Mi sento un po' esaurita

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Se ne stava lì, possente, a fissarmi. Fermo, come se fosse protetto da una velata copertura che lo rendeva invisibile al mio giudizio, uno schematismo trascendentale lo proteggeva. Io, invece, me ne restavo nuda a priori, fenomenale e intorbidita dall'esperienza. 

Inarcò un sopracciglio. Aveva le labbra socchiuse. Si passò la mano tra i capelli. E tutti quei gesti che attrarrebbero qualsiasi ragazza. Ero persa, ero persa, ero persa, ero per...

"Bellezza, io ora devo andare. Ma..."

Non so neppure chi sei dissi.

"Lo saprai molto presto"

Ma non puoi lasciarmi! dissi. Ora che mi hai salvata, hai una certa responsabilità su di me, su ciò che diventerò, ciò che vorrei essere, completai col pensiero. Ma che importa, tutte queste memorie sono testimonianze di ragazze sottomesse a qualcosa che esiste solo nella loro testa. Cambio padrone, non cambio faccende. 

Le nuvole si ammassarono, grigiastre. Presto avrebbe piovuto.

"No, non s'ha da fare. Mi dispiace cara. Inoltre, non vedi? Anzi... Non senti?"

Un tuono.

"Non lo senti avvicinarsi? Faresti meglio a rifugiarti dentro casa finché sei in tempo"

Ma è solo un tuono!? dissi.

"No... Corri e riparati al più presto. Da questo, non potrò a salvarti io. Non sempre posso essere accanto a voi per confortarvi e fornirvi Lo Scudo. Quello con cui..."

Con cui cosa, non farmi paura dissi.

"... Con cui difendervi. Difendervi dalle trashate, Cristina!"

Come sai il mio nome? dissi

"Se solo sapessi... Non vorrai costringermi ad organizzare ed assistere al tuo funerale perché ti sei esposta ad un pericolo, che ti avevo detto di evitare?"

Cosa ci sarà di così spaventoso in un temporale? dissi. E comunque, non ho molte altre persone a cui importerebbe se morissi, presi il coraggio e dissi.

Dopo delle risatine, il suo sorriso si tramutò in un ghigno. "Ah, dolce Cri. Il trash è in agguato. Non è solo un temporale. Hai mai sentito parlare di... Antony di Francesco?"

No feci io, terrorizzata.

Fu vago nella spiegazione su cui gravava mistero, lasciava parecchie incoerenza nella storia al caso, non ti induce alla curiosità ma alla repulsione. 

Antony di Francesco... ripetei io terrorizzata.

"Sì. Si manifesta in entità naturali come i temporali. Ogni qualvolta che qualcuno lo nomina, si fa sentire chiaro e forte. Ora torna a casa"

Avrò mai l'occasione di vederti ancora? chiesi.

"Ti batte forte il cuoricino? Sei per caso innamorata di me? Mazza, sei proprio una sega!"

Ma come? dissi.

"Cerca di non morire. Non voglio vederti metri sotto terra"

Lui si voltò e s'immerse, ebbi l'occasione di vedere la sua schiena, raggrinzita dai muscoli pulsanti. 

Cosa avrei fatto? Sentivo un legame con questo ragazzo, di cui non sapevo ancora il nome. 

Decisi.

Mi buttai.

Cercai di aggrapparmi. 

Al suo piede. La sua mano. Il suo braccio. Il suo petto.

Lo presi.

Risalimmo in superficie.

Ero accollata al suo torso, nudo e forte.

"Che vuoi moscerinaaaa!" 

Resta con me! Urlai. Non puoi lasciarmi!

"Razza di ragazzina rachitica prepuberale! Controlla gli ormoni! Scollati trashona!"

Ci articolavamo, in un movimento unico, non avrei lasciato che l'ennesima cosa bella nella mia vita se ne andasse.

"Voglio venire con te!"

Caddi.

Sparì dalla mia vista,

ma non dalla mia mente.


Baby, lo sai che sei fottutamente perfetta?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora