•Capitolo Quattro•

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Mezz'ora dopo, i quattro fratelli erano tutti riuniti intorno ad un piccolo fuocherello;
Andy sonnecchiava beatemente, la testa poggiata sulle gambe di Abigail, la quale era intenta ad accarezzargli i capelli con aria pensierosa.
Heather era seduta a gambe incrociate vicino a lei, il gomito appoggiato sulla gamba destra ed il mento sorretto dal palmo della sua mano.
Fissava il fuocherello davanti a sè senza vederlo realmente; i suoi pensieri ritornavano a quel sogno, e sembravano non voler lasciar spazio a nient'altro, nel suo cuore, che non fosse confusione e smarrimento.
Non aveva mai fatto un incubo di quel tipo. Mai. Era la prima volta, nonostante avesse sognato più e più volte la morte dei genitori; di solito, però, si svegliava di soprassalto  prima che ciò potesse accadere.

E il discorso che le aveva fatto sua madre, poco prima di essere schiacciata da quel sasso...

Ad interrompere i pensieri della giovane ci pensarono passi del fratello minore, Harry, il quale balzò giù dal corrimano con un abile salto, atterrando sul pavimento di legno, che scricchiolò in risposta alle sue azioni.

«Un giorno cadrai nel fare questa stronzata.» fece acida Heather, non accennando tuttavia a staccare gli occhi dal fuocherello. «Ed io sarò lì a ridere.»

«Ah-Ah, che dolce la mia sorellina.» commentò in tutta risposta il giovane, con fare sarcastico; dopodichè raggiunse i fratelli e si accomodò sul pavimento, fissandoli uno ad uno.

«Allora. La riunione del mese.» fece. Abigail annuì.
Harry, prendendo un respiro profondo, fece per ricominciare a parlare quando Heather lo interruppe:

«Giá, quella cazzata che ti ostini a fare ogni santa volta.»

Harry parve alquanto offeso: «Questa "cazzata", come la chiami tu, serve per fare il punto della situazione.»

«Sappiamo tutti qual'è la situazione, Harry. Invece di starcene qui seduti a parlare, potremmo agire e procurarci più risors-»

«Era proprio di questo che volevo parlarvi.» ora fu il turno di Harry di zittire la sorella;
E ci riuscì:
Qualcosa nei suoi occhi, e nel tono di voce che aveva usato, aveva fatto capire a Heather che ci fosse qualcosa che non andava.
«Che è successo?» Abigail diede voce alla sua domanda inespressa.

Harry le fissò per un attimo, prima di sospirare.
«Non ci resta più molto tempo. Le risorse che abbiamo - cibo, acqua, vestisti - si stanno esaurendo. E non credo che il mercato da cui Heather prende il cibo sia più agibile.»

Heather lo guardò confusa; «Ma se ci sono andata oggi!» obiettò, stupita.

Il fratello scosse la testa e si alzò dal pavimento, spolverandosi i vestiti.
«Venite con me.»

Abigail e Heather si scambiarono uno sguardo preoccupato.
La mora fu la prima a seguirlo, mentre Abigail si occupò di Andy, prendendolo in braccio e seguendo in seguito i fratelli.

               ***

Macerie. Tutto ciò che rimaneva del mercato, erano macerie.

Heather fissava a bocca aperta quel paesaggio apocalittico, appoggiandosi al davanzale della finestra; un enorme albero si era schiantato sulla piccola catapecchia, probabilmente dopo esser stato colpito da un fulmine.
Tutt'intorno, la vegetazione era stata decimata.
«È successo durante la tempesta.» disse grave Harry, raggiungendo le sorelle e poggiando loro una mano sulla spalla. «Era più forte di quel che pensavamo, a quanto pare.»

Fuori, un altro tuono rimbombò nell'oscurità.

«Ora cosa... Cosa facciamo? Senza il mercato, intendo.» disse Abigail con voce tremante. «È tutto distrutto. E non c'è altro posto abitabile nel giro di kilometri!»

The Curse - La Maledizione della Terza MoiraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora