𝟎𝟐 • Sheryl, Prima

262 29 61
                                    

Canzone ispiratrice: Ungodly Hour - The Fray

11 Ottobre 1999

Mancano esattamente tredici ore alla partenza. Partiremo domattina. Tredici ore prima di prendere il nostro pullman, per poi sostare a Roma per prendere l'aereo all'aeroporto di Fiumicino. E tornare alla mia normale vita da quindicenne, quasi sedicenne. Quest'anno le nostre coordinatrici hanno deciso di fare un campo scuola in una località italiana, e tutti noi studenti abbiamo optato per Nova Siri. Tutte le classi della sezione C per una settimana a Nova Siri. La settimana prima di partire mi ero interessata, ero andata in biblioteca e avevo trovato qualche informazione riguardante l'hotel che ci avrebbe ospitato e il posto. Dalla foto sembrava un paradiso, ma anche dal vivo non è per niente male. Piscina, mare, tennis. Questa settimana abbiamo fatto quasi ogni cosa fosse stata possibile in questo posto. Vela, canoa, nuoto... e molte altre attività che hanno attirano gli studenti.

Stamattina, grazie alla mia compagna di stanza, mi sono svegliata con un diavolo per capello. Aveva iniziato a gridare come una pazza perché gli erano venute le mestruazioni, durante la notte, e ha macchiato - disgraziatamente -  il letto che condividevo piacevolmente con lei. Stanca morta, mi sono messa a pulire con una saponetta il lenzuolo macchiato di sangue, mentre quell'altra cercava disperatamente un tampax, da un bungalow all'altro. E io non sono stata molto d'aiuto, a quanto pare. Nella mia classe, sono l'unica vergine, e non ho un fidanzato. Non ne ho bisogno. Ho tutta la vita davanti per averlo. Non ho bisogno nemmeno di perdere la verginità adesso, a soli sedici anni, è troppo presto. Anche se, d'altronde ho già fatto un bel pensierino su un ragazzo. Come ogni ragazza, anch'io sono innamorata di un ragazzo. Frequenta la mia stessa scuola, solo che è più grande. È molto carino, quindi suppongo abbia anche una ragazza. Solo false speranze, Sheryl. Solo false speranze.

Adesso sono fuori dal bungalow dove ho dormito in questi ultimi giorni. È davvero carino il posto. I bungalow sono immersi nella natura, ed è meraviglioso alzarsi la mattina e fare colazione con intorno solo fitte querce. Sono seduta al tavolino posizionato fuori dalla stanza. Intorno a me ci sono altri bungalow per le femmine, e dall'altro lato quelli dei maschi. Non mi stupisco se sento nella catapecchia accanto delle urla. Ormai fanno solo quello. Non sanno fare altro, d'altro canto.

«Sheryl, hai una sigaretta?» mi chiede Adrianne, la mia compagna di stanza mentre esce allo scoperto mezza nuda. Mi giro dall'altra parte per non vederla. Questa ragazza non conosce proprio il senso della vergogna. Ahimè.

«Non ho sigarette con me.» dico, e lei sbuffando rientra dentro. Per quale motivo mi hanno messo con una come lei, ancora non l'ho capito. Io e Adrianne non andiamo molto d'accordo. Lei è una di quelle ragazze popolari, amata da tutti. Per lei sono una lurida ragazzina viziata. Io?! Quest'anno va di moda fumare. Se a scuola non fumi, non sei "cool". Io ho provato una volta, ma ho rischiato di strozzarmi. Non sto scherzando, per poco non andavo al pronto soccorso. Ero in compagnia di Alexis, è stata lei a indurmi a provare. Dopo quell'episodio, ho giurato a me stessa di non toccare più sigaretta in vita mia.

Sento, nelle camere più avanti, qualcuno che sbatte contro il muro di plastica di quelle piccole stanzette. Curiosa, mi piego in avanti per vedere cosa sta succedendo. Una chioma scura, un ragazzo molto alto, sta sbattendo il pugno contro la porta di una stanza.

«Fate piano, porca miseria!» lo sento gridare, appena si gira per andarsene, si accorge che lo sto guardando. Io cerco di nascondermi, riprendendo ciò che avevo smesso di fare. Capisco di aver appena guardato il ragazzo più bello e tenebroso del liceo. A chi non piace, con quei capelli, la barbetta accennata, e una muscolatura da impazzire. Si chiama Ian Somerhalder, e tutte noi donne amiamo questo ragazzo misterioso. Si trova all'ultimo anno, e molto spesso lo incontro in corridoio. Ogni volta mi sorride, un sorriso sghembo, affascinante. Dovrebbe avere diciotto, forse diciannove anni. Ha ottimi voti in tutte le materie, strano direi, per essere il ragazzo più conosciuto del liceo. Di solito tipi come lui sono schiappe, e comprano i professori con il loro fascino. Ed hanno ragione a farlo.

It will come back | Ian Somerhalder [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora