Heather e i suoi fratelli proseguirono lungo uno dei tanti corridoi dell'edificio, simili alle strade intricate di un labirinto fatto interamente di cemento, seguendo Andrew, il quale non sembrava essere la persona più felice del mondo in quel momento; borbottava ogni tanto qualcosa tra sè e sè, sbuffando sonoramente. Heather pensò che stesse un tantino esagerando. Insomma, fare la guida non era una cosa tanto terribile e per cui valesse la pena stizzirsi.
«Sappiate che lo faccio solo perché non sono così stupido da sfidare Corey.» tenne a precisare Andrew, mentre svoltavano a destra per imboccare un nuovo, interminabile corridoio «Ho anche io la mia piccola dose di buonsenso.»
«Il tuo buonsenso prevede anche colpire una ragazza alla nuca a costo di ucciderla?» gli domandò sarcasticamente Heather, incrociando le braccia al petto.
Andrew si voltò a guardarla con un sorriso beffardo, non smettendo di camminare. «Non mi pare che tu sia morta, no?»
Heather lo fulminò con lo sguardo in tutta risposta, e le ci volle ogni briciolo di volontà che aveva in corpo per non rispondergli a tono.
Andrew le fece un occhiolino, mentre la corvina alzava gli occhi al cielo esasperata.
«Ehi, principesse, se avete finito di punzecchiarvi» intervenne Harry, le mani nelle tasche del grande maglione rosso sbiadito e stropicciato che indossava «Vorrei tanto sapere dove siamo diretti.»
Andrew si voltò a guardarlo, quell'espressione perennemente strafottente stampata in volto. «Al Rifugio, che domande.» rispose, fermandosi davanti ad un muro completamente bianco; dopodiché allungò una mano ed estrasse qualcosa dal giaccone di pelle che indossava.
Pochi secondi dopo, un ascensore era comparso al posto della parete, che si era come volatilizzata.
«Ma che diavolo...» incominciò Heather, la bocca spalancata. «Ma era... era...»
«Tecnologia avanzata, magia, stregoneria, chiamala come ti pare» la liquidò senza mezzi termini la loro guida, scrollando le spalle «Un ascensore che compare dal nulla sarà la prima di una lunga serie di stranezze che vedrete.»
«Come mai ho la sensazione che ci sarà da preoccuparsi?» fece Harry, fissando l'ascensore come se avesse davanti un mostro a due teste.
Abigail li affiancò, la stessa espressione sbigottita stampata in volto. Il piccolo Andy, invece, riuscì a sfuggire dalla presa della sorella e si diresse correndo all'interno dell'ascensore, battendo le mani.
Andrew guardò prima lui e poi i ragazzi, con un sorrisetto. «Oh, guardate: il più piccolo di voi è anche il più saggio.» fece, punzecchiandoli.
Heather, Harry ed Abigail si scambiarono uno sguardo, prima di avvicinarsi cautamente all'ascensore.
«Oh andiamo.» si lamentò Andrew, alzando gli occhi al cielo «Non avrete paura di un ascensore?»
«Non dell'ascensore, genio.» proruppe Harry, il sarcasmo percepibile nella sua voce. «Piuttosto di chi c'è dentro e oh, anche per il fatto che è comparso dal nulla al posto di una parete.»
«Touchè» rispose con una risatina Andrew, facendo un piccolo inchino ed indicando con un ampio gesto della mano le porte dell'ascensore. «Prego, io e questo marmocchio aspettiamo solo voi.»
Scambiandosi un'occhiata che lasciava trasparire un'ampia dose di preoccupazione, i tre fratelli raggiunsero il più piccino - il quale, paradossalmente, sembrava essere più coraggioso di tutti loro messi insieme - all'interno di quello che Heather definì un'aggeggio Infernale.***
Dopo un breve viaggio, l'ascensore si fermò con un fastidioso strepitio e un leggero sobbalzo. Harry imprecò. Dopodichè le porte si aprirono ed Heather si sentì improvvisamente investita da una moltitudine di suoni e rumori e voci. Voci umane, reali.
Quasi senza accorgersene, fece un passo in avanti... e un altro... e poi ancora un altro, finché non si trovò davanti ad un balcone in quello che sembrava marmo bianco; appoggiò esitante le mani su quella superficie gelida, e guardò in basso.
Una cinquantina di ragazzi, maschi e femmine, camminavano da un lato all'altro di quell'enorme edificio, caratterizzato da scale, tantissime stanze e corridoi, di un colore bianco accecante.
Heather non riusciva a credere ai propri occhi; avvertì a malapena la presenza di Harry ed Abigail al suo fianco, impegnata com'era ad osservare quello spettacolo; sembrava in tutto e per tutto uno di quei palazzi futuristici che vedeva quando era piccola, con le pareti bianche, gli ascensori e le scale mobili. Ma quello che davvero la stupiva era la presenza di tutti quei ragazzi, così simili a lei, di ogni colore, razza ed etnia. Era tutto così strano, si sentiva su di giri, come se si trovasse in una specie di sogno ad occhi aperti. Non riusciva a crederci, perché non aveva trovato prima quel posto?
Messi da parte quei pensieri per un attimo, Heather decise di godersi il panorama; alzò lo sguardo e rimase letteralmente a bocca aperta: sopra il loro balconcino di cemento, ce n'erano altri identici. Non riuscì a contare quanti fossero esattamente.
Un'enorme cupola di vetro faceva da tetto, attraverso cui si poteva scorgere solamente terreno.
Di fronte a quella realizzazione, Heather non potè fare a meno di sbarrare gli occhi, mentre le passava per la mente un pensiero pressoché surreale.
Ci troviamo in un edificio sotterraneo? Pensò.
Prima che potesse formulare quella domanda ad alta voce, Andrew si appoggiò con le braccia incrociate al davanzale in marmo, accanto a lei. Harry ed Abigail, intanto, si guardavano intorno a bocca aperta, increduli quanto Heather, se non di più.
«Bella roba vero?» fece Andrew, gli occhi puntati sui ragazzi sotto di loro, intenti a sfrecciare da una parte all'altra dell'edificio, quasi come se fosse un normale corridoio di un college americano e non un enorme struttura sotterranea post-apocalittica «un Rifugio sotterraneo costruito appositamente per noi sopravvissuti. Non è fantastico?» fece una pausa per voltare il viso e guardarla. I suoi occhi scuri risplendevano alla luce delle enormi lampade sparse sulle pareti dell'edificio «Certo, so che ora potrà sembrarti strano, posso capire che...» si fermò, come per trovare le parole adatte «sia un tantino traumatico trovarsi circondati improvvisamente da un gran numero di persone. Io ci sono passato.»
Heather si morse il labbro e deglutì, iniziando a rendersi davvero conto di ciò che stava passando.
Più emozioni la invasero contemporaneamente con la forza di uno tsunami, facendole battere il cuore ad un ritmo allarmante: provava diffidenza nei confronti di quelle persone che li avevano rapiti, timore per ciò che l'attendeva, curiosità riguardo a tutte le cose strane a cui aveva assistito fino ad allora (porte che si aprivano da sole, ascensori che comparivano dal nulla, parole sussurrate in lingue sconosciute...) e infine, un sentimento quasi del tutto nuovo, una sensazione di torpore che non aveva provato in ben dieci, lunghi anni: Speranza.
Magari quelle persone non costituivano una minaccia per loro, magari erano l'aiuto che gli serviva per sopravvivere.
Forse non era tutto perduto. Non ancora.
«Heather? Heather, ma mi stai ascoltando?!»
Harry le schioccò le dita davanti alla faccia, facendola sussultare e sbattere le palpebre manco fosse un gufo. «E-eh? Sì, sì, ci sono!» balbettò, voltandosi verso di lui.
«Il Tipo - Andrew - dice che dobbiamo muoverci per il tour.» disse seccato il fratello con evidente sarcasmo «Ma dico io, manco fosse un albergo a cinque stelle. Lo ammetto, è fatto molto bene ma- »
«Capisco che vuoi dire.» lo interruppe distrattamente Heather, ancora immersa nei suoi pensieri.
Harry aprì la bocca per dire qualcosa, quando Abigail li affiancò con il piccolo Andy sulle spalle, il quale osservava il paesaggio circostante con sguardo tra il meravigliato e il sorpreso.
«Siamo ancora in tempo per scappare.» sussurrò la bionda, a voce tanto bassa che sia Harry che Heather dovettero sforzarsi per sentirla «Forse c'è qualche strano passaggio segreto che-»
«Noi non scapperemo.» fece la corvina, con un tono così deciso che sorprese i fratelli ed anche se stessa. «Sento che possiamo fidarci di loro.»
Ed era vero; ricordava benissimo la sensazione che aveva provato quando Corey era entrato nella stanza dove si era svegliata poco prima; una sensazione inaspettata di calma l'aveva invasa, facendola sentire rilassata e al sicuro, per la prima volta dopo anni. E poi, c'era quel sogno - o visione, Heather non sapeva ancora dirlo con certezza - in cui suo padre chiedeva a lei e ai suoi fratelli di trovare quell'uomo. Non poteva essere una coincidenza.
Harry ed Abigail si scambiarono un'occhiata.
«Ehm... Heather, per caso dimentichi la parte in cui ci attaccano nel bel mezzo di una foresta, ci imbavagliano e ci portano nei loro sotterranei che odorano di piscio di cane bagnato?» le chiese Harry, sarcastico. Abigail annuì, d'accordo con lui.
Heather li guardò entrambi attentamente, prima di rispondere. «Che altre alternative abbiamo? Il mondo non é più un posto abitabile, e tutti i sopravvissuti sono qui. Abbiamo un tetto e un posto in cui vivere, in cui ricominciare daccapo. E poi, se avessero voluto ucciderci lo avrebbero già fatto.»
Prima che Harry o Abigail avessero il tempo di obiettare, Andrew li chiamò a gran voce: «Che dite, volete restare lì imbambolati a guardarvi l'un l'altro o incominciamo direttamente com il tour? Sapete, ho anche io faccende da sbrigare.»
«fare il donnaiolo è una di queste?» insinuò Harry, alzando un sopracciglio
Andrew ridacchiò maliziosamente: «perché, sei geloso?»
«ti piacerebbe, ma no»
«Chi è ora che sta perdendo tempo?» li interruppe Abigail con voce alquanto infastidita ed Heather trattenne a stento una risata.
Andrew le rivolse uno di quei sorrisi che sapeva l'avrebbero fatta sciogliere, dopodiché si chinò sul pavimento ed aprì una botola che prima Heather non aveva notato. Guardando meglio, si accorse che il coperchio della botola si apriva su una piccola cupola di vetro.
«Tecnicamente sarebbe vietato utilizzare le Capsule a quest'ora, ma come avrete intuito io non amo rispettare le regole.» fece Andrew con un sorrisetto sornione. Al che, Harry non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo. «Una domanda; come ci entriamo tutti e cinque lì dentro?»
Andrew sorrise e saltò all'interno della "Capsula" con un agile salto «Entra e lo scoprirai.»
Harry esitò. Non si fidava affatto di quel tipo, ma forse Heather aveva ragione: quei tizi forse erano la loro unica speranza di sopravvivere.
Così, facendosi coraggio, balzò nella Capsula. Si rimise in piedi alla meglio e, guardandosi intorno,rimase a bocca aperta; era tre volte più grande di quello che si aspettasse. La botola aveva probabilmente celato il resto.
All'estremità della Capsula, Andrew stava lavorando con una serie di pulsanti e di leve, mentre Abigail ed Heather - che aveva in braccio Andy - seguivano Harry all'interno della cupola.
Improvvisamente, la terra - o meglio, il pavimento di vetro - tremò sotto i loro piedi; Heather, Harry ed Abigail si tennero in piedi a malapena, sobbalzando, mentre Andy si teneva stretto alla sorella maggiore, spaventato quanto loro da quelle improvvise "turbolenze".
Andrew lanciò loro un'occhiata rassicurante; tirò una leva rossa e, con un ultimo sobbalzo, la Capsula si staccò dalla parete, rimanendo sospesa nel vuoto.
Heather ebbe un improvviso attacco di vertigini e si tenne forte al braccio di Harry, che pareva agitato quanto lei.
Andrew, invece, sembrava rilassato come non mai.
«Signori e signore» iniziò con voce teatrale, appoggiandosi alla parete di vetro della Capsula. Heather si chiese brevemente come diavolo facesse a rimanere sospesa a quel modo. «Vi do' ufficialmente il benvenuto al rifugio dei rifugi, meglio conosciuto come la Caverna del Mistero.»Angolo autrice:
Ebbene sì gente, dopo anniiii e anniiii sono finalmente ritornata a scrivere. Mi dispiace davvero tantissimo non aver aggiornato prima, ma ho avuto un terribile blocco dello scrittore- che ora spero sia passato, anche se questo capitolo non mi sembra granché- e la scuola mi sta letteralmente uccidendo. Vorrei solo chiedervi di essere pazienti, poichè aggiornerò quando riuscirò ad organizzarmi per bene con scuola e il resto.
Per quanto riguarda il capitolo, siamo finalmente arrivati alla descrizione del famoso "Rifugio" chiamato da Corey "Caverna del Mistero" (non vi suona nuovo questo nome vero? 😏)
Ho scelto per questo luogo una descrizione tra il futuristico e il fantastico, per un motivo che spiegherò in seguito.
Nel prossimo capitolo, faremo la conoscenza di un nuovo personaggio e cercheremo di viaggiare ancora un po' nella mente di ogni personaggio e non solo in quella della nostra cara Heather.
DETTO QUESTO, VI RINGRAZIO PER AVER LETTO FINO A QUI E CI RILEGGIAMO AL PROSSIMO CHAPPY!
Buonanotte 🖤🥀
*Clacli*
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The Curse - La Maledizione della Terza Moira
Fantasia《Hai mai sentito parlare delle Fate del destino?》le domandò lui. Kaya scosse la testa, così il giovane continuò:《Sono delle dee che vivono sull'Olimpo e che decidono in merito al destino dell'uomo. Vengono altrimenti chiamate Moire o Parche, ma...