"CAPITOLO 9"

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ORE 3:50 p.m.

CASA DI EREN

EREN p.o.v.

"No ti prego!" "Non farlo!" "Non di nuovo!" "NOO!" Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte, guardo la sveglia, sono le 3:50, ancora lo stesso incubo, è la quinta volta di fila che lo faccio, sempre lo stesso. Che possa significare qualcosa? Il sogno inizia sempre così: è tutto buio, ma all'improvviso compaiono i miei genitori con una luce quasi celestiale attorno a loro. Mi chiamano e mi dicono: "Eren, Eren, siamo noi, i tuoi genitori! Vieni da noi!". Io provo ad andare verso di loro ma è come se rimanessi fermo, come se qualcosa mi tenesse per la mano e non mi lasciasse andare da loro. Mi giro dall'altra parte e mi ritrovo davanti Mikasa, che mi tiene proprio per la mano e con le lacrime agli occhi mi dice: "Eren non andare via da me! Ti prego!". Mentre io rimango li a decidere come un pazzo con le mani tra i capelli sento i miei genitori e Mikasa urlare. Mi giro e quello che vedo non è il mio incubo, è la mia paura più profonda: le persone da me amate che vengono portate via da me. I miei genitori e Mikasa sono come inghiottiti in una morsa di fuoco e io non riesco a muovermi, sono fermo, é come se qualcuno o qualcosa volesse torturarmi, è il suo gioco e io devo assecondarlo perchè non posso fare altro. Prima di scomparire Mikasa urla: "Fallo! Fallo! Fallo prima che sia troppo tardi! Fidati di me!" ma lei scompare tendendo la sua mano verso di me. Ma io non posso fare nulla, posso stare solo a guardare, come se avessi delle catene alle gambe e alle braccia. Scoppio in lacrime, sono lacrime amare, le stesse che ho assaporato quando i miei se ne sono andati. E' a questo punto che mi sveglio, tutto sudato e con le stesse lacrime sul viso. 

NARRATORE                                                                           

Noi esseri umani siamo fatti così, quando ormai siamo convinti di conoscerci dalla cima fino in fondo in realtà abbiamo appena avvistato la punta dell'iceberg. Ed è proprio quando siamo afflitti dalla convinzione di aver vinto che i nostri demoni vengono fuori, rivelando quello che c'è sotto la punta dell'iceberg. E non è bello scoprire che quello che hai fatto fino ad adesso è stato indossare una maschera per nascondere quello che in realtà sei e sei sempre stato. La tua mente è piena di domande, piena di interrogativi ai quali forse non potrai mai rispondere, se non dopo aver sollevato quella ingombrante maschera sul tuo viso che ti rende più difficile la vita. Perchè cos'è la vita se non un enorme messa in scena dove ognuno indossa il proprio costume per sembrare chi, in realtà, non è?

AUTORE
Scusate se il capitolo è corto ma mi sembrava opportuno fare queste riflessioni, è più che altro un capitolo di transizione ma spero vi sia piaciuto!

《Eremika》 Un'amore difficileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora