Keren

17. Un vestito rosso

Non posso ancora crederci.
Dopo tutti questi anni non avrei mai pensato di rivederlo, invece eccolo lì che dorme sul divano.
Ha una faccia da angioletto, amo i suoi capelli biondi che gli coprono la fronte e i suoi meravigliosi occhi azzurri.

Non mi rendo conto di quanto tempo resto a fissarlo che lui si sveglia e mi guarda con un sorriso sotto i baffi.

D: Sono così bello?
K: Non dire stupidaggini. Avevi qualcosa sulla faccia
D: Cosa?
K: Boh non lo so, un po' di modestia. Devi averla persa, mi dispiace
D: Ehi scema

Mette entrambi le mani sui miei fianchi e mi trascina a sé.
Mi ritrovo sul divano al suo fianco.
Lui mi circonda con il suo braccio e mi accarezza i capelli.

D: Mi mancano queste cose

Mi alzo bruscamente.

K: Non farmelo ripetere
D: Okay hai ragione. Non ti darò più fastidio

Si alza e va in bagno senza degnarmi di uno sguardo.
Ma cosa dovrei fare?

Bussano alla porta.

~Chi è?~
~Simone, apri~

Apro la porta e vedo Simone con uno sorriso stampato sulla faccia.

E: Grazie a Dio stai bene. Quei bastardi ti hanno ferita!

Mi indica il collo.

E: E ti hanno anche tagliata i capelli
K: Ma non ti devi preoccupare, io sto bene
E: Io non ho potuto fare nulla, se non ci fosse stato quel ragazzo, saresti morta
K: Lo so..

Mi abbraccia e capisco che sta quasi per piangere, ma prima che possa farlo arriva Dario.

D: Ehi, tu devi essere Simone
E: Si, grazie per tutto quello che hai fatto per lei, te ne sono grato
D: Non devi ringraziarmi
E: Invece devo. Oggi usciamo con dei nostri amici, potresti venire anche tu
D: Beh non lo so
K: Non sei obbligato
D: Allora vengo
E: Perfetto, allora dammi il tuo numero così ti chiamerò per avvisarti
D: Okay

Io e Simone stiamo quasi per andarcene quando Dario mi ferma per un braccio, senza farsi vedere da Simone, si avvicina e mi sussurra all'orecchio:

"Non riuscirai a dimenticarti di me"

Non posso fare altro che arrossire.
Sono spaventata da quelle parole ma anche un po' felice.
Sono felice del fatto che lui mi ami ancora, ma questo non va affatto bene, non farò altro che farlo soffrire.

Durante tutto il tragitto verso casa Simone mi tiene per mano così forte che sembra che non voglia lasciarmi più, che abbia così tanto bisogno di me e che abbia paura di perdermi.
Ad un certo punto smetto di camminare.

E: Che hai?
K: Mi dispiace
E: Per cosa?
K: Per farti preoccupare sempre
E: Vieni qua

Allarga le braccia, io mi appoggio sul suo petto e lui abbraccia per poi darmi un bacio sulla testa.
Anche lui sa come far sentire protetta una ragazza.

E: Ora torniamo a casa e tu ti metterai qualcosa di elegante
K: Cosa? Ma lo sai che non fa per me. Non voglio
E: Tanto lo metti, non fare la bambina

Arrivati a casa Simone mi mostra il vestito che devo indossare.
Un lungo vestito rosso.
No, ti prego.

K: Ma chi l'ha scelto?
E: Elena, Alice e Martina
K: Ma voi siete matti

Suona il campanello.
E: Devono essere loro
K: Chi?

Apre la porta.
Sono Elena e Martina ed entrambe indossano dei vestiti molto eleganti.
Charlie indossa un vestito blu chiaro che si intona ai suoi occhi e che le arriva alle ginocchia.
Mentre Martina un vestito lungo blu, ma molto più scuro.

E: Siete bellissime, entrate
C: Grazie..ma Martina! Non sei ancora pronta!
K: Ma io non me lo metto quel coso
C: Dai forza, ti aiutiamo noi
M: Vieni su
K: Non potete costringermi

Eren's pov
Elena e Martina la trascinano con la forza nella camera.
È bellissima quando fa la testarda.

Mi preparo anch'io mettendomi uno smoking nero.
Attendo con impazienza, ormai stanno in quella camera da più di un'ora.

Finalmente escono e io non posso credere ai miei occhi. Sono incantato da tanta bellezza.
I suoi capelli corti sono lisci e hanno dei piccoli boccoli alle punte, ma non posso fare altro che ammirarla in tutto il suo splendore. Il rosso le dona.

E: C-con questo abito stai benissimo
K: G-grazie

Elena e Martina battono il cinque in segno di vittoria.

E: Andiamo madame?
K: Si

Raggiungiamo il locale, un posto molto raffinato.
Noto il suo sguardo stupito nel vedere i suoi amici vestiti in quel modo.

E: Ti piace?
K: Non mi dispiace

Fra loro c'è anche Dario, che sembra fissare Martina e questo mi da un po' fastidio.

Ci sediamo al tavolo e Martina inizia a raccontare dell'accaduto.
Ad un certo punto tutti si girano verso Dario.

C: Ma lui ha qualcosa di familiare
W: Hai ragione!
TM: L'avevo notato anch'io
K: Beh, lui potrebbe sembrare un mio sim, ma non lo è. Quindi zitti
C: Si! Dario Lampa
D: Di cosa parlano?
K: N-niente. Sh raga
C: Conosci The Sims?
D: Si e allora?
C: Il Dario Lampa di cui parliamo è stato il primo sim che ha creato e tu gli assomigli parecchio

Dario Lampa?
Ma certo..il suo ex.

E: Ma quindi tu sei..Dario? Quel Dario?
D: Esatto, finalmente mi hai riconosciuto

Come ho fatto a non riconoscerlo, non è cambiato molto.

E: Cosa ci fai qui?
D: Mi sono trasferito da poco, avevo bisogno di cambiare aria e sono venuto qui a Milano
E: Che assurda coincidenza..

Il fatto di rivederlo non mi va giù. Prima lui e Martina erano molto più che amici e non sopportavo l'idea di quei due insieme. Riaverlo tra noi non può farmi affatto piacere, potrebbe piacergli ancora Martina e cercherebbe di portarmela via.

E: Dario ti va di parlare un po' a quattr'occhi?
D: Certo

Usciamo dal locale e lui si accende una sigaretta.

E: Sei ancora innamorato di lei?
D: Perché me lo chiedi?
E: Rispondi
D: E anche se fosse
E: Non ti avvicinare a lei, io sono il suo ragazzo, tu ormai sei solo il passato
D: Non credo proprio
E: Che vuoi dire?
D: Il fatto che lei abbia creato un sim con il mio nome dovrebbe farti capire che io sono molto importante per lei. Lei non mi ha mai dimenticato e non lo farà mai

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