata di mano." Cosa? Si sposeranno? Non è possibile, Nicholas non fa mai decisioni così affrettate. "Q-Quando vi sposerete?" Chiesi balbettando. "A fine agosto, almeno così saremo uniti fino alla morte già da subito." Morte. Una parola che mi trafisse il cuore e mi distrusse. Sentivo qualcosa che cambiava in me, e diventavo sempre più cupa. "Vabbè, io devo andare, il mio ragazzo mi aspetta." Dopo di questo, uscii e mi diressi verso l'hotel, senza farmi notare da quella pazza. Appena entrai nella camera, mi buttai tra le braccia di Nathan, singhiozzando. "Nath, non possiamo farci niente, lui è in Svezia dai suoi e lei, per giunta, è incinta al terzo mese." Lui sospirò e si sciolse l'abbraccio, dirigendosi verso la finestra, e aggrottò la fronte "Lara, vieni a vedere." stranita dall'espressione di mio fratello mi avvicinai. La W.L.C. era lì. "N-Nath, cosa facciamo adesso?" Domandai, e lui mi rassicurò, dicendo che non ci avrebbero presi, grazie ai documenti falsi e al cambio di capigliatura e non. Appena finimmo di prendere tutto, andammo alla reception e ridammo la chiave al responsabile. Infine, con la macchina, ci diriggemmo verso casa. Dopo ore di viaggio estenuanti, arrivammo dalla nostra vera famiglia. Appena ci videro ci chiesero come stessimo, e noi, come risposta, raccontammo tutto. "Lara, cosa è successo?" Chiese Dalila. "Erika è incinta di Nicholas, ma per fortuna lui è lontano da lei." lei fece un sospiro di sollievo e mi abbracciò. La sera verso notte fonda, eravamo rimasti solo io e Nathan nel salone, ed io frustrata gli dissi: "Sai una cosa, sono stanca di scappare a causa di quei pazzi che ci vogliono uccidere a tutti i costi. Sono stanca di cambiare personalità ogni volta che siamo in un nuovo posto e sono stanca di sentirmi ripetere che ho perso mia madre e mio padre. Vorrei solo riaverli indietro, e non vorrei essere un mostro mutante che si trasforma in un fottuto lupo." dissi incazzata. Nathan mi guardò con disprezzo e mi disse: "Sai una cosa, non solo tu sei nella merda, ci sono io come gli altri. Non solo tu hai perso la famiglia, ti ricordo che anche Dalila l'ha persa, ed è ancora qua con il sorriso in faccia. Non solo tu scappi da tutto, ti sembra che solo tu hai dovuto abbandonare il tuo mondo, anche loro lo hanno fatto, ma non smettono di sorridere e di pensare che almeno loro sono fortunati, non come quelli che sono stati uccisi, scappando. Prima di parlare, pensa a ciò che stai per dire. Ah, e poi noi siamo felici di essere dei mostri mutanti." Lo vidi andarsene con le lacrime agli occhi e chiudersi nella sua camera. Avevo detto una stupidaggine. Ero nervosa per il fatto che Nicholas si era già fatto una vita senza di me, e che stava aspettando un figlio da quell'oca. Povero bambino, perderà suo padre e avrà una madre che sicuramente farà degli esperimenti su di lui. Non dormii tutta la notte, pensando a come chiedere scusa a Nath per quello che avevo detto. Nel pomeriggio, mi arrivò una chiamata da Charlotte:
"Lara, ho bisogno di aiuto, dei ragazzini hanno accoltellato Joshua, ed ora siamo in ospedale, e lo stanno operando, ma non hanno il sangue di gruppo 0 negativo. Tu sai se qualcuno lo ha? Ti prego fammi sapere..." e così chiuse la chiamata. "Ragazzi!" urlai in casa, e tutti si avvicinarono a me "Cosa succede?" chiesero. "Un mio amico è stato accoltellato, e serve qualcuno che sia del gruppo sanguigno 0 negativo, qualcuno lo è?" Chiesi allarmata. "Io, Lara." Rispose Nathan con uno sguardo serio. Che importa, lasciamo da parte l'orgoglio. "Joshua è stato ferito, ed ha bisogno del tuo sangue per sopravvivere." Lo vidi sorpreso al nome Joshua, e mi disse di partire subito. Per questione di velocità andammo a Vienna con il treno e arrivammo all'ospedale con un bus. "Mi scusi, in quale camera si trova il signor Joshua Trämporn?" L'infermiera ci indicò la stanza e noi entrammo. Appena vidi Charlotte, le dissi che Nathan era del gruppo sanguigno di Joshua, e lei chiamò un infermiere per prelevarlo. Dopo cinque estenuanti ore, potemmo sapere in che stato si trovasse Joshua, e gli infermieri ci dissero che stava bene. Pensavamo di passare la notte lì, o almeno fino a quando Joshua non si svegliò. "Ragazzi..." disse con voce lieve. Tutti e tre ci girammo verso di lui. "Joshua, stai bene finalmente..." disse emozionata Charlie. Lo rimetterono la sera, dopo essersi assicurati che stava bene. "Allora noi andiamo ragazzi, è stato un piacere vedervi." Dissi, e con Nath mi diressi verso la metropolitana. Arrivammo a casa verso l'alba, e prima che Nath potesse entrare dentro casa, mi buttai su di lui abbracciandolo. "Scusami fratellone, non dovevo insultarvi, non è vero che sei un mostro, tu sei la persona più importante che abbia mai conosciuto, tu sei come un fratello di sangue per me, e sei la mia famiglia. L'unico mostro sono io, per averti detto quelle cose. Quel giorno ero arrabbiata per aver perso Nicholas, e perchè era già diventato padre. Non potevo accettare che lui mi avesse abbandonato, e quindi mi sono arrabbiata con la persona sbagliata. Sono una stupida, idiot-" venni bloccata dall'abbraccio di Nath, che mi strinse quasi facendomi male. "Ti avevo già perdonata dallo scusami fratellone. Capisco che sei arrabbiata per Nicholas, lo sarei stato anche io. Ma se ti senti giù qualche volta, parlane, non trattenerti, io ci sarò sempre." Mi prese in braccio e mi portò nella sua camera, dove dormimmo abbracciati.*Spazio Autrici*
Oggi ci siamo date alla pazza gioia con un nuovo capitolo molto lungo. Comunque abbiamo notato una persona che è tanto amata dalla protagonista. Erika. Come vi sembra questa ragazza che già porta in grembo il bambino di Nicholas? Fatecelo sapere con un vostro commento. Buona giornata.
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The Fighting Wolf
LobisomemIn tutto il mondo, ma specialmente in Europa, stanno scomparendo molte persone. Al loro posto sembra stiano comparendo dei canidi antropomorfi. Lara, una ragazza come le altre, si trova stranamente coinvolta in questa situazione. Come farà ad uscirn...