capitolo 1

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Leccò la striscia sulla carta, facendo attenzione a non tagliarsi; e la carta ruvida al contatto con la lingua fece aderire bene e la busta si chiuse perfettamente.
Compilò con cura sia il davanti che il dietro, attaccò il francobollo e sparì fuori dalla porta.
Tutte le volte che gli scriveva restava impassibile, non uno sguardo triste né una lacrima. Non piangeva mai.
La sua vita cambiava sotto i suoi occhi e lei se ne accorgeva, ma il dolore non le lasciava nessuna emozione.
Invecchiava, ne era consapevole, ma nonostante questo ogni mattina alle 7.32 in bagno, il suo trucco era lo stesso dei 29 anni. Lo stesso eyeliner nero, lo stesso blush rosa sbarazzino.
Cambiare era un' offesa a lui, il peso del suo ricordo le aveva fatto perdere ogni persona interessata a lei. Da 16 anni lei vestiva allo stesso modo, mangiava allo stesso modo, lavorava e riposava nelle stesse ore.
Un solo giro di chiavi e scappò giù dalle scale. Uscita dalla porta a vetri voltava a destra e con aria altezzosa si dirigeva verso la cassetta delle lettere, una volta al mese.
E tutte le volte nella settimana successiva a quella strana operazione riceveva una telefonata. Tutte le volte Paolo chiamava, scocciato e stanco e le ripeteva che avrebbe dovuto vedere qualcuno e che lui non lavorava più .
Sandra lo sentiva, ma non ascoltava. Paolo non si aspettava che lo ascoltasse, neanche che sorridesse più. C'erano state volte che era venuto da lei, e lì sí che aveva urlato, e lei aveva sempre solo annuito alle sue lamentele. Col passare degli anni lui diventava più duro con lei, a volte sbatteva la porta alle spalle mentre usciva dall'appartamento. E Sandra, derubata di sentimenti, si limitava a fare un giro di chiavi e a tornare a leggere il giornale. E poi c'erano le volte che andava a comprare i francobolli. Girava a sinistra, arrivava in fondo alla strada ed entrava. C'era il campanello automatico, ogni volta che la porta del bar si apriva. E lei parlava con un ragazzo giovane con la s marcata e sempre con una maglietta di un concerto. Forse quel ragazzo era l'unico a cui lei sorrideva, lui le consegnava sempre lo stesso numero di francobolli e si teneva puntualmente il resto. Ma quel giorno, lui non c'era.

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