Hawaii (Il Culmine)

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MUSICA CONSIGLIATA PER LA LETTURA

- Bitch, Meredith Brooks

- Hawaii, Tina La Vamp (chiariamola una volta per tutte!)

- Canzone per l'estate (Un milione di copie già vendute) - Skiantos

"Ma le camice con le tasche grandi sul petto, non ti fanno sentire le tette enormi?"

Le persone sembravano belle. Carine, perlomeno. I loro outfit erano trascurabili.

"No dai, dimmi che anche tu alle medie sputavi nei bicchieri delle tue compagne bitches per attacare l'AIDS"

L'odore trapanante di sudore misto a scoregge e quant'altro ci sia di nel repertorio gassoso all'interno dell'essere umano che si vibrava nell'aria finora era svanito, lasciando posto a una dolce fragranza di nulla.

"Hai mai fatto un frullato? Sai, è molto simile a fare una sega ad un uomo"

La conversazione era una delle migliori, le risate più sincere.

Ma arrivò presto una voce, una che tra le altre voci spiccava, infastidita, fastidiosa. Pronta ad attaccare.

"Sì, certo, un umorismo sopraffine, limitati a fare più seghe che saghe, Erin. O dovrei dire Jamie. Jamie McGuire"

Era Matteo.

Era tornato.

Con Roodie e Prileniae al suo fianco.

No, Matteo, lei è buona, sta con noi. Non è un disastro dissi

Prileniae sussultò a sentire la parola disastro. "Va eliminata, Matteo. "Disastro"... Sai anche tu quel che significa, smettila di ignorarlo"

Roodie intervenne: "Sì, dai. Ti compatiamo emotivamente ma devi..."

"Smettetela! Entrambi! Sono io il protagonista di tutto questo, io l'eroe greco tormentato. E tu, Cris, se non vuoi che mi arrabbi, alzati e vieni via lentamente"

Ma Matteo, è un'amica. Non vuole farci del... dissi.

A quel punto, Jamie, quella che conobbi come Erin, si alzò di scatto, estrasse un libro.

"Oh, oh, non diamo inizio ad una cat fight" fece Roodie.

"Qua, sei tu il trashone, ovvero colui che ha un nome che si potrebbe tranquillamente trovare in un romanzo di genere pseudo-dipostico post-apocalittico fantaprogressive neolution exterminate. Sta zitto, poppante!" fece Jamie? Erin! Erin? Jamie!

La copertina del libro raffigurava un ragazzo e una ragazza che limonavano, impressa sopra di loro, una scritta rosea in caratteri barocchi che diceva "Una meravigliosa bugia". Lo mostrò ai tre, con aria beffarda, o un ghigno, o un sorriso storto, facendolo oscillare un pochettino a destra e a sinistra.

Lo lanciò in testa a Roodie, che cadde a terra, implorando pietà, implorandole di smetterla, pregandola di lasciarlo stare. Matteo si abbassò per vedere come Roodie fosse ridotto.

"Roodie, cosa senti? Cos'hai?"

"No... No..." Si lamentava, piangeva. Era in posizione fetale, che tastava la ferita in fronte. "Sono qui dentro, loro, sono qui"

"Cosa, Roodie, cosa?"

"Le voci, riecheggiano voci. Voci che mi parlano di lenzuola fresche e pigiami nuovi. Matteo, aiuto, fermale. FERMALE!"

Jamie ridacchiò tra sé e sé:"Non puoi fermarmi, non oggi, Matteo, non oggi"

Mi alzai, e le mie farfalle nello stomaco con me, a ripararci tra le braccia di Matteo, mentre Prileniae cercava di confortare Roodie.

"Frankenstein, Mary Shelley, prima edizione 1818, seconda 1831, scritto durante il 1816 e il 1817, quando Mary aveva 19 anni..."

Gli elencava il nome di qualche classico letterario, ma era tutto inutile.

"Tié, prendi il mio cappotto" disse Matteo.

Odora di te dissi.

"Ma perché questa percezione olfattiva che manco un Terrier..."

Se puzzassi, non mi dispiacerebbe. Hai un buon odore anche quando sudi dissi.

"Mai come ciò che tu mi suggerisci: profumo delle lenzuola profumate di bucato"

Davvero? chiesi

"In realtà, no"

Jamie rise beffarda osservando la folla disperdersi; chi si coalizzava per andare a sbattere contro i cancelli del locale, con i body guards che tentavano di rimandarne indietro il più possibile a suon di pugni, calci e spintoni, chi prendeva per mano, abbracciava, si riparava, usava come scudo la persona vicina, la persona amata, un amico, chi si serviva unicamente delle proprie gambe e il fiato che aveva in corpo per fuggire, indietro, verso l'autostrada, affollata. Di cadaveri.

Le macchine non si fermavano di certo, che fretta! È in quel momento che tra un uomo e un gatto che viene investito di notte per strada non v'è differenza. A quanto pareva, molti gatti, molti uomini. Molti minestroni. Le figure informi a terra si articolavano in un movimento verso l'altro esalando l'ultimo gemito, e, se ancora fortunati ad avercelo, muovevano ciò che restava del braccio, collegato ancora alle frattaglie di cervello in qualche modo: un nervo, un tendine, qualcosa del genere insomma. Un paté di cervella ancora in grado di comandare un minestrone di corpo.

In tavola è pronto!

Alla fine, non si dimostrarono così minacciosi...

"Con le giuste alleanze, si arriva dove si vuole, non è così, Matteo? Tu sì che sei un esperto di alleanze! Con questa innocua cosina... Dalla a noi!"

"Solo io posso chiamarla Cosina, Cosona! Il suo nome è Cristina Chiperi. E tu, Jamie McGuire, non sei che un granello di polvere in confronto a lei. Lei ha di che raccontare, invero, e ciò che tu dici non è altro che un'eterna via crucis verso l'oblio, che si è formato nel mio cervello a forza di ascoltarti!"

A quel punto, Jamie divaricò le gambe. Vi fu una sorta di vibrazione nell'aria, accompagnata da fetore: qualcosa del tipo carne andata a male. Solo ingredienti freschi! E Jamie si vibrava nell'aria, mentre un cumulo di nubi si avvicinava a lei, sovrastato da tenebre.

Matteo sbottò. "Flatulenze vaginali..." disse.

"Cris... Era una trappola. Dovevo immaginarmelo. Gli Ensiferum mica vengono in un buco di città a caso! Doveva esserci qualcosa sotto, non sono stato abbastanza prudente, non avrei dovuto portarti. Volevo solo che guarissi..."

Non preoccuparti Matteo, apprezzo il tuo tentativo. Se ora morirò, morirò qui accanto a te dissi.

"Ma non capisci, non è solo questo..."

Cos'altro può essere? chiesi

"Vedi..." iniziò con aria malinconica, per poi riprendere con un tono di rimprovero. "Ma te non sai proprio nulla di tutto questo? Jamie McGuire? Antony di Francesco? Come puoi non conoscere questi nomi, avanti!"

Mi dispiace, non mi dicono nulla dissi.

Intanto, Jamie si fece grande nel cielo tra le nuvole.

Mi strinsi a Matteo, mentre qualcuno aggiungeva le spezie al minestrone, che ancora bolliva.

Baby, lo sai che sei fottutamente perfetta?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora