Capitolo 12

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Brandon's pov.
"Mi era mancato il sesso con te" sorride maliziosa mentre raccoglie il reggiseno dal pavimento.
"Non dici nulla tesoro?" Mi guarda intensamente.
"Non chiamarmi così" rispondo freddo.
"Ti piaceva però quan-"
"Smettila" la interrompo. "Non succederà mai più"
Il suo sguardo si indurisce.
"E perché? Per quella bambinetta?!" Si alza dal letto e si avvicina a me, che sto recuperando le chiavi di casa e il cellulare dalla scrivania bianca.
"Dai Brandon, parla!" Alza la voce. "È per quella sciocca bambinetta che non vuoi venire a letto con me?!"
L'afferro dal braccio e lei si irrigidisce sotto il mio tocco.
"Non chiamarla così" sussurro a denti stretti.
"Ti sei.. Ti sei innamorato di lei..?" Chiede abbassando la voce ma tenendo comunque lo sguardo fisso nel mio.
Allento la presa.
Mi sono innamorato di Alyssa?
"Vai via Brandon" dice a pochi centimetri da me.
Avvicino le mie labbra alla sua fronte, le lascio un leggero bacio e i nostri occhi si incontrano: le sue lacrime minacciano di uscire.
Mi avvio verso la porta della stanza e quando mi giro un'ultima volta verso Jessica, lei si siede sul bordo del letto dalle lenzuola blu scuro disfatte, mentre con la mano destra si affretta ad asciugare le lacrime che le bagnano il viso.
Non volevo succedesse questo, non voglio che soffra per me.
Ho amato Jessica, ho amato tutto di lei. Ma è finita, non provo più niente nei suoi confronti se non affetto.
Non posso e non voglio dimenticare quello che mi ha fatto.
Mi volto e finalmente esco da quella casa.
Prendo una boccata d'aria fresca e tiro un sospiro di sollievo.
Devo dimenticare ciò che è successo poco fa, è stato un errore. Un errore stupido.
Ma quando ho visto quel coglione di Chad stringere i fianchi di Alyssa, su quella panchina, questo pomeriggio, ho perso la ragione. Passavo per caso di lì, volevo solo fare un giro per la città ma sono finito per raggiungere Jessica a casa sua ed è successo ciò che è successo.
Però giuro, non ho smesso un secondo di immaginare il corpo della bellissima ragazza dagli occhi verdi al posto di quello di Jessica. Immaginavo le sue labbra sulle mie, le sue mani a contatto con il mio corpo, la sua voce che sussurrava il mio nome ad ogni movimento. Invece non era lei, era Jessica. E io sono uno stronzo, faccio schifo.
Mentre cammino per tornare a casa continua a ripetersi la voce di Jessica che mi chiede se sono innamorato di Alyssa.
No.
Non posso essermi innamorato di lei, non era questo il piano.
Però il suo profumo, la sua voce, il suo sorriso. Dio quanto la voglio.
Come faccio ad allontanarmi da lei? La devo tenere al sicuro, e per quanto possa essere l'unico capace di farlo sono anche il motivo per qui potrebbe essere in pericolo.
La suoneria del mio cellulare mi richiama dai miei pensieri.
È Rob.
Ignoro la chiamata, non ho novità e non ho voglia di sentirmelo sbraitare al telefono.
Rimetto il cellulare in tasca e proseguo verso casa.
"Brandon!" Una voce femminile. Mi giro lentamente.
"Ciao Tamara" la saluto fermandomi e aspettando che si avvicini.
"Come stai?" Mi chiede.
Una merda sto. Credo di essermi innamorato della tua amica, che sta con quel coglione e sono andato a letto con la mia ex, per cercare di dimenticare dei maledetti e
bellissimi occhi verdi.
"Bene" sorrido. "Tu come stai?"
Bryan mi ha raccontato che hanno litigato, ma non mi ha detto perché. Ultimamente è scontroso con tutti, sia con me che con i suoi, probabilmente anche con lei e avranno litigato.
"Bene" non so chi dei due menta meglio.
"Devi far qualcosa o hai tempo per un caffè?" Mi propone sorridendo. In realtà l'unica cosa che vorrei fare è stare sul letto ad ascoltare musica ad alto volume per non sentire i pensieri che vagano per la mia mente, ma non me la sento di rifiutare.
"Certo" lei sorride soddisfatta.
Prendiamo posto al bar più vicino e aspettiamo il cameriere per ordinare.
"Ditemi" sorride cordialmente il ragazzo moro con un bloc-notes tra le mani.
"Per me un caffè" dice Tamara.
"Anche per me" dico io.
Il cameriere annuisce e rientra per preparare i caffè.
"Allora.. Come ti trovi qui a San Francisco?" mi chiede sorridente.
"Bene, mi piace la città e mi sento più a casa qui che a New York sinceramente" ed è vero. Da quando sono qua mi sembra di aver trovato il mio posto nel mondo, ho conosciuto Alyssa e per il resto mi trovo davvero bene.
"Sono contenta" dice.
Veniamo interrotti dal cameriere che posa sul tavolino di ferro battuto e vetro due tazzine, poi se ne va.
Tamara torna a guardarmi dopo aver ringraziato il ragazzo e sorride.
"Senti, non voglio girarci molto intorno" dice. "Cosa provi per Alyssa?"
Il battito del mio cuore accelera solo al sentir pronunciare il suo nome. Ma cosa mi fa quella ragazza?
"Cioè?" Cerco di mostrarmi indifferente ma non riesco a nascondere il sorriso che mi spunta solo pensando a lei.
"Guardati, sorridi solo a sentirla nominare" sorride anche lei.
"Tamara.. Te lo dico sinceramente: non lo so" prendo un lungo respiro. Devo tirare fuori tutto, tengo da troppo i miei sentimenti per me.
"Non so cosa provo per lei, ma so di non averlo mai provato prima. So che sono qui da poche settimane, che non la conosco veramente, che lei ha un fidanzato, ma diamine quella ragazza a qualcosa che nessun'altra ha" prendo una bustina di zucchero e la svuoto nella tazzina. Mi sento a disagio, ma allo stesso tempo so che Tamara è davvero interessata a ciò che ho da dire.
"Quando la guardo.. I suoi occhi sono così belli, è tutto bello in lei" giro il cucchiaino nel caffè per sciogliere lo zucchero.
"Lei prova lo stesso, Brandon" dice sorridendo.
Alzo in fretta lo sguardo su di lei per capire se dice la verità.
"Davvero?"
"Si.."
"Ma?" Chiedo. Lei sospira poi continua.
"Ma c'è Chad, lei gli vuole bene e non riesce a chiudere con lui, si conoscono da tanto tempo e non vuole farlo soffrire" dice portando la sua tazzina alle labbra.
Se solo sapessero chi è davvero quel Chad.
"Ma non l'ho mai vista guardare qualcuno come guarda te" sorride di nuovo.
Passiamo un'oretta a ridere e scherzare insieme. Parliamo di Alyssa e mi racconta qualche aneddoto divertente su di lei, che sono sicuro non vorrebbe che io sapessi, io parlo un po' di New York e finiamo con toccare l'argomento "Bryan".
"Quindi tu credi sia solo un periodo stressante per lui?" Chiede speranzosa.
"Si, conosco bene Bryan ed è solo giù di corda, è innamoratissimo di te, non fa altro che parlare di quanto è bella Tamara, di quanto è fantastica e quanto stia bene con lei" dico tranquillamente "davvero, non preoccuparti" la rassicuro. Lei ride leggermente e spero di averla tranquillizzata almeno un po'. Devo ammettere che è davvero una ragazza simpatica, spontanea e gentile.
La riaccompagno a casa e mi abbraccia dolcemente.
"Stai attento con Alyssa, okay? È la mia migliore amica e ti castro se la fai star male!" Mi dice ridendo.
"Non vorrei mai farla soffrire" le rispondo, ed è davvero così.
Mi sorride ed entra in casa senza aggiungere altro.
Sorrido pensando a ciò che mi ha detto di Alyssa. Lei prova tutto ciò che provo io. Ancora non ci credo.

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