Il giorno dopo
Picchetto la penna contro il banco quasi nevroticamente. Stiamo facendo delle espressioni e sinceramente la non riuscita di un calcolo mi manda in pappa il cervello.
Sento la porta aprirsi con un lieve rumore.
Alzo lo sguardo per vedere chi è e noto un ragazzo piuttosto alto, dai tipici tratti mediterranei fare capolino dall'uscio.
Ha dei baffetti e un pizzetto che gli incorniciano le labbra perfette che hanno ai lati delle fossette.Il professore si gira verso la porta e fa un sorriso mentre posa gli occhiali sulla cattedra.
Prof : Ignazio Boschetto, se non erro ti trovi al quinto. E a pienissimi voti, per giunta. Cosa ti porta qui ?
Ignazio : La professoressa di latino è assente e così mi hanno spedito qui.
Prof : Bene, così rivedi tutto quello che abbiamo fatto.
Ignazio : Preferirei dimenticarlo.
Prof : Va a sederti va' ! C'è un posto libero vicino Giulia.
Dice il professore prima di indicarmi con il capo.
Ignazio fa un sorriso e viene a sedersi.
Prende il libro di storia e inizia a leggere mentre io finisco gli esercizi.
Poiché manca poco alla fine dell'ora il prof ci autorizza a parlare, purché sia a bassa voce.
Ignazio : Allora Bedda, ti piace questa scuola ?
Mi chiede rimettendo il libro nella cartella.
Giulia : Molto
Gli rispondo rossa in viso. È davvero bello, ha gli occhi con un taglio piuttosto particolare e sono di un marrone stupendo, ci affoghi.
Ignazio : Ne sono felice.
Alla fine ci ritroviamo a parlare del più e del meno.
Ho scoperto che è siciliano, più precisamente marsalese. Fa diciotto anni tra quasi tre settimane, ama la lirica e il pop e il suo colore preferito è l'arancione.
Di me ha saputo che sono solo al primo anno, anche se a detta sua sembro una del terzo. Sono tiburtina, amo il pop e la lirica come lui, anche se non nascondo che mi riempio anche di canzoni Disney e il mio colore preferito è l'azzurro. O il blu. Dipende dall'umore e la situazione.
La campanella arriva ,a mio avviso, troppo in fretta e così Ignazio mi saluta e va via dall'aula.
Io intanto sono rimasta imbambolata a guardare la porta con un sorriso ebete sul volto e un paio di occhi scuri nella mente.
STAI LEGGENDO
La paura che ho di perderti
Romance《 So benissimo che sono mortalmente asfissiante e geloso, ma è giusto che tu sappia che non lo faccio con cattiveria o per poca fiducia. Lo faccio perché da quando ti ho conosciuta ho questa assurda paura. Una nuova paura. Non è quella paura che pro...