E se non fosse solo un sogno?

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Prologo.

15 Dicembre 2018

«Durante questa stessa notte Marcello fece un incubo molto orribile su uno dei suoi amici, la scena sembrava cosi vera al punto di svegliarsi spaventato e impaurito. Aveva sognato Antemia, stesa su un pavimento ricoperta di sangue. Secondo lui era morta.
Lei è una sua carissima amica, molto buffa e burlona ma con un grandissimo cuore, insomma una brava persona.»

                                        I
Marcello
"Fortunatamente quando mi svegliai era mattina, mi alzai nel panico più totale e subito mandai un messaggio nel gruppo whatsapp dove raccontai del mio sogno e spiegai cosa successe.
Il gruppo era composto da ben 9 membri. Tutti noi ci conoscevamo oramai da tempo, addirittura chi dall'età di 5/6 anni. Insomma la nostra era davvero una bella amicizia.
Mi stirai i capelli e mi vestii per uscire di casa. Ceraci di scegliere quali scarpe fossero più adatte per uscire tra le 25 paia di copri piedi che mi ritrovavo. Nel frattempo la compagna di mio padre cominciò a pormi 400 domande su dove stessi andando.
Indossai le mie amate Air Force bianche e la salutai per dirigermi verso il punto di ritrovo.
Non era la prima volta che facevo sogni strani. Più che ricordi sembravano anticipazioni su cio che sarebbe accaduto in futuro. Difatti mi capitò più volte che ciò che vidi durante la notte si avverò nella vita reale, peccato che nessuno mi abbia mai creduto. Però, era la prima volta che feci un incubo e questo mi angosciava.
Notai che in loro c'era anche qualcosa di diverso. Allora decisi di incontrarli tutti al Mc Donald's vicino casa. Infondo abitavamo tutti vicini. Arrivato sul posto c'erano soltanto; Camila, Welath, Ana e Vesna. Erano presenti soltanto 4 persone e al appello mancava anche Antemia. Gli altri restanti membri avevano avvisato che sarebbero mancati al incontro per altri impegni.
Trovai strano che Antemia non avesse nemmeno letto e risposto ai messaggi. È sempre stata la prima a visualizzare tutti i nostri lunghi testi somiglianti a poesie o ad ascoltare i vocali dove esplicitavamo i monologhi delle nostre vite."

Vesna
- "Qualcuno sa che fine ha fatto Antemia?" Domandò.

Camila
- "Io non ne ho idea." Rispose.

Welath
- "L'ultima volta che l'ho sentita è stato due giorni fa." Continuò. "Potremmo andare a mangiare qualcosa al Mc nel frattempo, ci raggiungerà poi dopo."

Tutti annuirono e si avviarono verso le cassiere incapaci del fast food.
Antemia, essendo una ragazza molto premurosa nei riguardi delle persone, Marcello trovò molto strana la sua assenza.
Inoltre da non dimenticare che se c'era di mezzo il cibo quella ragazza partiva in quarta.
Marcello non era l'unico ad essere preoccupato per la scomparsa della ragazza, lo erano tutti.
D'altronde adorava andare al Mc e trascorrerci il tempo in compagnia degli amici e dei famigliari.
Forse il sogno del ragazzo era davvero reale?
Non sapevano più a cosa pensare perciò decisero di distrarsi un attimo sgranocchiando qualcosa prima di prendere una decisione sul da farsi.
Come suo solito, Ana mangiò un bordello di cose eppure continuava ad essere magra come uno stuzzica denti. Ormai si sapeva, aveva un dono particolare.
Il metabolismo di un colibrì.

Welath
- "Hai una fortuna così grande!" Esclamò guardando lo stuzzica denti.

Ana
- "Ah si? E perché?" Chiese il pozzo senza fondo.

Welath
- "Cavoli ti sei vista? Mangi come un cavallo e continui a restare magra." Disse con un tono di disprezzo.

Welath detestava quell'atteggiamento da "pricipessina del cazzo" con cui si poneva Ana ma le voleva bene in ogni caso.

Ana
- "Ovvio, c'è chi può e chi non può." Rispose la donzella del castello.

Ad un tratto Camila ruppe il silenzio imbarazzante.

Camila
- "Ana hai ancora esagerato con quel profumo del cazzo. Se ti ci vuoi proprio affogare dentro cerca almeno di restarci secca." Disse con il suo tono apatico.

Ana
- "Ma non è vero!" Rispose la pulzella in modo colpevole.

Camila
- "Fosse almeno buono, a me fa cagare il cazzo." Rispose il cadavere vivente con il sguardo incendiario.

Continuarono a bisticciare finche Marcello non si stufò.

Marcello
- "Ma se qualcuno la chiamasse?" Chiese ad un tratto.
- "Io non ho soldi." Vesna seccata.

Provarono più volte a chiamarla con il telefono di Ana ma non ci fu alcuna risposta.

Ana
- "Non mi piace come si comporta, è meglio se andiamo a vedere a casa sua cosa succede." Propose.

Welath
- "Il king non si alza. Begoña dammi una sigaretta." Sbottò arrogantemente.

Camila si scazzò.

Camila
- "Non chiamarmi così Mr Kurdish di sta minchia. Se vuoi la paglia alzi il culo e andiamo." Rispose.

Seccato, il bel ragazzo si alzò e si avviarono verso la dimora della svarionata assente. La sua casa distava all'incirca 5 minuti quindi ci misero poco a raggiungerla.
Una volta raggiunta la casa cominciarono a suonare al citofono più volte ma non ottennero alcuna risposta.
Ana era la sua migliore amica e questa situazione non le piaceva per niente. Sentiva che qualcosa non andava.

Ana
"Ero veramente preoccupata, d'altronde se fosse successo qualcosa sarei stata la prima a saperlo. Io e Antemia siamo migliori amiche da 5 anni. Avevo troppi pensieri per la testa quindi presi in mano la situazione e calciai la porta con i miei passi da danza classica."

La porta si spalancò e si schiantò contro la parete.
Ana cominciò ad urlare.

Ana
- "Cavolo Ante, ci sei o ci fai?!" Era scazzata.

Nessuna risposta percorse il lungo e oscuro corridoio.
Ana, come suo solito, cercò di sdrammatizzare il momento con una delle sue battute posse.

Ana
- "Non dirmi che stai scopando e non me l'hai detto!" La sua voce si perse tra i muri freddi dell'appartamento.

Welath
- "Ma ce la fai cogliona?" Sbucò la voce di Welath alle sue spalle.

Scoppiò una risata di gruppo.
Ancora nulla.

Ana
"Cominciai a scaldarmi, o meglio a raffreddarmi. Ultimamente quando mi incazzavo iniziavo a sentire un sacco di freddo sulla pelle che si propagava dalla testa ai piedi. Ero gelida come il ghiaccio.
Sentivo nelle mie vene scorrere dei rammenti congelati come piccoli iceberg al posto del sangue."

Camila
- "Oohh, vedi di darci un taglio ghiacciolo." Cercò di tranquillizzare Ana.

Preoccupati, si incamminarono verso la camera della ninfomane scomparsa.
Passo dopo passo si avvicinarono.
La casa era deserta. Fu Antemia stessa a riferire giorni prima che sua madre sarebbe stata assente per lavoro.
Arrivati nei pressi della porta. Miguel vide qualcosa di rosso sbucare ai piedi dell'ammasso di legno che li separava dalla camera da letto.
Spaventato, Miguel aprì di scatto la porta.
Antemia, quella bellissima fanciulla era distesa sul pavimento ricoperta di sangue.
Probabilmente senza vita.

A Magical Castle - The BeginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora