Capitolo 8

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Questa sera il corso si è tenuto in tarda serata e così mi ritrovo al portone di casa intorno all'una di notte.

Nel complesso è andato tutto bene, se escludiamo Lucia e Claudio.

Lei è la classica  " So tutto io, sono la principessina de sta ceppa e voi state al mio cospetto, perché ho ragione anche quando ho torto ".

Lui è il tipico palestrato che he delle protesi al posto dei muscoli e un criceto in cancrena impiantato nella scatola cranica. È un rompi palle assurdo, disturba, fa il bambino ed è mortalmente asfissiante nei miei riguardi.

Ignazio qualche giorno fa gli ha mollato un pugno ben assestato sull'occhio. L'ho ringraziato come se fosse un Dio. Cosa che effettivamente per me è.

Ho un po' di ansia a salire, perché Ignazio farà sicuramente il geloso. Sapeva che avevo un orario tardo, ma non penso che lui possa essere così rilassato. È comunque l'una passata.

Apro il portone e prendo l'ascensore. Appena metto la chiave nella serratura la porta si apre, facendomi sobbalzare.

Entro in casa e poggio le chiavi nel piattino di bronzo messo sul mobile al lato della sala. Mi sciolgo i capelli e metto l'elastico al polso.

Ignazio è ancora dietro di me e questo silenzio a mio parere troppo rumoroso mi mette quasi paura. Non so nemmeno io perché ho questa sensazione, Ignazio è un ragazzo fantastico, io non ho fatto nulla e soprattutto sapeva che avrei fatto tardi.

Giulia : Come mai sei ancora sveglio ?

Chiedo girandomi prima di dirigermi in bagno per darmi una rinfrescata.

Ignazio : Ti ho aspettata

Smetto di tamponarmi il viso con l'asciugamano per guardarlo e noto che è poggiato allo stipite della porta.

Giulia : Sei stato dolcissimo, ma non dovevi.

Ignazio : Scusa se mi preoccupo

Il suo tono è strano. È dolce come al solito, ma ha qualcosa che non mi convince. Ho quasi paura a chiedere. E se dovessimo finire con il litigare ? È l'unica cosa che non voglio. Non reggerei. È anche vero che però non posso stare con questo punto interrogativo e questa ansia per tutta la notte.

Mi avvicino e provo, per quanto il mio essere tappetta rispetto a lui me lo permetta, a guardarlo negli occhi.

Giulia : C'è qualcosa che non va ?

Ignazio : No, nulla.

È freddo.

Giulia : Sicuro ?

Ricevo come risposta la piegatura di lato della sua testa e uno sguardo scettico.

Giulia : Scusa.

Me ne vado sul divano e lui mi guarda allibito.

Ignazio : Ma che fai ?

Giulia : Provo a prendere sonno.

Ignazio : Ma perché sul divano ?

Taccio e mi stringo ancora di più nella coperta. Sento il suo sguardo puntato sù di me e sinceramente mi sto sentendo parecchio a disagio.

Che gli dico ?! " Scusa, ma mi sembri incazzato come una una donna nel suo periodo rosso, quindi preferisco evitare scenate ed eventuali casini ".

Ignazio : Giuly, tutto ok ?

Giulia : Sì. Scusa, ma preferisco starmene qui.

Ignazio : È successo qualcosa ?

Giulia : No Ignazio, non è successo nulla. Non preoccuparti.

Ignazio : Io invece mi preoccupo. Insomma, sei stata fuori fino a tardi e hai un'aria abbattuta. Temo che ti sia successo qualcosa.

Sento la sua mano accarezzarmi i capelli e così mi rilasso abbandonandomi al suo tocco delicato.

Giulia : È che temevo che tu fossi arrabbiato.

Ignazio : Per il fatto che sei rientrata all'una ? Sinceramente un po' arrabbiato ci sono, ma non è stata colpa tua. Me lo avevi detto che avresti fatto tardi, quindi nel complesso va tutto bene.

Se sapesse quello che ha combinato Claudio penso che lo picchierebbe a sangue.

Quell'emerito scarto genetico ha fatto il cascamorto facendomi fare delle figuracce allucinati davanti ai colleghi.

Ha fatto il finto cavaliere, poi si crede sto cavolo e quindi lui si ritiene l'unico e solo adatto a stare con me. Ha pure provato a tenermi a braccetto. Gli ho dato un calcio agli attributi talmente forte che si è rannicchiato nel sedile della vettura.

Lo sa benissimo che sono felicemente fidanzata con il mio marsalese super tamarro.

Alla fine mi alzo e vado in camera seguita a ruota da Ignazio. Mi metto la canotta butto in un angolo remoto della stanza i pantaloni dopo aver scagliato via gli stivali e mi fiondo sotto le coperte.

Mi accoccolo al petto di Ignazio che mi stringe dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte e uno sulle labbra.

Ignazio : Eppure sono convinto che ci sia qualcos'altro.

Giulia : Veramente non lo so...ho uno strano presentimento...

Ignazio : Resisti Piccola, passerà tutto.

Mi stringe ancora di più a lui e poi inizia a dormire praticamente subito.

Io lo seguo a ruota, convinta che nulla può e potrà mai rovinare questa nostra storia d'amore.

La paura che ho di perderti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora