Canzone ispiratrice: Change - Kopecky
02 Dicembre 2017
Mi avvolgo nel caldo piumone nero regalatomi da mia madre qualche anno prima. È una taglia più grande di quella che porto di solito, ma è comoda e l'interno è felpato. Amo il contatto del morbido sulla pelle, specialmente in questo mese freddo. La neve cade fitta fuori dalla finestra. Piccoli fiocchi di neve si posano sul prato del nostro giardino per poi dissolversi all'istante. Dicembre è da sempre stato il mio mese preferito dell'anno, sin da piccola. Le famiglie che si riuniscono sotto l'albero addobbato da palline rosse e color oro, davanti al camino acceso, la sera di Natale, lo scambio di regali. La neve bianca che sembra voglia dipingere le case, i prati. I bambini allegri che giocano con la neve, le lucette natalizie, l'albero di Natale, la gente festosa nei negozi, l'ultimo dell'anno... Ho sempre paragonato questo mese alla felicità. Una parola così semplice, eppure nasconde dietro un enorme significato. Vedo felicità ovunque: in famiglia, intorno a me. Dicembre è anche il mese di nascita di mio figlio. Ecco la mia felicità, la mia ragione di vita: mio figlio Mason. È anche l'unica persona che mi è rimasta e conto solo su di lui. È già un ometto - lui mi odia quando lo chiamo con questo nomignolo -, anche se lui si sente già uomo. Ma essendo sua madre per me rimarrà sempre il mio piccolo uomo. Voglio un bene dell'anima a Mason. Si comporta già come un adulto, mi aiuta in cucina, in mia assenza sistema e pulisce casa. Non ho mai avuto problemi con lui. Gli ho insegnato, sin dalla tenera età, che non deve mai aspettare che gli altri facciano le cose per lui. Ma oltre a questo, è un amore, mi è sempre accanto, ed è sempre preoccupato per la mia situazione. Non potrei vivere senza di lui. Lui è l'unica cosa che mi fa andare avanti, che mi fa combattere. Continua a spronarmi, lui sa che con il mio lavoro non riesco a mantenere in piedi questa famiglia. È anche questo il motivo per il quale abitiamo dai miei genitori. Mason, a mia insaputa, aveva iniziato durante l'estate a lavorare in una libreria. Adesso l'ho costretto a lasciar perdere. Ritornava a casa completamente distrutto. Non riusciva a prendersi una pausa tra scuola e lavoro. Appena entrava in casa si buttava sul mio letto per farsi fare un massaggio alle gambe. Adesso, guardandolo, non riesco ad immaginare una vita senza di lui. Perché sono già a conoscenza, che un giorno si stancherà di me e di questa vita, prenderà le valigie e scapperà con una bella ragazza. Come ho fatto io, con suo padre. Ma questo argomento - le ragazze - è ancora delicato con lui, o forse semplicemente non ne vuole parlare con sua madre, e come biasimarlo. Prima o poi rimarrò da sola, definitivamente. Sorseggio la mia cioccolata calda. Non c'è sensazione migliore di una tazza bollente e fumante tra le mani. Per di più congelate. Vedo Mason sul letto, che alza lo sguardo dal cellulare per rivolgermelo a me. Mi guarda accigliato.
«Perché mi fissi? A cosa stai pensando?» mi chiede, io mi giro di colpo verso la finestra.
«A niente. Ho notato che sei cresciuto. Solo questo, nient'altro.» rispondo finendo la mia cioccolata calda. Sono sicura che in questo momento sta alzando gli occhi al cielo per poi abbassare lo sguardo sul cellulare, e riprendere ciò che aveva interrotto.
«Sei troppo chiusa, e anche un po' depressa.» fa una pausa. Eccolo il Mason che conosco io. Sempre a dirmi che sono una ragazza madre depressa, e che potrebbe tranquillamente dimenticare il passato e continuare la sua vita. «Devi cercarti un uomo, mamma. Non potrai rimanere sola per sempre. Sei ancora giovane, hai un fisico stupendo, che fa schifosamente piacere ai miei compagni di classe.» Okay, questo mi ha leggermente spiazzato. L'ho notato qualche volta, come mi guardano i suoi compagni di classe quando lo accompagno a scuola, o lo vengo a prendere, ma sono solo ragazzini con gli ormoni troppo agitati.
Mi giro verso di lui, poso la tazza sul tavolino in mezzo alla stanza, e mi siedo sul letto accanto a Mason.
«Le altre mamme hanno sempre accanto un papà, vorrei che anche tu potessi farti aiutare, qualche volta. Desidero solo che tu sia felice.» Abbasso lo sguardo, e penso a quanto sarebbe tutto molto più semplice, adesso, se ci fosse soltanto una presenza maschile in questa casa, a prendersi cura di entrambi.
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It will come back | Ian Somerhalder [IN REVISIONE]
FanfictionSono passati quindici anni dal giorno in cui Sheryl Belt ha partorito suo figlio Mason, quando era ancora una giovane ragazza sbarazzina e amata da tutti. Sheryl, nonostante il vero padre di suo figlio non sia mai stato presente, ha continuato a co...