Capitolo 18

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Alyssa's pov.
"dove diamine sei?"
"sono in ritardo, ci vediamo direttamente a scuola" farfuglio nel vano tentativo di pettinarmi decentemente i capelli.
"okay, a dopo ritardataria" mi prende in giro Tamara.
Stacco la chiamata e poso il cellulare su ripiano del lavandino.
Sta mattina non ho sentito la sveglia e così mi ritrovo a correre la maratona per cercare di non arrivare troppo tardi a scuola. Ovviamente, il mio tentativo, è inutile. Sono le otto meno cinque.
Rinuncio a truccarmi per non perdere altro tempo e scendo di corsa le scale.
"Vuoi un passaggio?" La testa di Theo sbuca dallo stipite della porta della cucina.
"Sì ti prego!" Rispondo quasi emozionata per la gioia fermandomi di colpo. Lui ridacchia, poi prende la giacca di pelle nera e le chiavi dell'auto.




"Allora... Hai parlato con Brent?"
"Brad" lo correggo.
"Sì lui"
Se solo il semaforo non fosse rosso, probabilmente avrei evitato questa domanda scomoda di mio fratello.
Giocherello nervosa con la cintura di sicurezza dell'auto non sapendo bene cosa rispondere.
Decido di essere sincera.
"in realtà no"
"e perché?"
Ci penso un attimo su.
"non lo so, in questi giorni sono molto impegnata e non ho nemmeno il tempo di pensare a lui, figurati di parlarci" dichiaro con poca sicurezza.
In realtà, ha invaso i miei pensieri fin dal primo giorno che l'ho visto.
"ti piace, non è così?" dice.
Non rispondo, mi sento colta in fallo.
Lui sorride soddisfatto sapendo di aver fatto centro.
Mi piace Brandon?
Theo accosta e spegne la macchina. Lo guardo confusa mentre slaccia la cintura e si vota verso di me.
"Theo rimetti in moto, cosa fai? È tardi!"
"oggi non vai a scuola, pera. Andiamo a fare un giro e passiamo la giornata insieme, é tanto che non lo facciamo" mi sorride dolcemente.
"Theo.."
"dai, ho il giorno libero oggi, e non ho nulla da fare e se tu salti un giorno non succede nulla"
Ci pensai su un attimo. Aveva ragione, era tanto che non passavamo un po' di tempo insieme.
Ho sempre avuto un buon rapporto con Theo, mi è sempre stato accanto. Ricordo che quando frequentavo l'asilo un bambino mi aveva dato un bacio sulla guancia e io, disperata, ero corsa da lui. Theo era piccolo ma comunque più grande di me e voleva picchiare il piccolo Luke, perché nessuno poteva toccare la sua sorellina senza il suo permesso e lui non l'avrebbe dato a nessun bambino.
Mi ha sempre protetta.
"lo dici tu a mamma?"
"lo sai che sono il figlio perfetto, non farà storie, ne sono più che sicuro" sorrise soddisfatto.
Fece ripartire l'auto e, finalmente, sorrisi anche io.

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