Capitolo 9

8 1 15
                                    

"Questa è la palestra che noi useremo comunemente"
"Comunemente?"
Davis sorride malefico. "Esattamente"
Si dirige verso un tavolo posizionato in un angolino e afferra un tablet.
"Prima prova. Resistenza. Ogni qualvolta supererai un livello verrà registrato col rispettivo punteggio. Chiaro?"
Annuisco.
"Perfetto, possiamo iniziare.
Comincia col fare 25 giri di corsa della palestra"
Apro la bocca supita.
"25 giri?"
"Si"
"Ma sono tantissimi e la palestra è enorme"
"Problema tuo"
Carino il ragazzo. Sapendo che non ho scielta mi preparo per iniziare a correre.

-

Mancano ancora 3 giri ed è più o meno 3 ore, forse anche più che corro. In realtà per la maggior parte del tempo ho camminato velocemente, ma questi sono dettagli, in ogni caso sono sfinita.
"Ho capito, ho capito, non riesci più. Pessimo punteggio per ora"
Segna qualcosa sul tablet e dopo poco mi raggiunge con una bottiglia d'acqua che bevo tutta in un sorso.
"Un po' di sete?"
Rede mentre gli faccio il dito medio.
"Sei tutta sudata. Preparati, ti aspetto in mensa alle 12.15"

Quando arrivo in camera mi risciacquo velocemente, facevo davvero schifo!
Mi cambio e mi dirigo verso gli ascensori. Una ragazza mi fa entrare con lei e passa la tessera oro permettendomi così di arrivare al piano mensa. Dovrei informarmi per quella tessera, senza non posso muovermi autonomamente.
Mi blocco sulla porta. Non avevo mai visto così tante persone tutte assieme all'interno del castello. Piano piano un senso di vergogna mi assale. Vedo già alcune persone che mi guardano di nascosto parlottando tra loro, probabilmente sono già diventata famosa qua dentro.
"Sei immezzo ragazzina" una vocina acuta, oserei dire da gallina, mi fa voltare all'istante. Questa, con una spallata mi supera.
Rimango indisparte indecisa sul da farsi quando Davis spingendo nella massa di persone mi indica di seguirlo.
"È da mezz'ora che cerco di chiamarti, ma tu nemmeno mi calcolavi"
"Non ti avevo visto, questa stanza è un inferno" dico con disgusto guardando persone che si spingono per arrivare prima ai vassoi con il cibo.
"Ci farai l'abitudine"
Mi afferra la mano trascinandomi di fronte ad un tavolo collocato più o meno al centro della mensa.
"Lei é Lucy" mi presenta Davis.
"Quella famosa Lucy?" esclama una ragazza piccina piccina con degli occhiali che sono il doppio della sua faccia.
"Si Mary. Comunque loro sono Connor, Jake, Lucas, Ralf, Ivy e Anise, le gemelle, Diana, Kim ed infine Mary"
Nel tavolo si alza un vocio di piacere e presentazioni che ovviamente capisco ben poco. Tra tutti riconosco Diana, la ragazza che prima mi aveva simpaticamente rivolto la parola dicendomi di spostarmi.
"Ti ho già preso da mangiare"
"Grazie Davis"
Io inizio a mangiare ascoltando le loro conversazioni.
"Allora Lucy, non ti manca il tuo ragazzo?" mi chiede Diana in un momento di silenzio.
"Non ho un ragazzo"
"Immaginavo" ride mentre io divento rossa come un pomodoro.
Già non la sopporto.
"Diana smettila di trattare così le persone" interviene Mary.
"Uh uh Mary che si arrabbia fa davvero paura" la schernisce. Questa stringe semplicemente i pugni non continuando la discussione oserei dire inutile. Quella ragazza già l'adoro.

Il pranzo continua normalmente.
"Mary l'accompagneresti tu in camera per favore?"
"Certo"
"Ah Lucy? - mi richiama - alle 3.30 fatti ritrovare in camera"
"Okay"

"Non fare caso a Diana e al suo cagnolino Kim. Per la maggior parte del tempo danno fastidio o si divertono a prendere in giro e fare dispetti alle persone, ma poi ci si fa l'abitudine" comincia Mary mentre ci dirigiamo verso gli ascensori.
"Come mai si siede con voi allora? Sembrate tutti così gentili..."
"Sai, per i maschi ha il suo pregio" mi sorride maliziosa.
"Oh"
"Bhe, quando si è zoccole mia cara. Comunque, non dirmi che Davis sembra gentile" ride.
"Lui era escluso"
Continuiamo a ridere e scherzare per tutto il tragitto.
"Mary potresti accompagnarmi nella biblioteca piuttosto che in camera per favore" le chiedo timida.
"Nessun problema"
Passa la tessera e cambia segna un an'altro piano.
"Io devo fare altro quindi ti saluto qui"
"Oh tranquilla grazie mille"
"A dopo"
Mi guardo attorno. È proprio bella come la ricordavo. Inizio a girare per le varie scansie sbirciando qualche libro. Amo leggere. Girando l'angolo vado a sbattere contro qualcuno. La solita imbranata.
"Scusami davvero"
"Tranquilla non è successo nulla. Lucy vero?"
"Emh si, tu sei..."
"Jake, quello del tavolo"
"Vero. Scusa ma devo ancora abbianare il viso al nome della persona"
"Normale. Che ci fai qui?"
"Amo leggere e questa biblioteca è davvero fantastica"
"No, intendevo, se non erro tra poco dovresti trovarti con Davis o sbaglio?"
Guardo lora e sono le 3.15, ho solo quindici minuti.
"Cazzo" urlo un po' troppo forte tappandomi subito la bocca.
Solo io posso essere così svampita.
Fruga nella tasca e mi passa la famosa tessera oro.
"Tieni, me la darai appena ci rivediamo, intanto io conosco tutti qua dentro e non avrò problemi a muovermi. Ti confido una cosa, Davis odia i ritardatari"
"Afferrato il concetto. Vado, grazie di tutto Jake"
"È stato un piacere"
Arrivo col fiatone di fronte alla camera ma mi blocco prima. Un Davis dall'aria affascinante e misteriosa è appoggiato alla mia porta con la solita spavalderia.
"Ti stavo aspettando principessina. Un minuto esatto e saresti stata in ritardo"
"Non chiamar-"
"Andiamo"
Sempre grazie per la considerazione.

Davis mi porta in una piccola stanza totalmente bianca con dei vari macchinari e al centro una sedia di velluto rosso.
"Accomodati" mi invita vedendola mia faccia alquanto confusa.
"Cosa è questa stanza? Ma soprattutto cosa c'entra con me?"
"Ora ti spiego. Oltre ad un allenamento il capo ha deciso che è un bene che tu abbia la possibilità di ricordare qualcosa sulla tua infanzia, qualcosa che ti hanno obbligato a dimenticare. Solitamente questa stanza viene utilizzata per le simulazioni. Inizialmente i poteri vengono sperimentati nella finzione prima che si passi ad un allenamento reale. Ma per ora il nostro scopo è solo quello di scavare nella tua mente. Sai, per il capo sei un vero e proprio manichino scientifico, l'ultima Elementares. Grazie a te spera di trovare alcune risposte tanto ricercate"
"Per esempio?"
"Se è possibile che ci siano altri Elementares, se è possibile crearne e se, grazie a te, si potrebbe vincere la guerra contro i malvagi"
Vorrei precisare che io non sono uno strumento scientifico per nessuno, nemmeno per il capo e nemmeno per sconfiggere il gruppo ribelle.
"Ah... E quando iniziaremo con l'allenamento coi doni?"
"Questo spetta a te e ai tuoi risultati sull'allenamento basato sui test, quella é la base. Se il tuo corpo non è ancora pronto per i doni potresti subire conseguenze davvero gravi"
"Capisco"
"Bene. Ora per favore spogliati"
"Come scusa?"
"Togliti la maglia"
"Spero tu stia scherzando perché se credi che io mi tolga la maglietta davanti a te ti sbagli di grosso"
"Non fare la difficile Lucy. Non m'interessa per niente il tuo corpo anche perché, senza offesa, ma ho visto di meglio. Mi serve solo per la macchina"
Senza offesa eh...
Mi giro di schiena e mi sfilo la maglia. Dio che vergogna, nessun maschio in tutta la mia vita mi ha mai visto in reggiseno. Mi copro come meglio posso quando mi giro.
"Come devo dirtelo. Non mi interessa del tuo corpo Lucy"
"Okay okay" sospiro togliendo le mani.
"Straiati"
Così faccio. Davis si avvicina con quella che sembrerebbe crema tra le mani.
"A cosa serve?"
Lui non risponde appoggiando le sue dita fredde sulla mia pancia e iniziando a massaggiare circolarmente e spalmare la crema sulla zona desiderata. Così fa sui fianchi e su altri punti della pancia. Poi si sposta sopra al reggiseno ripetendo gli stessi movimenti. Chiudo gli occhi diventando completamente rossa dall'imbarazzo. Non dovrebbe centrare assolutamente nulla con quello che sta facendo eppure mi sento così bene, sembrano tante piccole carezze.
"Che c'è Lucy? Ti imbarazza?" dice con quella voce seducente e da presa in giro.
Faccio no con la testa sempre con gli occho chiusi, incapace di aprirli.
"Sicura? Perché a me non sembrerebbe. Appena ti ho toccata sei diventata tutta rossa. Non immagino quando scopi"
Viva la finezza.
Ah, un piccolo problemino, io sono ancora felicemente vergine.
Successivamente attacca delle ventose nelle parti con la crema e sulle tempie, poi mi porge un bicchierino con un liquido rossastro.
"Bevi" mi ordina prima di attacarsi anche lui due ventose ai lati della testa.
Non faccio storie e bevo tutto in un sorso. In men che non si dica tutto quanto si offusca e vedo completamente nero.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 22, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Lucy - L'ImperatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora