B; Ostentato timore

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Non mi sono dimenticato di te, anima,
che ho potuto osservare, illuminata dal fascio di luce giallastro di un lampione decrepito,
Tu, angelo, dai capelli disfatti, gli occhi lucidi, le guance arrugginite per il pianto e le labbra tormentate dal mal d'amore.

Mi hai buttato le mani al collo
e, di rimando, io ti ho stretto forte; scosso da un tenero impeto, ho desiderato di poterti abbracciare. Ma tu, il collo, me lo stavi stringendo con rabbia, anziché affetto.

«Cerca di venirmi incontro» ti dicevo,
«Io non sono ciò che è all'interno della tua testa, puoi credermi?».

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