Lascio cadere le lamette nel carrello.
Mi passo una mano sul mento.Non c'è un pelo.
Prendo anche la schiuma da barba.
Magari la mia copertura reggerà di più.Mentre pago la cassiera mi scruta e poi guarda le lamette.
La prossima volta cambio supermercato.In questo momento vorrei essere un altro tipo di ragazzo.
Anzi vorrei sempre essere un altro tipo di ragazzo.Uno di quelli pieni di amici.
Uno di quelli che le ragazze si girano a guardare perché è bellissimo e non perché lo vogliono prendere in giro.
Vorrei essere quel tipo di ragazzo che si sveglia con un sorriso perché la sua vita ha un senso.
Uno di quei ragazzi che al supermercato ci va per comprare le cose necessarie per una serata tra amici e non delle lamette per tagliarsi.Ma non lo sono.
Mi faccio schifo.
E faccio schifo a tutti.Appena uscito dal supermercato butto via il sacchetto e infilo tutto nello zaino.
Mia mamma non dovrebbe essere a casa ma voglio essere prudente.Appena svolto l'angolo mi si mozza il fiato.
In fondo alla strada c'è lui.
Giuseppe ha 19 anni, due più di me. L'anno scorso l'hanno bocciato.E lui mi perseguita ancora.
Alto, spalle larghe e occhi color nocciola. È un mostro.Instintivamente mi volto e inizio a correre.
Dovrò fare la strada lunga ma ora non mi importa.Appena mi chiudo la porta alle spalle riesco a respirare.
Mi accerto che nessuno sia in casa e vado in camera.
Butto via la scatola delle lamette e ne prendo una.Mi tolgo la maglia e mi cade l'occhio sullo specchio.
Mi viene da vomitare.
Sono troppo magro, senza un filo di muscoli. L'apparecchio e gli occhiali peggiorano ancor più la situazione.Tiro su con il naso.
Piangere fa parte della mia routine ormai.Prendo la lametta e mi guardo i polsi.
Su quello destro ci sono più tagli ma si stanno cicatrizzando in fretta.
Quello sinistro è più sano.
Lo incido una, due, tre volte e poi mi fermo.Il sangue sgorga e l'asciugamano ormai è completamente rosso.
Quelle piccole goccie che escono dal mio braccio mi fanno sentire un po più sollevato.Come se col sangue se ne andasse anche un po di dolore.
Ma io sono fatto di dolore.Per farlo sparire tutto dovrei morire.
Ci ho pensato più volte.
Ma non ho mai trovato il coraggio.'Sei un codardo' la voce di Giuseppe che me lo urla mentre mi tira un calcio nello stomaco mi rieccheggia in testa.
È vero sono un codardo.
Nulla di più nulla di meno.
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Lasciati amare || Salveppe (Completa)
Fiksi PenggemarSalvatore si odia. È uno sfigato. Odia il suo corpo e il suo viso. Giuseppe è troppo sicuro di sé. Bullizza ogni giorno Salvatore portandolo a tagliarsi. Poi un giorno tutto cambia. 03.01.17 #519 in fanfiction