Sette, 2003

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Il rapporto tra i due bambini non era più lo stesso da qualche tempo. Federico si allenava sempre di più, lui le aveva detto che aveva iniziato a giocare per una squadra di livello più alto e che gli allenamenti erano più seri, frequenti ed intensi. Approfittava dei giorni liberi per riposare e fare i compiti, raramente scendeva per strada a giocare con Alessia contro il muretto.
La bambina era un po' triste di questa cosa, perché il giocare con Federico era diventato per lei quasi un'abitudine e sentirlo ultimemente così lontano da lei, la faceva sentire trascurata e sola.
Ormai si divertiva solo con lui e quando gli chiedeva il perché del fatto che si vedessero meno, le ragioni di Federico erano così innocue che Alessia non riusciva ad esprimere il proprio rammarico, il proprio disappunto o la propria tristezza. Il bambino le diceva che fare il calciatore professionista era il suo più grande sogno e, per realizzarlo, non poteva che accettare le offerte che gli arrivavano dalle diverse squadre sempre più ambiziose. C'era bisogno di sacrifici e di certo non poteva trascurare la scuola.
Non voleva che lui rinunciasse al suo sogno per dei suoi capricci e nemmeno che togliesse tempo ad altro per quel motivo. Così si accontentava delle poche volte al mese in cui potevano tirare due calci al pallone insieme, ma non mancavano i momenti in cui pensava alle giornate mancate che prima trascorrevano assieme.
A volte si vedevano nel centro del piccolo paese, dove tutti i bambini giocavano nel parco a nascondino. Lui tornava dall'allenamento e loro due si limitavano ad un saluto, poi Federico passava un po' di tempo con gli altri suoi amici. Questa cosa la rendeva triste, ma non poteva fargli sapere niente del proprio stato d'animo poiché non poteva pretendere niente da lui.
Alessia aveva fatto diverse domande agli altri bambini e ai suoi genitori su dove fosse il posto in cui Federico si allenava e aveva scoperto trovarsi in un paese poco lontano da lì, ma comunque non accessibile se non in macchina per una bambina come lei. Le sarebbe piaciuto vedere Federico in azione...
Così le toccava aspettare una cosa che avveniva raramente e fare i conti con il distaccamento, perché lei a Federico era affezionata.
Ogni tanto metteva in pratica quello che le era stato insegnato fino a quel momento da lui, ma dopo poco interrompeva i suoi palleggi in maniera sconsolata, perché sapere che l'altro le avrebbe corretto certi sbagli e che in quel momento non era lì a farlo le metteva addosso malinconia. Riprendeva il pallone fra le mani e poi tornava in casa dopo averlo abbandonato in giardino.
Il suo amico si stava allontanando da lei.

(Un)forgettable - Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora