Capitolo 4

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Lui sbarra gli occhi.
R:"Come no?"
Chiede guardandomi con occhi tristissimi.
Io:"Non voglio, io non posso vivere la mia vita con la costante paura di te!"
Dico guardandolo anch'io negli occhi.
R:"Ma non devi avere paura! Sei la mia mate, e non potrei farti mai del male! Fidati di me!"
Mi dice con tono supplichevole.
Io:"No mi spiace, io ho paura di voi lupi e non potrò mai vivere la mia vita accompagnata sempre dalla paura"
Dico guardandolo con occhi da cucciola.
Spero che capisca.
Non è possibile vivere sempre nella paura.
R:"Ma non devi avere paura di me, come non devi averne del mio branco. Io non potrei mai ferirti, e nessuno si azzarderebbe mai a toccarti ora che sei la mia compagna. Ti prego! È tutta la vita che aspetto di trovati!"
Dice avvicinandosi al mio volto.
Io:"Mi dispiace ma no"
Dico senza allontanarmi da lui.
Lui mi guarda negli occhi, e io guardo nei suoi.
Abbassa lo sguardo sulle mie labbra.
Non so che fare, so di non voler andare via con lui, ma sono sicura di non volere lui?
Lui in un attimo si avventa sulle mie labbra.
Mi coglie alla sprovvista, e non faccio in tempo a contraccambiare il bacio, che lui si stacca da me e mi guarda negli occhi.
R:"Scusami io-"
Non lo lascio finire che lo interrompo.
Io:"Vai tranquillo"
Dico prendendo il suo volto tra le mani e avvicinandomi a lui.
R:"Non farlo per me non sei costretta!"
Dice fermandomi.
Io:"Lo faccio perché lo voglio!"
Appena finisco di parlare lui mi bacia.
Sento la sua lingua toccare i miei denti, e io schiudo la bocca dandogli il totale accesso.
Si muove lentamente assaporandomi con calma.
Sento le sue mani correre lungo la mia spina dorsale.
Continua per un po poi si allontana da me, e ho il fiatone.
Lui mi guarda sopra la testa e sorride.
Subito non capisco, ma poi mi accorgo che sono spuntate le orecchie e la coda.
R:"Che bella micetta"
Dice guardandomi la coda.
Io mi appoggio di nuovo al suo petto, e con la testa affianco al suo collo per impedirgli di vedere bene le orecchie.
Rynald alza una mano e cerca di toccarmi le orecchie.
Io gli soffio, e mi sposto lontano da lui spostandomi con le gambe.
R:"Che ti prende cucciola?"
Chiede avvicinandosi di nuovo a me.
Io:"Non mi toccare mai le orecchie!"
Dico abbastanza incazzata.
R:"Scusa non pensavo ti desse fastidio"
Disse triste e giustificandosi lui.
Abbassa lo sguardo e ha troppo l'aria da cane bastonato.
Io:"Scusami non è colpa tua, solo che non sopporto di essere toccata nelle orecchie da gatta."
Dico avvicinandomi a lui.
Lui alza lo sguardo verso di me, e mi prende rimettendomi a cavalcioni su di lui.
Io mi riappoggio al suo petto.
R:"Come mai non sopporti essere toccata nelle orecchie?"
Chiede non riuscendo a trattenere la curiosità.
Io:"Mia madre e mio padre mi picchiavano sulle orecchie, e faceva un male cane, e anche se non mi facevano male mi davano con un giornale, e il rumore mi dava un gran fastidio. Da allora non voglio essere toccata nelle orecchie"
Dico tristemente.
R:"E ora i tuoi genitori dove sono?"
Io:"Un branco di lupi i FireBirth li ha uccisi. Mi hanno liberato da loro"
Sento Rynald irrigidirsi.
R:"Non è possibile che siano stati i FireBirth!"
Dice lui agitandosi.
Io:"Perché?"
Chiedo guardandolo negli occhi.
R:"Perché i FireBirth sono il mio branco e non ho mai dato quell'ordine!"
Dice guardandomi con uno sguardo che non riesco a decifrare, sembra un mix perfetto tra paura, angoscia e terrore.
Io:"Ehy mi avete liberato da loro. Io gli odiavo, e anche ora che sono morti li odio."
Dico seria.
R:"Come puoi farlo erano pur sempre i tuoi genitori?"
Chiede sconcertato Rynald.
Io:"Hanno ucciso la mia gemella, e se non fosse stato per il tuo branco sarei morta anch'io"
Dico guardandolo negli occhi.
R:"Non pensavo ti avessero fatto una cosa del genere"
Dice rattristato Rynald.
Io:"Per favore non ne parliamo più"
Chiedo abbassando lo sguardo.
R:"Certo"
Dice con un sorriso caloroso.
Io mi appoggio di nuovo al suo petto, e mi rilasso.
Mi addormento, appoggiata al suo petto caldo.
R:"Ehy sveglia"
Dice Rynald dolce.
Io:"No lasciami dormire"
Mi lamento tenendo ancora gli occhi chiusi.
R:"Mi dispiace svegliarti cucciola, ma ti devo riportare a casa"
Dice dolce.
Sospiro e mi alzo svogliata.
Lui si alza e mi mette un braccio in torno al bacino, avvicinandomi a lui, e aiutandomi a camminare dritto.
Arriviamo fino a casa mia, e quando siamo di fronte alla porta mi ferma, e mi mette di fronte a lui.
R:"Posso venire a trovarti quando voglio vero?"
Chiede guardandomi con occhioni da cucciolo.
Io:"Certo basta che non vieni di giorno che sono a lavoro"
Lui mi sorride, e mi abbraccia.
R:"Tornerò presto"
Dice, prima di lasciarmi un bacio sulla fronte.
Ci sciogliamo dall'abbraccio, e lui in un attimo si trasforma.
Il suo è tutto nero, come la mia gatta, ma i suoi occhi sono rossi, e i miei azzurri.
È altissimo.
Si avvicina con il muso a me e mi struscia il la testa sulla pancia.
Io gli faccio due carezze, poi se ne torna a casa.
Io entro e mi butto sul letto.
Sono stanchissima.

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