•Capitolo Tre•

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Il buio che la avvolgeva era fitto, soffocante, come un manto scuro e invisibile che stringeva, inesorabile, attorno all'esile corpo della giovane donna che, in quel momento, era intenta a camminare per il bosco, un piccolo cestino tra le mani ed ...

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Il buio che la avvolgeva era fitto, soffocante, come un manto scuro e invisibile che stringeva, inesorabile, attorno all'esile corpo della giovane donna che, in quel momento, era intenta a camminare per il bosco, un piccolo cestino tra le mani ed il cappuccio sulla testa.

Nuvole scure e imponenti occupavano il cielo, oscurando le stelle.
Si preannunciava l'arrivo dell'ennesimo, potente temporale.
Doveva sbrigarsi.

Coprendosi il viso con il cappuccio, la ragazza affrettò il passo, il cestino che ondeggiava ad ogni suo passo.
Da lontano, riusciva a scorgere lo scheletro di quella che una volta doveva essere stata una città splendida, ricca di colori, risate e vita.

Ciò che regnava ora, invece, era costituito solamente da morte e distruzione.
Era identico agli scenari apocalittici di quei film che la giovane ricordava vedere sempre da piccola.

Non avrebbe potuto mai e poi mai immaginare che tutte quelle tragedie avvenute nei film, potessero accadere sul serio.
Eppure ora eccola lì, diretta verso una città semi distrutta, un unico cestino ricolmo di pane e acqua - nulla di più, nulla di meno - e tre fratelli da sfamare.
Andy, Harry e Abigail.

Era per loro che si recava tutta sola nel bosco al fine di raggiungere l'altro lato della città, in cui era presente un unico mercato le cui risorse, ovviamente, non erano destinate a durare ancora a lungo.
Aveva paura a lasciarli lì, da soli. Ma aveva imparato, nel corso del tempo, a fidarsi di loro.
Sopratutto di Abigail; era una ragazzina sveglia e forte, una di quelle che non si lascia intimidire facilmente.
Era una sognatrice, una quattordicenne che aveva ancora la fortuna di possedere la sua innocenza, nonostante gli orrori che aveva passato.
Dopo la morte dei loro genitori si era impegnata, aiutando Heather a cercare un rifugio e delle provviste, non perdendosi mai d'animo.

E per questo, Heather la ammirava e disprezzava al tempo stesso; ora capiva perché fosse sempre stata lei, la piccola Abigail, la preferita dei loro genitori.

Scuotendo la testa a quei pensieri, la giovane si guardò intorno; macerie e schegge di vetro, insieme a tanta polvere e detriti vari, occupavano il pavimento; gli alti edifici erano ormai ridotti a nient'altro che ombre di ciò che erano stati, ed Heather si intristiva ogni volta che arrivava a questa conclusione.

Ad ogni suo passo, la terra scricchiolava sotto i suoi piedi, il silenzio che iniziava a diventare assordante.

Tuttavia, non ci volle molto prima che un forte tuono squarciasse quella quiete, preannunciando l'arrivo di un altro temporale.
"Dieci in una giornata, stiamo migliorando." Pensò con sarcasmo Heather, affrettando il passo, fino ad arrivare di fronte alla struttura che aveva preso a chiamare casa.

Non era nient'altro che un palazzo malandato e sudicio, identico a tutti gli altri, ma apparentemente abitabile.
Certo, non mancavano macerie e vetri rotti, ma era qualcosa.
E non è che potessero trovare di meglio, magari un hotel a cinque stelle, lì intorno.

The Curse - La Maledizione della Terza MoiraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora